Copertina del podcast

Bellunesi nel mondo viaggia in podcast

  • Tra parchi e riserve

    30 MAG 2024 · Articolo di Irene Savaris Il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi è la principale area protetta nella provincia di Belluno, ma ci sono anche altre importanti aree ambientali. Tra queste troviamo: - Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo: Si estende da Cortina d’Ampezzo fino al Trentino Alto-Adige, gestito dalle Regole d’Ampezzo. È caratterizzato da flora e fauna ricche, passeggiate rilassanti, vie ferrate e sentieri attrezzati. - Riserva naturale di Somadida: Situata nel comune di Auronzo, nella parte nord del Cadore, è priva di abitazioni e ricca di flora e fauna alpina. Gli alberi di questa riserva venivano usati dalla Repubblica di Venezia per costruire navi. - Riserva naturale Monte Pelmo–Mondeval–Passo Giau: Tra Val di Zoldo, Valle del Boite, Val Fiorentina, Selva e S. Vito di Cadore, offre sentieri immersi in panorami unici. È famoso per il sito archeologico dell’“Uomo di Mondeval”. - Riserva naturale di Val Tovanella: Situata nel comune di Ospitale di Cadore, offre passeggiate con viste su pareti rocciose e guglie. È amata dagli scalatori e il Gruppo del Bosconero è accessibile dalla Val di Zoldo. - Riserva naturale orientata Pian di Landro–Baldassare: Situata a Tambre d’Alpago, nella parte orientale della provincia, copre un’area di 265 mq all’interno dell’altopiano del Cansiglio, con boschi e caratteristiche doline carsiche. Il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, istituito nel 1990, si estende su oltre 30.000 ettari e comprende tutti i monti delle Prealpi bellunesi. Offre habitat ricchi per fauna e flora, con numerosi sentieri per escursionisti e alpinisti.
    3 min. 37 sec.
  • Supporters Club

    Il congiuntivo è seducente

    30 MAG 2024 · Articolo di Raffaele De Rosa L’abuso delle parole inglesi e l’uso del congiuntivo sono spesso considerati segni del declino della lingua italiana. Gli insegnanti si lamentano degli errori dei loro alunni, mentre gli studiosi ritengono che il congiuntivo sia ancora vitale, anche in contesti informali. A livello scritto, il congiuntivo è molto diffuso, presente anche nei libri e fumetti per bambini come Paperino e Topolino, così come nei fumetti per adulti come Tex Willer e Dylan Dog. Nei corsi di lingua italiana, il congiuntivo viene trattato in dettaglio, con spiegazioni e esercizi che coprono tutte le sue forme. Il periodo ipotetico è particolarmente difficile per gli stranieri, poiché richiede la distinzione tra ipotesi reali e irreali. Per tranquillizzare gli studenti, viene detto loro che anche gli italiani hanno difficoltà con il congiuntivo. In modo provocatorio, si suggerisce che l'uso corretto del congiuntivo può essere visto come un segno di intelligenza. Gli errori nel congiuntivo possono influenzare la percezione delle persone. Inoltre, l’uso corretto del congiuntivo può essere attraente in contesti romantici. Tuttavia, un errore nel congiuntivo, come quello sentito in una serie televisiva italiana, può rovinare l’immagine di un personaggio, dimostrando che il congiuntivo non perdona.
    Riproduci
    3 min. 51 sec.
  • Insegnamenti a tavola. Dal XIII secolo ai giorni nostri cosa è cambiato?

    30 MAG 2024 · Articolo di Paolo Doglioni. L'articolo celebra la Pasqua del 31 marzo, sottolineando la tradizione dei grandi pranzi in famiglia, una pratica che risale anche al XIII secolo. In quel periodo, un frate terziario dell'ordine degli Umiliati, Bonvesin de la Riva, scrisse un testo in volgare intitolato “De quinquaginta curialitatibus ad mensam”, contenente cinquanta regole di cortesia da seguire a tavola. Matteo Noja, un appassionato bibliofilo che si è trasferito da Milano a Belluno, ha pubblicato questo testo nel 2015. L'articolo riporta alcune delle cortesia descritte nel libro: - IX cortesia: Parlare poco e concentrarsi sul mangiare per evitare che le briciole escano dalla bocca. - XVI cortesia: Non risucchiare quando si mangia con il cucchiaio, per non comportarsi come bestie. - XVII cortesia: Quando si starnutisce o si tossisce, voltarsi dall'altra parte per evitare di sputare saliva sulla tavola. - XXXII cortesia: Tenere le mani pulite e non metterle in parti sporche come le orecchie o la testa. - XXXIII cortesia: Non accarezzare gatti o cani mentre si mangia per non contaminare il cibo. - XXXV cortesia: Non leccarsi le dita, poiché non le pulisce ma le sporca di più. - XLIX cortesia: Ringraziare e rendere gloria a Gesù Cristo dopo aver mangiato; non farlo è segno di ingratitudine. L'articolo conclude affermando che le regole di Bonvesin de la Riva, scritte ottocento anni fa, sono ancora attuali e rilevanti per il comportamento civile a tavola oggi.
    2 min. 8 sec.
  • Supporters Club

    Lavorare nel Bellunese? Quando sapevamo come far rientrare gli emigranti

    23 MAG 2024 · Articolo di Simone Tormen. L'articolo del notiziario Selezione del Centro Studi Emigrazione di Roma del 1967 descrive un'iniziativa pionieristica della provincia di Belluno per il rientro programmato degli emigranti. Questo progetto, guidato dall'Associazione Industriali di Belluno in collaborazione con l'Associazione Emigranti Bellunesi (Abm), mirava a creare entro la primavera del 1968 cinquecentotrenta nuovi posti di lavoro in otto comuni del Bellunese per i bellunesi all'estero. Le occupazioni disponibili coprivano vari settori, tra cui la meccanica, l'elettromeccanica, l'industria alimentare, la maglieria, il tessile, la lavorazione del marmo e la produzione di carta. Gli emigranti potevano candidarsi tramite una scheda di prenotazione pubblicata nel mensile "Bellunesi nel mondo". Il progetto intendeva dimostrare che il ritorno degli emigranti poteva contribuire allo sviluppo economico locale e rappresentare un modello per altre province italiane.
    Riproduci
    5 min. 42 sec.
  • Supporters Club

    Riflessioni linguistiche. Inspector Montalbano

    22 MAG 2024 · Articolo di Raffaele De Rosa Anni fa, partecipai a un convegno sull’apprendimento delle lingue straniere. Durante una pausa, parlai con una ricercatrice olandese che parlava bene l’italiano, grazie a un soggiorno Erasmus in Veneto e a una relazione con un italiano. Mi raccontò che guardare film in lingua originale con sottotitoli in nederlandese aveva migliorato il suo italiano più delle lezioni tradizionali. Nei Paesi Bassi, i bambini imparano l'inglese guardando cartoni animati non tradotti. In Italia, invece, la cultura dei film in lingua originale è meno sviluppata, anche se la qualità dei doppiatori è eccellente. Ricordai di aver visto un film in hindi con sottotitoli in tedesco e francese in Svizzera, e di aver trovato interessante guardare serie in lingua originale. Stereotipi sugli anglofoni li dipingono come poco interessati ad altre lingue, ma su BBC4 trasmettono film polizieschi in lingua originale con sottotitoli in inglese, permettendo agli spettatori di esercitarsi in altre lingue europee. Ogni sabato sera, guardo qualche minuto della serie "Inspector Montalbano" su BBC4, notando le traduzioni delle espressioni italiane in inglese. Grazie a questa serie, un mio collega sudafricano ha imparato parolacce in siciliano.
    Riproduci
    3 min. 44 sec.
  • Il FAI in provincia di Belluno. Preservare il Patrimonio Naturale e Culturale delle Dolomiti

    22 MAG 2024 · Articolo di Irene Savaris Il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, attivo dal 1975, si dedica alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano, senza scopo di lucro. Anche a Belluno, dal 2018, la delegazione è guidata dall’ing. Adriano Barcelloni-Corte, figlio del fondatore Vincenzo. Le attività organizzate dalla Delegazione e dal Gruppo FAI Giovani, nelle uscite primaverili e autunnali, includono visite a palazzi, luoghi di culto, aree all’aperto ed edifici particolari, con grande partecipazione del pubblico. Un esempio notevole è la visita alla Belluno sotterranea, in particolare al rifugio antiaereo del centro città, aperto solo agli iscritti durante le Giornate FAI di Primavera 2022. Questi rifugi, costruiti nel 1944, sono gallerie nascoste e poco conosciute, in grado di ospitare fino a tremila persone. Situati sotto la città, con ingressi in via Lambioi e uscite sotto il Duomo, conservano ancora le segnaletiche dell'epoca. Questi spazi, utilizzati come depositi nel dopoguerra, sono stati riscoperti e riaperti grazie al FAI Giovani, che, visto il successo delle prime aperture, pianifica ulteriori visite.
    2 min. 35 sec.
  • Supporters Club

    Paola Del Din. L’angelo italiano di Churchill

    20 MAG 2024 · di Simone Tormen Paola Del Din, nata nel 1923 a Pieve di Cadore, è stata una figura straordinaria durante la Seconda Guerra Mondiale. Partigiana e decorata con la Medaglia d'oro al valor militare, fu la prima donna paracadutista italiana a compiere un lancio di guerra. Collaborò segretamente con gli agenti britannici del SOE (Special Operations Executive), organizzazione fondata da Winston Churchill per condurre operazioni di sabotaggio contro i nazifascisti. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Paola e suo fratello Renato si unirono alla Brigata Osoppo nella Resistenza. Dopo la morte del fratello, Paola fu incaricata di consegnare importanti documenti operativi agli alleati, attraversando a piedi le linee di combattimento. Frequentò un corso per paracadutisti per rientrare nel Nord Italia occupato, riuscendo a lanciarsi nel Friuli alla vigilia della liberazione, nonostante le ferite riportate durante l'atterraggio. Dopo la guerra, Paola si laureò in Lettere all'Università di Padova e conseguì un Master of Arts all'Università della Pennsylvania. Tornata in Italia, si dedicò all'insegnamento e fu attivamente coinvolta in varie associazioni veterane. È stata presidente regionale dell'Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra e dal 2020 Presidente Onoraria dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia. Nonostante abbia superato i cento anni, Paola Del Din rimane lucida e combattiva.
    Riproduci
    3 min. 23 sec.
  • Supporters Club

    L’epopea di Serafino Follin. Nel 1926 salpò da Genova per cercare fortuna in Argentina

    20 MAG 2024 · di Stefano De Angelis La storia commovente di Serafino Follin, nato a Ponte nelle Alpi nel 1904, è giunta a una conclusione emozionante. Nel 1926, a 22 anni, Serafino partì dal porto di Genova per cercare fortuna in Argentina, precisamente a Concepción del Uruguay. Questo viaggio, iniziato quasi un secolo fa, è stato celebrato con una mostra al Galata Museo del Mare di Genova, intitolata "L’Italia che partiva. Via mare verso l’America", curata da Barbara Vincenzi. Leda Vecco, nipote di Serafino, ha raccontato la storia del nonno all'artista Giovanni Cerri e ha donato il passaporto originale del nonno per l'esposizione. Leda, ora residente a Buenos Aires, ha descritto Serafino come una persona generosa, sensibile e molto legata alla famiglia e alla patria. Nonostante le difficoltà economiche, Serafino inviava spesso denaro alla famiglia in Italia e contribuì con oltre 25mila pesos nel 1969 per la costruzione di una struttura in Belluno. Leda ha espresso gratitudine per l’omaggio fatto al nonno e agli immigrati italiani, trovando conforto nel sapere che la memoria di Serafino è stata onorata in Italia, dove tutto era iniziato.
    Riproduci
    3 min. 21 sec.
  • Supporters Club

    Il padre dell’Europa medievale. Carlo Magno e la nascita di un nuovo impero

    20 MAG 2024 · Articolo di Sara Balcon La notte di Natale dell'800 d.C., nella basilica di San Pietro a Roma, Carlo Magno fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da papa Leone III. Questo evento segnò la fine del Tardoantico e l'inizio dell'Europa medievale. Durante la cerimonia, Leone III posò la "corona ferrea" sul capo di Carlo Magno, simbolo di autorità e tradizione cristiana. Questa corona, legata a un chiodo della croce di Cristo, fu usata per incoronare diversi sovrani cattolici fino al XIX secolo. L'incoronazione di Carlo Magno fu frutto di un accordo di convenienza reciproca: la forza militare del re franco e la necessità di Leone III di consolidare il suo potere e la credibilità della Chiesa. La conquista di vasti territori europei da parte di Carlo Magno richiedeva l'autorità morale conferita dal papa, mentre Leone III aveva bisogno di un protettore. L'incoronazione rappresentò un atto di restaurazione e innovazione, segnando la rinascita di un impero occidentale cristiano e latino sotto la protezione del papa. Carlo Magno divenne il primo imperatore europeo del Medioevo, lasciando un'impronta duratura e mitica nella storia, paragonabile a quella di Alessandro Magno nella costruzione dell'Europa medievale.
    Riproduci
    4 min. 37 sec.
  • Supporters Club

    Il matrimonio nei secoli

    16 MAG 2024 · Articolo di Paolo Doglioni Il matrimonio, parola che deriva dal latino "matrimonium" (da "mater" e "munus", funzione della madre), ha origini antichissime. Nell'antico Egitto, esisteva la parità tra coniugi e la cerimonia era privata, basata sul consenso reciproco. Nel mondo greco e romano, la donna era subordinata e il matrimonio veniva deciso dai padri o dagli uomini di casa. Il diritto romano includeva il divorzio e sanciva il matrimonio con una stretta di mano e l'anello all'anulare sinistro. Il matrimonio cristiano, influenzato dal diritto romano, divenne monogamo e indissolubile, con il divorzio non permesso. Il IV Concilio Lateranense nel 1215 regolamentò il matrimonio, imponendo pubblicazioni e consenso libero degli sposi. Il Concilio di Firenze del 1439 lo rese uno dei sette sacramenti della Chiesa Cattolica, e il Concilio di Trento del XVI secolo stabilì la celebrazione davanti al parroco e la presenza di testimoni. Nel 1791, la Rivoluzione Francese introdusse il matrimonio civile. I popoli germanici avevano due tipi di matrimonio: il "Muntehe" (legale) e il "Friedelehe" (sposa di pace), con quest'ultimo che perdeva valore con la cristianizzazione, diventando sinonimo di concubinato. Oggi, il matrimonio sembra aver perso valore, con unioni sempre più "liquide" che creano instabilità per le famiglie e i figli, generando problemi sociali, affettivi ed economici.
    Riproduci
    3 min. 38 sec.
  • Supporters Club

    Il congiuntivo è seducente

    30 MAG 2024 · Articolo di Raffaele De Rosa L’abuso delle parole inglesi e l’uso del congiuntivo sono spesso considerati segni del declino della lingua italiana. Gli insegnanti si lamentano degli errori dei loro alunni, mentre gli studiosi ritengono che il congiuntivo sia ancora vitale, anche in contesti informali. A livello scritto, il congiuntivo è molto diffuso, presente anche nei libri e fumetti per bambini come Paperino e Topolino, così come nei fumetti per adulti come Tex Willer e Dylan Dog. Nei corsi di lingua italiana, il congiuntivo viene trattato in dettaglio, con spiegazioni e esercizi che coprono tutte le sue forme. Il periodo ipotetico è particolarmente difficile per gli stranieri, poiché richiede la distinzione tra ipotesi reali e irreali. Per tranquillizzare gli studenti, viene detto loro che anche gli italiani hanno difficoltà con il congiuntivo. In modo provocatorio, si suggerisce che l'uso corretto del congiuntivo può essere visto come un segno di intelligenza. Gli errori nel congiuntivo possono influenzare la percezione delle persone. Inoltre, l’uso corretto del congiuntivo può essere attraente in contesti romantici. Tuttavia, un errore nel congiuntivo, come quello sentito in una serie televisiva italiana, può rovinare l’immagine di un personaggio, dimostrando che il congiuntivo non perdona.
    Riproduci
    3 min. 51 sec.
  • Supporters Club

    Lavorare nel Bellunese? Quando sapevamo come far rientrare gli emigranti

    23 MAG 2024 · Articolo di Simone Tormen. L'articolo del notiziario Selezione del Centro Studi Emigrazione di Roma del 1967 descrive un'iniziativa pionieristica della provincia di Belluno per il rientro programmato degli emigranti. Questo progetto, guidato dall'Associazione Industriali di Belluno in collaborazione con l'Associazione Emigranti Bellunesi (Abm), mirava a creare entro la primavera del 1968 cinquecentotrenta nuovi posti di lavoro in otto comuni del Bellunese per i bellunesi all'estero. Le occupazioni disponibili coprivano vari settori, tra cui la meccanica, l'elettromeccanica, l'industria alimentare, la maglieria, il tessile, la lavorazione del marmo e la produzione di carta. Gli emigranti potevano candidarsi tramite una scheda di prenotazione pubblicata nel mensile "Bellunesi nel mondo". Il progetto intendeva dimostrare che il ritorno degli emigranti poteva contribuire allo sviluppo economico locale e rappresentare un modello per altre province italiane.
    Riproduci
    5 min. 42 sec.
  • Supporters Club

    Riflessioni linguistiche. Inspector Montalbano

    22 MAG 2024 · Articolo di Raffaele De Rosa Anni fa, partecipai a un convegno sull’apprendimento delle lingue straniere. Durante una pausa, parlai con una ricercatrice olandese che parlava bene l’italiano, grazie a un soggiorno Erasmus in Veneto e a una relazione con un italiano. Mi raccontò che guardare film in lingua originale con sottotitoli in nederlandese aveva migliorato il suo italiano più delle lezioni tradizionali. Nei Paesi Bassi, i bambini imparano l'inglese guardando cartoni animati non tradotti. In Italia, invece, la cultura dei film in lingua originale è meno sviluppata, anche se la qualità dei doppiatori è eccellente. Ricordai di aver visto un film in hindi con sottotitoli in tedesco e francese in Svizzera, e di aver trovato interessante guardare serie in lingua originale. Stereotipi sugli anglofoni li dipingono come poco interessati ad altre lingue, ma su BBC4 trasmettono film polizieschi in lingua originale con sottotitoli in inglese, permettendo agli spettatori di esercitarsi in altre lingue europee. Ogni sabato sera, guardo qualche minuto della serie "Inspector Montalbano" su BBC4, notando le traduzioni delle espressioni italiane in inglese. Grazie a questa serie, un mio collega sudafricano ha imparato parolacce in siciliano.
    Riproduci
    3 min. 44 sec.
  • Supporters Club

    Paola Del Din. L’angelo italiano di Churchill

    20 MAG 2024 · di Simone Tormen Paola Del Din, nata nel 1923 a Pieve di Cadore, è stata una figura straordinaria durante la Seconda Guerra Mondiale. Partigiana e decorata con la Medaglia d'oro al valor militare, fu la prima donna paracadutista italiana a compiere un lancio di guerra. Collaborò segretamente con gli agenti britannici del SOE (Special Operations Executive), organizzazione fondata da Winston Churchill per condurre operazioni di sabotaggio contro i nazifascisti. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Paola e suo fratello Renato si unirono alla Brigata Osoppo nella Resistenza. Dopo la morte del fratello, Paola fu incaricata di consegnare importanti documenti operativi agli alleati, attraversando a piedi le linee di combattimento. Frequentò un corso per paracadutisti per rientrare nel Nord Italia occupato, riuscendo a lanciarsi nel Friuli alla vigilia della liberazione, nonostante le ferite riportate durante l'atterraggio. Dopo la guerra, Paola si laureò in Lettere all'Università di Padova e conseguì un Master of Arts all'Università della Pennsylvania. Tornata in Italia, si dedicò all'insegnamento e fu attivamente coinvolta in varie associazioni veterane. È stata presidente regionale dell'Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra e dal 2020 Presidente Onoraria dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia. Nonostante abbia superato i cento anni, Paola Del Din rimane lucida e combattiva.
    Riproduci
    3 min. 23 sec.
  • Supporters Club

    L’epopea di Serafino Follin. Nel 1926 salpò da Genova per cercare fortuna in Argentina

    20 MAG 2024 · di Stefano De Angelis La storia commovente di Serafino Follin, nato a Ponte nelle Alpi nel 1904, è giunta a una conclusione emozionante. Nel 1926, a 22 anni, Serafino partì dal porto di Genova per cercare fortuna in Argentina, precisamente a Concepción del Uruguay. Questo viaggio, iniziato quasi un secolo fa, è stato celebrato con una mostra al Galata Museo del Mare di Genova, intitolata "L’Italia che partiva. Via mare verso l’America", curata da Barbara Vincenzi. Leda Vecco, nipote di Serafino, ha raccontato la storia del nonno all'artista Giovanni Cerri e ha donato il passaporto originale del nonno per l'esposizione. Leda, ora residente a Buenos Aires, ha descritto Serafino come una persona generosa, sensibile e molto legata alla famiglia e alla patria. Nonostante le difficoltà economiche, Serafino inviava spesso denaro alla famiglia in Italia e contribuì con oltre 25mila pesos nel 1969 per la costruzione di una struttura in Belluno. Leda ha espresso gratitudine per l’omaggio fatto al nonno e agli immigrati italiani, trovando conforto nel sapere che la memoria di Serafino è stata onorata in Italia, dove tutto era iniziato.
    Riproduci
    3 min. 21 sec.
  • Supporters Club

    Il padre dell’Europa medievale. Carlo Magno e la nascita di un nuovo impero

    20 MAG 2024 · Articolo di Sara Balcon La notte di Natale dell'800 d.C., nella basilica di San Pietro a Roma, Carlo Magno fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da papa Leone III. Questo evento segnò la fine del Tardoantico e l'inizio dell'Europa medievale. Durante la cerimonia, Leone III posò la "corona ferrea" sul capo di Carlo Magno, simbolo di autorità e tradizione cristiana. Questa corona, legata a un chiodo della croce di Cristo, fu usata per incoronare diversi sovrani cattolici fino al XIX secolo. L'incoronazione di Carlo Magno fu frutto di un accordo di convenienza reciproca: la forza militare del re franco e la necessità di Leone III di consolidare il suo potere e la credibilità della Chiesa. La conquista di vasti territori europei da parte di Carlo Magno richiedeva l'autorità morale conferita dal papa, mentre Leone III aveva bisogno di un protettore. L'incoronazione rappresentò un atto di restaurazione e innovazione, segnando la rinascita di un impero occidentale cristiano e latino sotto la protezione del papa. Carlo Magno divenne il primo imperatore europeo del Medioevo, lasciando un'impronta duratura e mitica nella storia, paragonabile a quella di Alessandro Magno nella costruzione dell'Europa medievale.
    Riproduci
    4 min. 37 sec.
  • Supporters Club

    Il matrimonio nei secoli

    16 MAG 2024 · Articolo di Paolo Doglioni Il matrimonio, parola che deriva dal latino "matrimonium" (da "mater" e "munus", funzione della madre), ha origini antichissime. Nell'antico Egitto, esisteva la parità tra coniugi e la cerimonia era privata, basata sul consenso reciproco. Nel mondo greco e romano, la donna era subordinata e il matrimonio veniva deciso dai padri o dagli uomini di casa. Il diritto romano includeva il divorzio e sanciva il matrimonio con una stretta di mano e l'anello all'anulare sinistro. Il matrimonio cristiano, influenzato dal diritto romano, divenne monogamo e indissolubile, con il divorzio non permesso. Il IV Concilio Lateranense nel 1215 regolamentò il matrimonio, imponendo pubblicazioni e consenso libero degli sposi. Il Concilio di Firenze del 1439 lo rese uno dei sette sacramenti della Chiesa Cattolica, e il Concilio di Trento del XVI secolo stabilì la celebrazione davanti al parroco e la presenza di testimoni. Nel 1791, la Rivoluzione Francese introdusse il matrimonio civile. I popoli germanici avevano due tipi di matrimonio: il "Muntehe" (legale) e il "Friedelehe" (sposa di pace), con quest'ultimo che perdeva valore con la cristianizzazione, diventando sinonimo di concubinato. Oggi, il matrimonio sembra aver perso valore, con unioni sempre più "liquide" che creano instabilità per le famiglie e i figli, generando problemi sociali, affettivi ed economici.
    Riproduci
    3 min. 38 sec.
  • Supporters Club

    L'emigrazione e il Jazz. Due mondi connessi nel libro di Gianluca Galli

    9 MAG 2024 · di Simone Tormen L'emigrazione italiana ha avuto un ruolo significativo nella storia del jazz, come scoperto da Gianluca Galli, un appassionato collezionista di vecchi dischi. Galli ha notato numerosi musicisti con cognomi italiani e ha approfondito il tema, culminando nella pubblicazione di un'enciclopedia in più volumi sull'influenza degli italiani nel jazz tra il 1897 e il 1942. La sua ricerca ricostruisce le vite e le carriere di molti musicisti italiani, spesso dimenticati, che hanno contribuito al jazz mondiale.  Le famiglie emigrate spesso facevano grandi sacrifici per far studiare musica ai figli, sperando in un futuro migliore per loro. Questo era particolarmente vero negli Stati Uniti degli anni Venti, dove c'era un forte fermento musicale e una grande richiesta di nuove orchestre. Molti musicisti italiani, come Eddie Lang (Salvatore Massaro) e Jimmy Lytell (James Sarrapede), anglicizzavano i loro nomi per adattarsi meglio. Galli ha raccolto seicento nomi, dimostrando le origini italiane di ciascuno attraverso un'accurata ricerca genealogica. La sua opera analizza sia le storie familiari che le carriere discografiche di questi musicisti, evidenziando il loro contributo alla storia del jazz. Ha trovato anche musicisti veneti di rilievo, come i fratelli Abriani, che hanno avuto successo in Europa. Galli spera che il suo lavoro sia solo l'inizio di ulteriori ricerche, invitando futuri studiosi ad ampliare e correggere i suoi studi.
    Riproduci
    5 min. 38 sec.
  • Supporters Club

    Grande Guerra ed emigranti. I caduti bellunesi arruolati nell'esercito americano

    8 MAG 2024 · di Luisa Carniel Con la dichiarazione di guerra degli Stati Uniti alla Germania il 6 aprile 1917, venne formata la Forza di Spedizione Americana (A.E.F.), composta principalmente da volontari, tra cui un quinto erano immigrati. Le prime truppe statunitensi arrivarono in Francia nel novembre 1917, ma iniziarono a combattere solo alla fine di settembre 1918, subendo pesanti perdite fino alla fine della guerra.  Molti italiani, circa qualche decina di migliaia secondo le stime, si arruolarono nell'esercito americano, principalmente attratti dalla promessa della cittadinanza americana post-guerra, che rappresentava un passo significativo verso l'integrazione. Nel 1917, molti italiani erano immigrati negli Stati Uniti per sfuggire alle difficili condizioni lavorative, come i minatori che affrontavano quotidianamente gravi rischi. Tra i bellunesi arruolati, di cui si conoscono le generalità, ci sono diciannove caduti, principalmente dall'Agordino e dal Cadore, con un totale stimato di circa duecento arruolati dalla provincia di Belluno. Uno di loro, Giuseppe Giovanni Giazzon, originario di Santa Giustina, tornò sano e salvo, ottenendo la cittadinanza americana e conducendo una lunga vita in Pennsylvania.
    Riproduci
    3 min. 27 sec.

Ogni mese, l'opportunità di ascoltare una selezione dei principali articoli pubblicati sulla rivista "Bellunesi nel mondo". Per avere direttamente con sé la voce della terra di origine. Vicini e lontani,...

mostra di più
Ogni mese, l'opportunità di ascoltare una selezione dei principali articoli pubblicati sulla rivista "Bellunesi nel mondo". Per avere direttamente con sé la voce della terra di origine. Vicini e lontani, mai soli! 
mostra meno
Contatti
Informazioni

Sembra che non tu non abbia alcun episodio attivo

Sfoglia il catalogo di Spreaker per scoprire nuovi contenuti

Corrente

Sembra che non ci sia nessun episodio nella tua coda

Sfoglia il catalogo di Spreaker per scoprire nuovi contenuti

Successivo

Copertina dell'episodio Copertina dell'episodio

Che silenzio che c’è...

È tempo di scoprire nuovi episodi!

Scopri
La tua Libreria
Cerca