5 LUG 2021 · Il Friuli, da sempre, è un angolo d’Italia in cui li nubi si incuneano, riversando sulle sue montagne, abbondanti piogge, soprattutto quando dal mare soffia il vento umido di scirocco e le nubi si strizzano come spugne sulle cime e poi si scatena un inferno d’acqua che rimbomba in tutte le valli.
L’evento atmosferico più antico di cui si abbia testimonianza scritta risale al 589 d.c. ed è stato un novembre catastrofico per tutta la penisola che non era ancora Italia, infatti da solo 20 anni erano appena arrivati i Longobardi. Anche Roma fu completamente allagata dall’esondazione del Tevere e perse molti dei suoi granai, Venezia fu subissata a causa di tutti i fiumi ingrossati o molto probabilmente per colpa del vento di scirocco che spinge il mare in città che combinato all’alta marea ancora oggi crea disagi, morirono uomini e animali e vennero cancellati campi e strade; l’Adige a Verona si alzò così tanto che mutò il suo corso per sempre e non andò più ad Este come prima; fu distrutto il basso padovano, il Polesine e tutte le terre intorno alla laguna; tale fu la furia dell’acqua che il Tagliamento si divise dal Meduna e dal Livenza definitivamente.
Leggenda narra che un pezzo del monte Matajur si staccò e cadde nel piccolo lago che esisteva tra Caporetto e Tolmino nei pressi di Staro Selo, questo cambiamento morfologico della zona è narrato sia da Paolo Diacono che da Gregorio Magno; questo evento quasi biblico, causò lo straripamento di tutti i fiumi, così nella zona delle Prealpi Giulie si sarebbe verificata una colossale frana che, cadendo nel ramo più occidentale del lago verso Staro Selo, ne avrebbe ostruito l'antica uscita; bloccato l'unico emissario, il lago superiore avrebbe continuato ad alzarsi di livello fino a trovare un nuovo sbocco vicino all'attuale Santa Lucia d'Isonzo e la grande quantità d'acqua traboccata si sarebbe riversata nel lago inferiore facendolo tracimare, erodendo le sponde verso Gradisca e raggiungendo il Torre e il Natisone tra Campolongo e Ruda.