Contatti
Info
Sono Laura Ressa. Sono nata nella primavera del 1986 e Frasivolanti è nato qualche primavera più tardi, nel 2016. Racconto storie di persone e di lavoro ben fatto. Mi piace...
mostra di più
Sono Laura Ressa. Sono nata nella primavera del 1986 e Frasivolanti è nato qualche primavera più tardi, nel 2016.
Racconto storie di persone e di lavoro ben fatto. Mi piace confrontarmi con gli altri per raccogliere punti di vista, testimonianze, esperienze, prospettive.
Auguro buon ascolto a chiunque si affacci qui!
mostra meno
Racconto storie di persone e di lavoro ben fatto. Mi piace confrontarmi con gli altri per raccogliere punti di vista, testimonianze, esperienze, prospettive.
Auguro buon ascolto a chiunque si affacci qui!
Frasivolanti blog - di Laura Ressa
Frasivolanti blog - di Laura Ressa
22 SET 2024 · La riforma psichiatrica avvenuta in Italia è stata ed è tuttora oggetto di studio e di ricerca anche in altre parti del mondo.
Il pensiero di Basaglia e di chi, con lui e dopo di lui, ha portato avanti quella filosofia ha valicato confini geografici, arrivando al cuore e alla mente di chi ha saputo osservare l'esempio triestino e basagliano come un punto cruciale di svolta nella storia della psichiatria mondiale. Un successo di umanità, prima ancora che della scienza. Quasi un punto di non ritorno, perché la vera conquista consiste nell'aver messo finalmente "tra parentesi" la malattia per guardare davvero negli occhi la persona, le cause profonde del suo malessere, la sua vita, la sua storia nonché il ruolo e la responsabilità della società.
Con immenso piacere, ho l'onore di poter continuare un viaggio entusiasmante alla scoperta delle storie che hanno segnato le grandi conquiste fatte in ambito psichiatrico.
La protagonista dell'intervista in diretta streaming del 16 settembre 2024 alle ore 18.30 è stata Stella Goulart.
Per raccontarvi la sua lunga carriera professionale, riporto di seguito le tappe salienti della sua storia.
"Stella Goulart è una psicologa sociale con oltre 40 anni di esperienza come ricercatrice e docente. Ha seguito e studiato la riforma psichiatrica e il movimento anti-asilo italiano e brasiliano. Ha conseguito un post-dottorato in Salute Mentale presso la Scuola Nazionale di Salute Pubblica (ENSP) e un dottorato in Scienze Umane - Sociologia e Politica presso l'Università Federale di Minas Gerais (UFMG), con uno stage di ricerca presso l'Università degli Studi di Bologna e l'Istituto Gian Franco Minguzzi (Bologna, Italia). Ha conseguito un Master in Sociologia presso l'Università Federale di Minas Gerais (UFMG), dove si è laureata come psicologa, e una specializzazione in Salute Pubblica presso la Scuola Nazionale di Salute Pubblica (ENS/FIOCRUZ) e la Scuola di Salute di Minas Gerais (ESP).
È professoressa dell'UFMG, dove ha presieduto la Commissione istituzionale per la salute mentale, definendo i principi e le linee guida per la politica di assistenza e cura di studenti, tecnici e insegnanti.
La Goulart è stata anche fondatrice e coordinatrice del PASME - Programma di Estensione dell'Assistenza alla Salute Mentale e del Gruppo di Ricerca “Psicologia Democratica” del Consiglio Nazionale delle Ricerche brasiliano, collaborando con ricercatori di varie istituzioni, e partecipa alla rete iberoamericana di Storia della Psicologia.
Le esperienze di Stella Goulart nella ricerca e nell'insegnamento si concentrano nelle aree della salute collettiva e della salute mentale, essendo lei anche attivista della lotta Antimanicomiale.
È autrice dei libri “Rehabilitar, uma perspectiva Basagliana” (2024) e “As raizes italianas do movimento de luta antimanicomial” (2009) e di numerose altre pubblicazioni - capitoli di libri e articoli scientifici nel suo campo di ricerca.
La Goulart ha inoltre coordinato, presso l'Università Federale di Minas Gerais, l'accordo di ricerca internazionale con UNIBO, l'Università Alma Mater di Bologna, dal titolo “Modelli di riabilitazione psicosociale per gli utenti dei servizi psichiatrici: un confronto di esperienze in Minas Gerais e in Emiglia Romagna” e l'accordo con l'Università di San Marino, con il progetto “Living Book”.
In pensione dal 2022, insieme allo psichiatra Ernesto Venturini Stella Goulart ha creato nel 2023 il CIAO, Centro Studi Italo-Brasiliano Franca e Franco Basaglia", sviluppando progetti di formazione e di azione psicosociale con l'obiettivo di condividere informazioni, tessere reti sociali di cooperazione e offrire formazione in Salute Mentale Collettiva.
Nel 2024 Goulart, attraverso il CIAO, ha organizzato e partecipato a diversi eventi per celebrare il 100° compleanno di Franco Basaglia in Brasile e in Italia."
Lo spazio per commenti, riflessioni e domande resta sempre aperto.
15 SET 2024 · Settembre: si torna ad ascoltare e a dialogare. Si torna a farlo sui canali Frasivolanti, sperando che anche nelle cosiddette "pause" la voglia di ascoltare non ci abbandoni mai.
L'argomento al centro dell'intervista del 7 settembre 2024 alle ore 11.00 possiamo definirlo con una frase: "Ritorno al territorio".
Il protagonista che ci ha introdotto a questo vasto ambito di studi e ricerche è stato Rossano Pazzagli.
Di cosa si parla quando si parla di questione ambientale e questione territoriale? A cosa conduce uno sviluppo squilibrato tra centri urbani e aree marginalizzate?
Quali disparità territoriali e disuguaglianze sociali esistono e sono esistite?
In che modo, attraverso lo studio del paesaggio, si può leggere il declino e progettare la rinascita delle aree interne?
E infine: come generare comunità?
La memoria e la storia ci servono per guardare avanti: il loro studio è dunque fondamentale e deve catalizzare la nostra attenzione perché noi stessi ci riflettiamo anche nei territori che abitiamo, che modifichiamo, che deprediamo.
Questi sono alcuni aspetti che il professor Pazzagli ha illustrato in questa intervista, condensando in racconto l'esperienza proveniente dalle sue ricerche e dalla profonda conoscenza di questi temi.
Per presentare Rossano Pazzagli, riporto il testo del suo curriculum professionale.
"Rossano Pazzagli (1958), storico e territorialista, professore di Storia moderna e contemporanea all’Università del Molise, dove insegna anche Storia del territorio e dell’ambiente. Direttore della Scuola di Paesaggio “Emilio Sereni” presso l’Istituto Alcide Cervi e della Scuola dei Piccoli Comuni di Castiglione Messere Marino (Ch). Accademico georgofilo, studioso del mondo rurale e delle aree interne, è inoltre direttore della rivista “Glocale” e fa parte del comitato di direzione della rivista “Ricerche storiche"; è anche vicepresidente della Società dei Territorialisti e membro della Deputazione Toscana di Storia Patria.
Si è laureato all'Università di Pisa e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia e civiltà all’Istituto Universitario Europeo. Ha svolto attività di ricerca all’Università Europea e all'Università di Torino ed è stato docente di Storia dell’agricoltura e di Storia dell’ambiente nelle Università di Pisa e di Firenze. È stato direttore dell’Istituto di Ricerca sul territorio e l’Ambiente “Leonardo” di Pisa e, presso l’Ateneo molisano, presidente dei Corsi di Laurea in Scienze Turistiche e Beni culturali, direttore del Centro di Ricerca per le Aree Interne e gli Appennini (ArIA) e del Centro Studi sul Turismo.
È autore di quasi 300 pubblicazioni riguardanti in particolare le trasformazioni del territorio, dell’ambiente e del mondo rurale nell'età moderna e contemporanea. Tra i suoi libri recenti: Il sapere dell’agricoltura. Istruzione, cultura, economia nell’Italia dell’800 (FrancoAngeli) La nobile arte. Agricoltura, produzione di cibo e di paesaggio nell’Italia moderna (Pacini) e Un Paese di paesi. Luoghi e voci dell’Italia interna (Ets). È stato recentemente insignito del premio “Città di Montalcino” per la storia della civiltà contadina."
A questo link sono disponibili ulteriori dettagli:
https://docenti.unimol.it/index.php?u=rossano.pazzagli&id=3
E voi che rapporto avete con il territorio e con il paesaggio? Ne siete affascinati e incuriositi? Avete mai riflettuto sulla profonda connessione che esiste tra storia e territorio?
Lo spazio per le domande e le riflessioni resta sempre aperto.
4 AGO 2024 · La storia di Lauretta Guidetto è stata al centro della chiacchierata del 3 agosto 2024 alle 17.00 sui canali Frasivolanti.
Il suo percorso professionale e di vita è un intreccio, un susseguirsi di fili che legano l'una all'altra la psicologia e l'espressione artistica.
Ci interroghiamo mai sul nesso tra psicologia e creatività?
In quanto risultato del processo di creazione che si costruisce con la mente e attraverso il corpo, il prodotto artistico è specchio per eccellenza dell'animo umano, strumento attraverso cui possiamo esprimere identità, emozioni, visioni, valori.
Perché in molti processi di cura la creatività assume un ruolo centrale?
Per presentare Lauretta Guidetto, riporto di seguito la biografia estrapolata dal suo curriculum professionale.
"Dopo la maturità artistica e la laurea in Psicologia a Torino, indirizzo Clinico e di Comunità, Lauretta Guidetto ha proseguito il suo percorso di studi a Bologna con la specializzazione in Psicoterapia Espressiva. Successivamente ha conseguito il Diploma Nazionale di Istruttore Yoga.
Il suo percorso professionale affonda le radici nel 1991 presso uno studio di pittura e grafica e prosegue successivamente nell'Associazione Narrative Studies con una ricerca che si è occupata del restauro della memoria in un paese del Biellese, ed ha portato poi alla realizzazione di uno spettacolo teatrale itinerante intitolato “La terra e il fuoco – storia di un’inquisizione”.
Lauretta Guidetto ha partecipato all'allestimento del “Museo Laboratorio dell’Oro e della Pietra di Salussola” (Ecomusei del Biellese) divulgando il lavoro svolto negli anni, attraverso seminari e convegni.
Ha ricoperto poi anche il ruolo di consulente formativa per un intervento di orientamento all’imprenditorialità rivolto a studenti della scuola secondaria. Si è occupata inoltre di colloqui di accoglienza al CSM, percorsi di orientamento al lavoro, progetti per il centro impiego di Ciriè.
Per 10 anni ha condotto gruppi di arte poi di Yoga e rilassamento presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura.
Attualmente è Psicologa Psicoterapeuta per la Cooperativa Sociale Interactive e dal 2018 è impegnata nella co-conduzione del gruppo di Teatro con l'Associazione Culturale i Lunatici."
Pubblicazioni:
«Un processo dell’Inquisizione nel Biellese del Medioevo contro Giovanna de Monduro per stregheria», in: Psicologia del paesaggio, Tirrenia Stampatori, Torino 2001
«Workshop: Unità operativa di ricerca - La Rappresentazione del paesaggio», in La narrazione del Paesaggio, Tirrenia Stampatori, Torino 2001
«Salussola è bellissima» Il paesaggio nell’immaginario dei bambini. Edizioni Seminari – Convegni Narrative Studies, Torino 2003
--------------------
Di seguito un focus su alcuni progetti seguiti da Lauretta Guidetto.
"EMERGENZA TEATRO" è un'attività avviata nel 2018 e condotta da Cristiano Falcomer, attore, regista e formatore dell’Associazione Culturale I Lunatici e supportata da Lauretta Guidetto.
Ispirandosi al modello della Recovery, il progetto vuole valorizzare la salute e il benessere come autodeterminazione e inclusione sociale, puntando sulla responsabilità collettiva del cambiamento.
"Lunathica", Festival Internazionale del Teatro di Strada, si tiene dal 2002 ed è un punto di riferimento per il Teatro Urbano e di Strada in Europa che offre un programma di spettacoli a ingresso gratuito.
Il festival si svolge nel mese di luglio in 8 comuni del Basso Canavese e delle Valli di Lanzo proponendo anche numerose attività durante l’anno tramite la sezione di Teatro Sociale “Fili sottili” e le iniziative di diffusione e formazione teatrale.
Nel 2021 è stata avviata la partecipazione al festival Lunathica dei pazienti del Centro di Salute Mentale di Ciriè, con la realizzazione di attività costruite su misura sulle capacità dei singoli pazienti.
"Professione Teatro" nasce dalla collaborazione tra la Cooperativa Sociale Progetto Muret, il DSM della ASL TO 4 e l’associazione culturale I Lunatici e si propone come obiettivo aumentare l’inclusione socio occupazionale delle persone con disturbo mentale.
Un doveroso e sentito GRAZIE a Roberto Boccalon per aver favorito e fatto nascere la connessione tra me e Lauretta Guidetto.
3 AGO 2024 · Partendo dalla tragiche vicende di persone morte legate a un letto, come si può abolire oggi la contenzione?
Cosa vuol dire, per chi esercita mestieri di cura, entrare in contatto con il dolore e la malattia?
Ricordare Franco Basaglia consente di mettere in luce oggi, a 100 anni dalla sua nascita, i cambiamenti riconducibili al suo pensiero e alla sua pratica. In che modo Basaglia e il suo team hanno influenzato la storia della psichiatria e quali difficoltà ancora esistono nell'applicazione delle legge 180?
"La libertà è terapeutica", ma cos'è davvero la libertà oggi?
Quale differenza esiste tra controllo sociale e cura?
Sono molti gli interrogativi che possono emergere quando si parla di psichiatria, salute mentale, manicomi, contenzione, ospedali psichiatrici.
Quelli appena elencati qui sopra rappresentano solo alcuni dei tanti spunti che abbiamo cercato di approfondire con Giovanna Del Giudice durante l'intervista del 26 luglio 2024 alle ore 18.00.
Per presentare la protagonista, mi affido alle parole della sua biografia:
"Giovanna Del Giudice è medico psichiatra, nel dicembre 1971 inizia a lavorare nell’ospedale psichiatrico di Trieste, sotto la direzione di Franco Basaglia. Partecipa all’intero processo di deistituzionalizzazione e alla costruzione dei percorsi della salute mentale di comunità, con particolare attenzione alle questioni di genere. È stata direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Caserta 2 e di Cagliari e consulente per la salute mentale in altre regioni italiane. Autrice di numerose pubblicazioni. Coordina progetti di cooperazione internazionale sui temi della salute mentale. È presidente dell’associazione ConfBasaglia dal novembre 2013, e autrice di del libro “… e tu slegalo subito, Sulla contenzione in psichiatria”, Introduzione di Eugenio Borgna, edizioni alpha beta verlag, collana 180, archivio storico della salute mentale."
(fonte: https://www.ondecortenews.it/uominidelsud-chi-e-giovanna-del-giudice/ )
Partendo dal vissuto di medico e persona, arrivando a Basaglia e all'impegno per il superamento della contenzione, Giovanna Del Giudice ci ha lasciato una testimonianza preziosa, frutto di una carriera di tenace impegno e risolutezza nella costruzione di una psichiatria che guarda alle persone come esseri umani e non come diagnosi.
In un articolo del 2018, Giovanna Del Giudice ha scritto:
"Ma pure oggi, nell’attuale impoverimento sociale, culturale, assistiamo di nuovo al ritorno al riduzionismo biologico medico, al ritorno alle psichiatrie delle diagnosi e del farmaco. Al permanere, o al riproporsi, di sacche di abbandono e di pratiche di violazione dei diritti. In alcune aree del paese, fino all’80% del budget della salute mentale è per la residenzialità sulle 24 ore, impoverendosi le risorse per il lavoro territoriale dei Centri di salute mentale, per i progetti terapeutici riabilitativi individuali, per i progetti di inclusione sociale e lavorativa. Appare in salita la strada per la piena partecipazione delle persone con problema di salute mentale nelle istituzioni deputate alla cura. Ancora l’Università forma operatori all’interno di una cultura bio medica e separata dalla realtà dei servizi. Tanto più nell’attuale scarsità delle risorse per la salute mentale, dobbiamo con attenzione porci il problema di come le risorse si spendono e intervenire quindi sul modello organizzativo dei servizi.
Il 2018 volge al termine lasciandoci un bagaglio pesante di responsabilità. Se non si è trattato di inutili “celebrazioni” ma si è voluto fare il punto su dove siamo in questo percorso di democrazia e su come andare avanti, dobbiamo riconoscere che il percorso è ancora lungo ed irto di difficoltà. Molto ancora rimane da fare in riferimento alle culture, ai paradigmi di riferimento, ai modelli organizzativi, alla qualità dei servizi, alle pratiche, agli stili operativi, ai progetti di inclusione. Ma pure guardiamo con fiducia alle tante realtà che nel nostro paese lavorano per l’accesso alla cittadinanza per tutti, convinti che dobbiamo continuare a testimoniare, anche in questi tempi bui, ognuno nelle sue quotidiane pratiche, che è possibile costruire luoghi e spazi di cura, di emancipazione, di inclusione, di relazioni reciproche, di non violazione dei diritti, di accoglienza di costruzione quindi di una città solidale e che cura."
(fonte: https://www.benecomune.net/rivista/numeri/salute-mentale/una-legge-che-amplia-gli-spazi-della-democrazia/ )
3 AGO 2024 · La rivoluzione partita dal manicomio di Gorizia negli anni '60 è stata ispirata da Franco Basaglia e ha trovato giovane linfa non solo nei suoi più stretti collaboratori ma anche nei tanti professionisti che, dopo di lui, hanno saputo cogliere quella eredità scientifica e filosofica: un'eredità professionale e UMANA, nel senso profondo di questo aggettivo che, forse, è stato in parte perso negli ultimi decenni.
Si è trattato, in quegli anni, di un cambiamento epocale per la storia della psichiatria. Un cambiamento che ha richiesto tempo per essere attuato e che oggi purtroppo scricchiola di fronte ad un approccio che in troppi casi mette ancora il malato pericolosamente nel ruolo di "oggetto" e non di persona portatrice di diritti e dignità.
Contenzione, cura basata esclusivamente sulla somministrazione di farmaci, privazione dei diritti civili: si sta ritornando all'epoca in cui i manicomi in Italia erano i luoghi in cui per legge andavano confinati i "diversi"? Non possiamo dimenticare che purtroppo in molte altre parti del mondo i manicomi esistono ancora, non hanno mai cessato di esistere.
La rivoluzione basagliana rappresenta dunque un esempio da emulare anche altrove, e per tutti noi è un passaggio storico da mantenere vivo nella memoria, da rinsaldare nella pratica medica, da raccontare a chi non sa.
Il viaggio di scoperta e raccolta delle testimonianze sul tema salute mentale è approdato il 31 luglio 2024 alle ore 18.30 al racconto e alle parole di Franco Perazza.
Per presentare il protagonista dell'intervista, riporto di seguito i passaggi salienti della sua carriera professionale.
"Franco Perazza è psicologo. Ha lavorato presso i Servizi Psichiatrici dell’Amministrazione Provinciale di Gorizia, ricoprendo successivamente l'incarico di Responsabile del Centro di Salute Mentale Alto Isontino, ASS n. 2 “Isontina”.
Inoltre è stato Direttore di Struttura Operativa Complessa Centro di Salute Mentale Alto Isontino, ASS n. 2 “Isontina”, del Dipartimento di Salute Mentale della ASS 2 “Isontina” e del Dipartimento di Salute Mentale della AAS 2 “Bassa Friulana-Isontina”.
Presidente del Comitato provinciale ex legge 68/99 per l’inserimento al lavoro delle persone disabili in provincia di Gorizia, ha insegnato materie psicologiche presso la Scuola Infermieri Professionali e Assistenti Sanitari “Suore della Provvidenza” di Gorizia.
Docente di Psicologia dello sviluppo presso il Corso Biennale di Specializzazione Polivalente dell’Amministrazione Provinciale di Gorizia, ha insegnato anche Gerontopsichiatria presso l’Ispettorato per la formazione professionale dell’Amministrazione Provinciale di Bolzano ed è stato docente di materie psicologiche presso i corsi di formazione per operatori socio sanitari dell’ENAIP del FVG.
Segue da anni il progetto di riqualificazione del Parco Basaglia, un luogo che ricopre un ruolo speciale nella sua vita. Grazie alle collaborazioni con la Cooperativa “La Collina” e con altri enti del territorio, Franco Perazza testimonia un percorso che ha portato il Parco Basaglia ad essere un luogo conosciuto in cui oggi si svolgono numerose attività e progetti.
Franco Perazza ha partecipato, come Direttore del DSM di Gorizia, al percorso per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Assieme ad Alberta Basaglia, figlia di Franco Basaglia, ha curato un percorso illustrativo di ciò che è avvenuto a Gorizia negli anni dal 1961 al 1968 intitolato "Diritti al cubo. Gorizia epicentro di una rivoluzione" finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Il percorso è disponibile online al link: https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fdirittialcubo.it%2F%3Ffbclid%3DIwZXh0bgNhZW0CMTAAAR1FcBQ9sn-dq2XzAWKyr1N9q_ZBoiC-XvI-QHDc4q2AdXqz_LaPbTV6AeE_aem_4fL1Y_1LggHEO5hI21RLJA&h=AT2vJ_9NLLTUXIx5LrNfL99CIEu-l_aAvH1uXCUO6sR4LK34byX59beMHlaRvEZvbVUv-sRjeUtBhsrozeMg5TU_r5mNuK7d6iotHcdywVQIbNcUB_A2xSzzALhcQ6Lzyhcjfbttswa69JyFTg&__tn__=-UK-R&c[0]=AT2wflU4Ee19yRep3k-PDahn5akp4ONrDwiV31NV12iVkgIx-vszLG6Nczbczv9ZrjKURdDK688uGv7LIsmbEV2OWOVFhImkxpXI7gdo3sqZo2Qr_0QOyG5wp20aV5oWPFkVxhAjGCkvPpLyjO5oKtnLmGARj1QGo30Id9cIewzDug1pbgHrrzgxn7z96C8XqUBdLKPJXg3pg7g ".
Per trasmettere anche parte dell'impegno e della passione che c'è dietro ogni singola intervista, sarebbe bello svelare cosa accade in alcuni momenti preparatori e anche tutto quello che avviene in seguito.
Ogni testimonianza mi dona il privilegio di tessere contatti umani genuini, mi dà la possibilità di costruire, un tassello per volta, reti di umana consapevolezza.
Ciò di cui resto sempre sbalordita è soprattutto la generosità di chi accetta di raccontare. Ritrovo in queste persone la capacità di andare davvero oltre le etichette sociali, di cogliere il perché che muove dentro di me questa esigenza.
Loro colgono, capiscono, e io so che mi hanno compreso fino in fondo.
La maggior parte delle volte, prima di ogni intervista, sento telefonicamente le persone protagoniste e per quanto io ami più scrivere che parlare, ora come ora non penso che sarei più in grado di rinunciare alla possibilità di affidare nelle loro mani i miei pensieri e la mia voce. A farci l'abitudine, si prova un senso di gratitudine ma soprattutto di libertà smisurata, perché anche solo attraverso la voce a volte si capiscono molte cose di chi ci sta parlando.
3 AGO 2024 · Tra i fili della memoria, nelle parole e nei racconti di chi ha attraversato con la propria anima e il proprio lavoro la rivoluzione basagliana, si innestano fibre che, intrecciandosi, creano il tessuto della nostra storia. Si tratta di una storia che ci scorre nelle vene, che ci riguarda, che ci interessa tutti da vicino.
Il tono di voce emozionato che Natale Calderaro ha adoperato nella nostra prima chiacchierata telefonica, è testimonianza di una memoria viva, vigile, ancora disposta a mettersi al servizio del presente e del futuro. Una memoria che non è rimpianto, né consolazione, né autocelebrazione ma che è costruzione partecipe e promessa per il domani.
Affinché quanto vissuto da queste persone, da questi professionisti, dagli uomini e dalle donne che quella rivoluzione degli anni '70 in Italia l'hanno costruita e voluta, non sia solo un vago ricordo per nostalgici è necessario parlarne ancora, chiedere ai protagonisti di raccontare, diffondere, rievocare per sapere e per agire.
Aneddoti, buone pratiche di cura, storie di vita, racconti di medici, di infermieri, vissuti dei malati e delle loro famiglie: tutto questo compone quanto di più prezioso meriti di essere custodito in questo mondo rotto e dalla memoria corta. Un fuoco da tenere sempre acceso.
Il 23 luglio 2024 alle ore 18.15 Natale Calderaro è stato protagonista di una intervista su legge 180, Basaglia, psichiatria e quel che ci resta da fare per continuare a costruire un domani fatto di dignità e di salute per tutti.
Per presentare il dott. Calderaro, riporto di seguito alcuni cenni relativi alla sua lunga carriera professionale.
"Natale Calderaro, Psichiatra, Psicoterapeuta. Direttore dei Servizi di Salute Mentale di Genova-Levante dagli anni ’80 al 2011. E’ stato Coordinatore Sanitario dell’Ospedale San Martino – USL 13. Ha insegnato nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Genova, nella Scuola di Specializzazione in Psichiatria. Docente nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica “Il Ruolo Terapeutico” di Genova."
Vorrei lasciare altre suggestioni riportando uno stralcio di testo scritto da Natale Calderaro (fonte: "Da Palermo a Genova" http://www.psychiatryonline.it/sites/default/files/TESTIMONIPRIVILEGIATI8.pdf )
"[...] Un trattamento terapeutico non può limitarsi al ridimensionamento dei sintomi più disturbanti, deve poter sempre ricercare un senso nei percorsi di malattia, sostenere il paziente ed alimentare la fiducia che anche la sofferenza possa essere compresa e trasformata.
I Servizi di Salute Mentale possono fare questo, se gli operatori costruiscono nel tempo un orientamento culturale coerente, basato sulla capacità di accoglienza, sulla disponibilità a dare risposte non invasive ma attente ai problemi, alle difficoltà, al malessere di chi richiede le nostre cure. Attenzioni analoghe devono poter percepire i familiari, pur nelle differenze dei ruoli parentali.
I servizi territoriali possono affrontare tali compiti - specie nelle situazioni di patologie gravi - se costruiscono nel tempo équipes omogenee, armoniche, sufficientemente stabili, che utilizzano un funzionamento gruppale, con la partecipazione e la valorizzazione di tutte le professionalità. Solo così può essere costruito un stile di lavoro che diventa riconoscibile e produttivo, un particolare clima che risulta poi specifico di un determinato gruppo di lavoro e che rende più difficile parcellizzazione degli interventi, frammentazione delle strategie operative e, alla fine, disagio per gli stessi curanti. Queste esigenze si rendono imprescindibili, anche nei passaggi attuali, se vogliamo tenere aperte quelle prospettive che hanno contraddistinto, dalla 180 in poi, il cosiddetto “caso italiano” della psichiatria. [...]"
26 GIU 2024 · «Immagini che per la mia generazione erano tristemente familiari, dei manicomi come luogo di degrado umano, di costrizione, di isolamento dalla società, oggi sono fortunatamente scomparse - ha affermato il regista Maurizio Sciarra - eppure se non ci rifacciamo a quelle, a quel che c'era prima di Basaglia, perdiamo l'importanza di ciò che lui ha compiuto».
(fonte: https://messaggeroveneto.gelocal.it/cultura-e-spettacoli/2024/03/16/news/e_tu_slegalo_maurizio_sciarra_racconta_pensiero_eretico_psichiatra_franco_basaglia-14150247/ )
Il documentario "E tu slegalo", scritto e diretto da Maurizio Sciarra e prodotto da Le Talee e Agherose, con Rai Documentari, è disponibile su RaiPlay ed è andato in onda per la prima volta su Rai 3 il 16 marzo 2024. Al centro c'è il racconto della rivoluzione culturale messa in atto da Franco Basaglia.
La lavorazione di quest'opera è stata caratterizzata dallo studio di testi, dalla ricerca di materiali d'archivio e dal viaggio concreto del regista presso i luoghi cardine di quella rivoluzione: Trieste, Gorizia e Udine.
La testimonianza delle persone che lo hanno conosciuto e che hanno collaborato con Basaglia rappresenta un patrimonio da custodire ed è anche il fulcro di questa emozionante narrazione. Da Peppe Dell'Acqua a Roberto Mezzina, da Mario Novello a Renzo Bonn a Franco Perazza, per citare solo alcuni testimoni e protagonisti di quegli anni. Ma oltre ai medici e agli infermieri, nel documentario compaiono anche le immagini degli ex ricoverati e risuonano le parole di chi ha attraversato il disagio psichico.
Il documentario mostra anche Marco Cavallo, il gigante di cartapesta costruito all’interno del manicomio di Trieste dagli ospiti, che nel 1978 uscì dalla struttura facendosi simbolo di un nuovo inizio.
In che termini questa storia ci parla ancora oggi? Quale nuovo inizio ci attende ora? Come si può raccontare efficacemente oggi una rivoluzione così cruciale per la storia del nostro paese e così piena di significati? Quanta ricerca è necessaria e quanta tecnica? Dove risiede e come si sviluppa la capacità di raccontare in modo rispettoso, accurato e sensibile temi come il dolore, la sofferenza, la malattia e la cura?
Il 25 giugno 2024 alle ore 18.00 Maurizio Sciarra ci ha accompagnato nel suo viaggio di essere umano e di regista nella storia di una rivoluzione che si poneva come obiettivi la libertà, la dignità e la considerazione dei malati come persone e non come oggetti.
"Maurizio Sciarra è regista e sceneggiatore, nato a Bari nel 1955.
Il primo film, 1997, “La Stanza dello Scirocco”, con Giancarlo Giannini e Tiziana Lodato, vince il festival di Annecy e altri prestigiosi premi internazionali.
Del 2001 “Alla rivoluzione sulla due cavalli”, con Adriano Giannini, Gwaenelle Simon, Andoni Gracia, Francisco Rabal, che vince il Pardo d’oro al Festival di Locarno, e il Pardo di bronzo per l’interpretazione maschile ad Andoni Gracia.
Del 2006 il film “Quale Amore” tratto da “La Sonata a Kreutzer” di L. Tolstoj, con Giorgio Pasotti e Vanessa Incontrada, anch’esso invitato in numerosi festival internazionali.
Realizza anche documentari, tra cui “Chi ruba donne”, su “I cantori di Carpino”, con Eugenio Bennato, “Coppi e la Dama bianca. Frammenti di un amore controcorrente”, “In viaggio con i pupi”, sul puparo siciliano Mimmo Cuticchio, “Chi è di scena. Il Teatro Petruzzelli torna a vivere”, presente al Bif&st, Rex, storia del transatlantico, per Luce Cinecittà, “Piersanti Mattarella, per la serie RAI In Nome del popolo Italiano, “Aiutami a fare da solo. L’idea Montessori” per Rai Documentari (prodotto da Luce Cinecittà e Le Talee). Nel 2024, per il centenario della nascita di Franco Basaglia, realizza “E tu slegalo”, prodotto da Le Talee e Agherose, con Rai Documentari. In onda su Rai3 e presente su RaiPlay.
Del 2023 il documentario “Il ritorno di Maciste”, la storia di Bartolomeo Pagano, il primo Maciste (prodotto da La Sarraz e Museo del Cinema di Torino), presente alla Festa del Cinema di Roma, sezione Storia del Cinema, e al Bif&st, evento speciale.
Già coordinatore nazionale di 100Autori, membro del comitato esecutivo di FERA, socio fondatore di "Giornate degli Autori" di Venezia, dal 2015 al 2018 è stato presidente della Fondazione Apulia Film Commission."
La filmografia completa di Maurizio Sciarra - precedente a "E tu slegalo" - è disponibile sul sito IMDB a questo link: https://www.imdb.com/name/nm0778420/?ref_=fn_al_nm_1
23 GIU 2024 · "Una seduta di psicoterapia, mediamente di un’ora, va dai 60 ai 100 euro.
Questo significa che le famiglie in difficoltà economica, i giovani di ogni estrazione sociale senza lavoro o con lavori precari, i cittadini esclusi dal circuito lavorativo o con problematiche invalidanti, le persone comuni del ceto medio che non sostengono il costo esorbitante della vita, sarebbero fatalmente escluse dalla cura e dalla prevenzione della salute psicologica."
Sono queste le parole riportate sul sito del progetto Psicoterapia Aperta (https://www.psicoterapia-aperta.it/mission/ ), nato a partire da un’idea di Luigi D'Elia, psicologo e psicoterapeuta al fine di "organizzare una rete che fotografi l’impegno solidaristico esistente e censisca a livello nazionale tale impegno, e consenta inoltre alla cittadinanza di contattare nella propria zona di provenienza professionisti psicologi e psicoterapeuti aderenti all’iniziativa, eventualmente disponibili ad accogliere richieste a tariffa calmierata".
I Servizi pubblici di Psicoterapia e Psicologia in Italia soffrono per la mancanza di risorse e di personale sufficiente. Eppure la salute psicologica di tutti dovrebbe essere un diritto di cui la sanità pubblica dovrebbe essere in grado di farsi carico.
Se si è benestanti ci si può curare, altrimenti si rinuncia o si attende per mesi in lista d'attesa? Purtroppo quasi sempre è così.
Il 22 giugno 2024 alle ore 11.00 abbiamo affrontato questi temi in un'intervista a Luigi D'Elia.
Riporto di seguito la sua biografia completa.
"Ho 60 anni e 34 anni di esperienza in molti ambiti della professione. Sono Psicologo dal 1990 e Psicoterapeuta dal 1997, specializzato in Gruppoanalisi. Sono stato dal 2019-2021 docente universitario a contratto di Psicologia Sociale presso il corso di Laurea di Scienze dell’Amministrazione e delle Organizzazioni dell’Università San Raffaele di Roma.
Nella mia attività professionale incontro adulti, adolescenti, coppie, famiglie, gruppi terapeutici sia per consulenze brevi che per percorsi psicoterapeutici.
Ho contribuito a fondare alcune importanti realtà come:
* la Comunità Terapeutica Passaggi di Oricola (Aq). nel 1999, che si occupa di giovani con problematiche psichiatriche;
* due studi associati di psicoterapia, Attualmente lavoro nel quartiere Pigneto a Roma
* un’associazione di categoria, AltraPsicologia, nel 2005, che si occupa di politiche per la professione psicologica.
* Sono Presidente dell'associazione no profit Psicoterapia Aperta il cui portale rende accessibile grazie a tariffe sociali la psicoterapia a centinaia di persone in tutta Italia
* Sono Vicepresidente delle Rete di Psicoterapia Sociale, associazione di associazioni del terzo settore
* Inoltre ho svolto attività di divulgatore e blogger in numerose esperienze: AltraPsicologia (2005-2010); l’Osservatorio di Psicologia nei Media (2009-2010. di cui sono stato l’ideatore); Il Fatto Quotidiano (2011); il Comitato di Redazione dell’Ordine Psicologi del Lazio (2015); il sito Impagine (2018); il sito Vitamine Vaganti (2019); il portale State of Mind (dal 2019); il sito Psicoterapia Aperta (dal 2018); il portale Psychiatryonline.it dove curo dal 2013 la rubrica La Buona Vita.
Sono autore, nel 2015, del libro Alienazioni Compiacenti, star bene fa male alla società dove esploro i nessi tra comuni stili di vita e conseguenze psicologiche individuali.
Sono autore nel 2020 del libro “La funzione sociale dello psicoterapeuta“. Alpes Italia editore
Sono autore nel 2021 (con M. De Crescente), del libro "L'ambiente di comunità" Edup
Sono autore (con Nora S. Nicolaus) del libro: "Umanamente insostenibile. Il capitalismo nuoce gravemente ai sapiens" Prossima uscita, Marzo 2025, Meltemi Ed."
15 GIU 2024 · In questi tempi decisamente bui e soggiogati dalla rincorsa all'effimero, trovare spazi di luce e ragionevolezza sta diventando sempre più difficile. Altrettanto difficile è ritrovare fiducia nel mondo, dacché istituzioni, politica, senso comune e relazioni umane sono quasi sempre guidate da secondi fini, piegate alle logiche dell'interesse economico, spicciolo e immediato più che del senso di appartenenza a una collettività e del raggiungimento di obiettivi a lungo termine che migliorino davvero il presente e il futuro delle persone.
Perché parto da simili concetti per presentare questa intervista? Perché sento sulla mia pelle la difficoltà quotidiana di leggere o ascoltare riflessioni che non seguano il pensiero massificato, di trovare persone che non ragionino con il portafogli, di costruire relazioni umane non basate su interessi materiali ma su un genuino - e, temo, ormai perso - senso di bellezza, di pura condivisione delle proprie idee, del proprio tempo, del proprio sapere e non sapere.
Nelle parole di Guendalina Middei ho sempre trovato quella "febbrile ostinazione", l'istinto di non arrendersi a ciò che di peggio la società ha da mostrarci.
In una recente intervista Guendalina ha dichiarato:
"Sono consapevole che in una simile società il ruolo dello scrittore è sempre più marginale. Le idee, le arti in generale non hanno più posto in una società che ha sicuramente trovato nuovi canali (i media, ma anche in positivo il cinema) da cui trarre quelle risposte che in passato si cercavano nei libri. Alle volte mi sento davvero come Don Chisciotte, folle a tal punto da combattere contro i mulini a vento. Eppure vado avanti, con una sorta di disperata e febbrile ostinazione. E come scrittrice mi rivolgo agli altri che come me per temperamento, passione o indole faticano a ritrovarsi in questi «tempi moderni» e hanno fame di cose diverse." (fonte: https://www.vocidallisola.it/2024/01/12/intervista-con-un-matto-in-dialogo-con-guendalina-middei/ )
Il 14 giugno 2024 alle ore 18.30 Guendalina Middei è stata protagonista di questa bella chiacchierata.
Il suo sguardo sul mondo, la sua enorme passione per i classici della letteratura, la sua opera di divulgazione sui social e la sua penna di scrittrice sanno offrirci uno sguardo finalmente non omologato, una visione realistica ma ancora piena di speranza all'interno di un mondo troppo stereotipato, dove il confine netto tra buoni e cattivi non esiste più perché è più forte la legge delle maschere sociali e nel mix umano ogni volto è uguale a tutti gli altri.
Voglio presentare Guendalina attraverso le parole della sua biografia:
"Guendalina Middei, alias Professor X, è nata a Roma nel 1992. Fin da adolescente coltiva la sua grande passione per la letteratura e la cultura classica. Dopo aver conseguito la laurea in Lettere e un master in Giornalismo culturale, si è dedicata all’insegnamento nei licei e alla scrittura. Ha collaborato con diverse riviste letterarie, tra cui “Culturificio”, “Critica Letteraria” e “Sintesi dialettica”.
Nel 2019 ha aperto la sua pagina Facebook Professor X, seguita nella primavera del 2022 dall’omonimo profilo Instagram. I suoi canali sono oggi diventati punti di riferimento per oltre trecentomila lettori appassionati o incuriositi dalla letteratura.
Nel 2021 ha esordito nella narrativa con il romanzo storico Clodio, seguito nel 2023 da Intervista con un matto, entrambi editi da Navarra Editore.
Con Feltrinelli ha pubblicato Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera (2024)." (fonte: https://www.feltrinellieditore.it/autori/middeiguendalina/ )
Questa chiacchierata è stata un'occasione per conoscere meglio Guendalina, per cercare di entrare nelle pieghe profonde del suo lavoro, delle sue passioni, di quelle parole scritte che si fanno vive e che si ostinano a cercare ancora il senso, a indagare la vita e a raccontare la psiche.
15 GIU 2024 · Si fa sempre molta confusione nel dare una definizione alla parola "verità". Il concetto stesso può far paura quando si scava in angoli ancora troppo bui della nostra storia. Il compito del giornalista è osservare dall'esterno, mettersi quanto più possibile al servizio della notizia e dei fatti, occupare coni d'ombra mettendosi in secondo piano per cercare di parlare in termini quanto più possibile oggettivi, per descrivere gli avvenimenti e le loro conseguenze senza schierarsi.
Quanto è difficile, però, il mestiere di giornalista? Quanto è complicato, oggi più che mai, mantener fede alla notizia e all'etica del giornalismo fatto bene?
Il giornalismo d'inchiesta, poi, richiede di entrare completamente nelle cose, di immergersi, di incontrare le persone, di toccare spesso strati lacerati e pagine dolorosissime della nostra storia e delle vite altrui.
Facile è ottenere un tesserino, difficile è essere realmente giornalista. Lo sappiamo bene, lo vediamo bene.
Non dobbiamo dimenticare che prendere sul serio questo mestiere - senza subire pressioni politiche o di altro genere - non è affatto scontato, come per molti mestieri del resto. Non è scontato applicare a questa professione il rispetto e l'etica che il racconto delle notizie e delle persone meriterebbe.
Di tutto questo, e dei tanti aspetti della professione di giornalista, abbiamo parlato con Michela Mancini il 13 giugno 2024 alle ore 16.30.
Abbiamo cercato di andare nel profondo toccando anche altri temi, primi fra tutti la motivazione da cui muove la sua passione, divenuta professione, e quello che ha imparato dal giornalismo anche a livello umano, come le sue inchieste hanno cambiato, se l'hanno fatto, la sua vita, come è cominciato il suo viaggio nel giornalismo d'inchiesta sulla criminalità organizzata e come, recentemente, è approdata allo studio, alla ricerca e al racconto di Girifalco, il cosiddetto "paese dei pazzi".
Per presentare Michela Mancini, mi affido alle parole della sua biografia.
"Giornalista e autrice radiofonica, specializzata in “creative radio” e “audio documentary” alla Goldsmiths University of London, ha collaborato con diverse testate, tra cui il Venerdì di Repubblica e la BBC, occupandosi principalmente di temi legati alla criminalità organizzata. Dal 2016 lavora per la radio e la televisione pubblica italiana, Rai Radio3, Report Rai3 e Giornale Radio Rai. Con il suo audio dramma “Goldfish and Soldiers” in lingua inglese ha vinto il Prix Europa Rising Star nel 2020. La serie audio “Gli Ammutati” è stata selezionata allo UK International Radio Drama Festival ed è stata tra i finalisti al Prix Europa del 2023 nella sezione “audio investigation”."
Tempo fa Michela Mancini ha dichiarato "Scrivere di mafia non è solo un atto di responsabilità, ma anche un modo per capire da dove veniamo e dove vogliamo andare. Vorrei continuare a fare inchiesta e che il giornalismo servisse a qualcuno". (fonte: https://www.comune.catanzaro.it/a-palazzo-de-nobili-si-discute-di-donne-e-ndrangheta-con-la-giornalista-michela-mancini/ )
Di grande interesse culturale e storico e di grande profondità umana sono, tra gli altri, due podcast di Michela che vorrei segnalarvi consigliandone caldamente l'ascolto.
Il Paese dei Pazzi: https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.raiplaysound.it%2Fprogrammi%2Filpaesedeipazzi%3Ffbclid%3DIwZXh0bgNhZW0CMTAAAR37TwQ_G7f4BoQpmG5xyTJrKMVSi4pBDx13FNgl2_HuJNoLNcnoIFFIm4Q_aem_ZmFrZWR1bW15MTZieXRlcw&h=AT1-d0kPsbqv7wSqnduEcffEozK3WajqIKIkOzfCHMNv7xZYtySsBr0j1SX1KeKeYW3EctRbqI0CNvNMh0DDWnJMW2Bu9SRhjVtIZGyj1m8MlfZ458We8Nq5mQ06kH1SB6bmbSi9t-QtKhX-Ng&__tn__=-UK-R&c[0]=AT3zSM7fzUbk4Vk5Wb6le-Hv62cZyD9DrH1JIvWfoEjbQMLzgSh0nclqYOnp-JMAy5-YWYbybA1oekqvw8hSyInTFhRbAA32z5jyPxbEu8K2yWzDg1dWmmkRLfI1iGc5Sv6kGO4z0TwJgurLdYfdrCuW5_cWoER_ju-r-4M64jiyUtZHeH-xoMdq-6h7tJMKML7phwFi4hEZpvs
Gli ammutati: https://www.raiplaysound.it/programmi/gliammutati?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTAAAR2MtPdiRdEycJwxM8vYXqo2-osKl_9EVIVgIpSruvAMubDxFuLepdRPtWU_aem_ZmFrZWR1bW15MTZieXRlcw
Sono Laura Ressa. Sono nata nella primavera del 1986 e Frasivolanti è nato qualche primavera più tardi, nel 2016. Racconto storie di persone e di lavoro ben fatto. Mi piace...
mostra di più
Sono Laura Ressa. Sono nata nella primavera del 1986 e Frasivolanti è nato qualche primavera più tardi, nel 2016.
Racconto storie di persone e di lavoro ben fatto. Mi piace confrontarmi con gli altri per raccogliere punti di vista, testimonianze, esperienze, prospettive.
Auguro buon ascolto a chiunque si affacci qui!
mostra meno
Racconto storie di persone e di lavoro ben fatto. Mi piace confrontarmi con gli altri per raccogliere punti di vista, testimonianze, esperienze, prospettive.
Auguro buon ascolto a chiunque si affacci qui!
Informazioni
Autore | Frasivolanti blog |
Organizzazione | Frasivolanti blog |
Categorie | Attività senza scopo di lucro |
Sito | - |
laura.ressa@inwind.it |
Copyright 2024 - Spreaker Inc. an iHeartMedia Company