Guccini e Macchiavelli, un giallo per capire la storia dell'Italia di oggi

20 gen 2024 · 10 min. 16 sec.
Guccini e Macchiavelli, un giallo per capire la storia dell'Italia di oggi
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Il romanzo giallo, dice Francesco Guccini, «è un contenitore che può essere riempito in mille modi». E le vicende storiche aiutano la narrazione, le danno polpa: spesso, guardando indietro, si...

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Il romanzo giallo, dice Francesco Guccini, «è un contenitore che può essere riempito in mille modi». E le vicende storiche aiutano la narrazione, le danno polpa: spesso, guardando indietro, si racconta il presente». Il cantautore modenese festeggia nel 2024 i 35 anni di attività scrittoria. Il suo primo libro, Croniche epafàniche, uscì infatti nel 1989 per Feltrinelli e fu subito chiaro a tutti la capacità dell’autore di tornare alleradici della propria storia attraverso il recupero delle parlate dialettali e delle vicende di un mondo forse superato dagli eventi ma resistente nella memoria.Al 1997, invece, risale Macaronì. Romanzo di santi e delinquenti, edito da Mondadori, il primo giallo firmato da Guccini insieme con Loriano Macchiavelli, probabilmente il più grande autore italiano di genere, lo scrittore che ha reinventato il noir proiettando nella Bologna della contestazione un personaggio unico qual è il sergente Sarti Antonio. Con Macaronì i due amici e sodali emiliani diedero vita voce e corpo al maresciallo dei carabinieri campano Benedetto Santovito, la cui esistenza letteraria si è poi dipanata in altri quattro romanzi e in vari racconti.Nel 2011, sempre dalla fantasia della coppia Guccini-Macchiavelli ha preso il volo il “Poiana”, Marco Gherardini, ispettore della Forestale più a proprio agio con la natura e gli animali che con gli uomini e chiamato, suo malgrado, in tre romanzi e in un racconto, a muoversi sui crinali degli Appennini indossando i panni dell’investigatore.Ai tanti e fedeli lettori in attesa di reincontrare Santovito o Gherardini, Guccini e Macchiavelli - con un colpo di scena inatteso ma dall’esito felicissimo - hanno invece regalato un volto nuovo: quello di Penelope Rocchi, detta Lope, giornalista 25enne chiamata a raccontare la Bologna (e l’Italia) dei primi anni Settanta. L’esperimento narrativo voluto dal cantautore e dallo scrittore emiliani ha trovato forma in Vola Golondrina, uscito alcune settimane fa per Giunti. Avrete sicuramente capito che io sono uno di quei tanti e fedeli lettori ai quali accennavo prima, motivo per cui forse il mio giudizio potrebbe non essere del tutto sereno e obiettivo. Può darsi, lo ammetto. Ma se c’è un libro che in questo momento può aiutare a capire l’Italia molto più di tante analisi sociologiche e politiche, bene quel libro è proprio Vola Golondrina.Buon ascolto!
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Autore Corriere del Ticino
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