Yves Bonnefoy "Nell'inganno della soglia" Fabio Scotto
17 mag 2021 ·
34 min. 5 sec.
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Descrizione
Yves Bonnefoy "Nell'inganno della soglia" A cura di Fabio Scotto Il Saggiatore https://www.ilsaggiatore.com/ «Pace, sull’onda che va. Il tempo scintilla. Si direbbe che la barca si sia fermata. Si sente...
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Yves Bonnefoy
"Nell'inganno della soglia"
A cura di Fabio Scotto
Il Saggiatore
https://www.ilsaggiatore.com/
«Pace, sull’onda che va. Il tempo scintilla.
Si direbbe che la barca si sia fermata.
Si sente solo il lanciarsi, il frangersi,
Contro il fianco deserto, dell’acqua infinita.»
Ogni poesia scalfisce una resistenza, eleva il linguaggio, ripudia la banalità, si misura con la vita. È questo l’insegnamento di Nell’inganno della soglia, raccolta che ha segnato la poesia del Novecento e un capitolo straordinario della vicenda artistica di Yves Bonnefoy, il quale qui più che mai piega il linguaggio e si getta nella materia che lo nutre: l’esperienza sempre tesa del vivere. Nell’inganno della soglia è una riflessione sulla natura, sulla memoria e sullo scorrere del tempo: la parola di Bonnefoy non può esistere senza un accordo con il paesaggio, con gli umani e gli oggetti che lo abitano, e fa i conti con la condanna della nostra mortalità. Pubblicato per la prima volta nel 1975 e qui presentato in nuova traduzione, Nell’inganno della soglia raccoglie il frutto di decenni di sperimentazione poetica e conserva ancora tutta la sua potenza, mostrando, come scrive Fabio Scotto nell’introduzione, che «scrivere è varcare una soglia, quella dell’indicibile, scontrarsi a una porta coriacea, ingannevole, chiusa».
«Tutti i testi di Yves Bonnefoy si compongono di una serie di attimi, para- gonabili a quelli di una traversata, in cui permane un desiderio condiviso tra il ricordo e la speranza, tra il freddo della notte e il calore di un nuovo fuoco, tra la denuncia di un “inganno” e la tensione verso la meta.» Jean Starobinski
«Yves Bonnefoy è uno dei rari poeti dell’intera storia della letteratura ad aver mantenuto lo stesso livello di eccellenza artistica per il corso di tutta la sua vita.» Paul Auster
Yves Bonnefoy (Tours, 1923 - Parigi, 2016) è stato uno dei massimi poeti del Novecento, autore, oltre che di raccolte liriche – come Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve (Einaudi, 2001), Le assi curve (Mondadori, 2007) e L’ora presente (Mondadori, 2013) –, di numerosi scritti sull’arte e sulla letteratura – tra cui Osservazioni sullo sguardo (Donzelli, 2003), Il digamma (ES, 2015) e Poesia e fotografia (O Barra O, 2015). Nel 2010 è apparso, a cura di Fabio Scotto, il Meridiano L’opera poetica (Mondadori).
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Si sente solo il lanciarsi, il frangersi,
Contro il fianco deserto, dell’acqua infinita.»
Ogni poesia scalfisce una resistenza, eleva il linguaggio, ripudia la banalità, si misura con la vita. È questo l’insegnamento di Nell’inganno della soglia, raccolta che ha segnato la poesia del Novecento e un capitolo straordinario della vicenda artistica di Yves Bonnefoy, il quale qui più che mai piega il linguaggio e si getta nella materia che lo nutre: l’esperienza sempre tesa del vivere. Nell’inganno della soglia è una riflessione sulla natura, sulla memoria e sullo scorrere del tempo: la parola di Bonnefoy non può esistere senza un accordo con il paesaggio, con gli umani e gli oggetti che lo abitano, e fa i conti con la condanna della nostra mortalità. Pubblicato per la prima volta nel 1975 e qui presentato in nuova traduzione, Nell’inganno della soglia raccoglie il frutto di decenni di sperimentazione poetica e conserva ancora tutta la sua potenza, mostrando, come scrive Fabio Scotto nell’introduzione, che «scrivere è varcare una soglia, quella dell’indicibile, scontrarsi a una porta coriacea, ingannevole, chiusa».
«Tutti i testi di Yves Bonnefoy si compongono di una serie di attimi, para- gonabili a quelli di una traversata, in cui permane un desiderio condiviso tra il ricordo e la speranza, tra il freddo della notte e il calore di un nuovo fuoco, tra la denuncia di un “inganno” e la tensione verso la meta.» Jean Starobinski
«Yves Bonnefoy è uno dei rari poeti dell’intera storia della letteratura ad aver mantenuto lo stesso livello di eccellenza artistica per il corso di tutta la sua vita.» Paul Auster
Yves Bonnefoy (Tours, 1923 - Parigi, 2016) è stato uno dei massimi poeti del Novecento, autore, oltre che di raccolte liriche – come Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve (Einaudi, 2001), Le assi curve (Mondadori, 2007) e L’ora presente (Mondadori, 2013) –, di numerosi scritti sull’arte e sulla letteratura – tra cui Osservazioni sullo sguardo (Donzelli, 2003), Il digamma (ES, 2015) e Poesia e fotografia (O Barra O, 2015). Nel 2010 è apparso, a cura di Fabio Scotto, il Meridiano L’opera poetica (Mondadori).
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