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il posto delle parole

  • Antonella Cilento "Il sole non bagna Napoli"

    4 MAG 2024 · Antonella Cilento "Il sole non bagna Napoli" Bottega Errante Edizioni www.bottegaerranteedizioni.it Questa è la città dove ai bambini poveri per due secoli si insegna a suonare perché allietino la morte dei vecchi ricchi o dove i bambini si castrano perché cantino, soavi come angeli, nelle cappelle e nei teatri o dove le bambine e i bambini si vendono, in cambio del pane, ai soldati americani, dove i bambini sparano o sono sparati. Questa è la città dove i ragazzi si ammazzano fra loro, dove un giovanissimo ladro di Rolex spara tre colpi in petto a un giovane musicista e va a giocare a carte. Ossa e angeli, morte e vita, eros e thanatos, come se piovesse. Un reportage narrativo sulla città più raccontata e chiacchierata al mondo: dal momentaneo buio di un distacco di retina, Antonella Cilento entra nelle ombre di una città dove tanto il sole quanto il mare sono apparenze esterne. Napoli, attraversata dal centro alle periferie e lungo i suoi innumerevoli strati temporali, riappare da parole di scrittrici e scrittori, da Felix Hartlaub a Fabrizia Ramondino, da E.T.A. Hoffmann a Eduardo De Filippo, da Giuseppe Montesano ad Anna Maria Ortese e molti altri. Mappe, decumani, specchi, giardini pensili, pavimenti, maghe, picari e madonne ricompongono un puzzle vivente di una creatura, forse femmina, molto antica, sfuggente e notturna: è fatta di carta, è solo immaginaria? Con gli occhi chiusi o al sole, da lontano e da vicino, Napoli sorprende e cattura, qualche volta inganna. Antonella Cilento (Napoli, 1970) insegna scrittura creativa dal 1993, ha fondato e dirige da trent’anni Lalineascritta Laboratori di Scrittura. Dal 2018 coordina e insegna nel primo master di scrittura e editoria del Sud Italia, SEMA. È uscito per Bompiani nel 2021 La caffettiera di carta. Inventare, trasfigurare, narrare: un manuale di lettura e scrittura creativa, intenso racconto del suo lavoro di maieuta. Dirige da quattordici anni la rassegna di letteratura internazionale STRANE COPPIE. Ha scritto per la radio, il cinema e il teatro, è stata segnalata agli esordi dal premio Calvino e ha vinto il premio Tondelli con la sua tesi di laurea. Con Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori, 2014, tradotto in molti paesi) è stata finalista al premio Strega 2014 e vincitrice del premio Boccaccio 2014. Fra gli ultimi libri: Bestiario napoletano (Laterza, 2015), La madonna dei mandarini (NN editore, 2015), Morfisa o l’acqua che dorme (Mondadori, 2018). Nel 2022 è uscito Solo di uomini il bosco può morire per Aboca edizioni. Attualmente collabora con “la Repubblica – Napoli” e con “Donne Chiesa Mondo”. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    23 min. 56 sec.
  • Angela Staude "Premio Terzani"

    4 MAG 2024 · Angela Staude "Premio Terzani" vicino/lontano Al festival, che celebra Tiziano Terzani nel ventennale della sua scomparsa, un articolato percorso a lui dedicato: a integrare la 20^ edizione del Premio Terzani - che va quest’anno alla giornalista irlandese Sally Hayden e assegna una Menzione Speciale al poliedrico artista-attivista cinese Al Weiwei – ci sarà un’intervista d’autore con lo scrittore cileno Benjamin Labatut, finalista 2024, condotta dal matematico Furio Honsell. E l’incontro che vedrà protagonista lo scrittore bosniaco Damir Ovčina, anche lui finalista come autore di “preghiera nell’assedio”, accanto a Domenico Quirico e Paola Caridi. L’inaugurazione, martedì 7 maggio, sarà siglata dalla proiezione di “Tiziano Terzani: il viaggio della vita”, l’intimo biopic di Mario Zanot con materiali dell’archivio familiare e registrazioni audio inedite. E poi i libri, con la riedizione di “Lettere contro la guerra” (Longanesi) e i due libri di Jacopo Storni, “Tiziano Terzani mi disse”, e di Andrea Bocconi, “Viaggiare e non partire”, entrambi in uscita per Ediciclo.   Sally Haiden "E la quarta volta siamo annegati" Sul sentiero della morte che porta al Mediterraneo Bollati Boringhieri www.bollatiboringhieri.it Nel 2018 la giornalista Sally Hayden inizia a ricevere via Facebook richieste d’aiuto da parte di prigionieri detenuti nelle carceri in Libia, migranti che avevano tentato di attraversare il Mediterraneo per scappare da guerre e dittature. A quei messaggi ne seguono molti altri che riportano foto trafugate delle torture subite nelle prigioni, insieme a informazioni sconcertanti che inizialmente nessun giornale era disposto a pubblicare. Hayden decide così di ripercorrere la rotta dei migranti, raccogliendo testimonianze uniche, interpellando vittime, governi, istituzioni e organizzazioni internazionali. L’estenuante percorso migratorio dall’Africa al Mediterraneo, fra morti, abusi di ogni tipo e riscatti esorbitanti, suscita indignazione, tanto quanto apprendere della negligenza delle organizzazioni internazionali come l’ONU e dell’impotenza delle ONG. Ma, soprattutto, l’autrice si sofferma sulle politiche migratorie dell’Unione Europea che hanno contribuito indirettamente ad alimentare il traffico di essere umani. Questa inchiesta cruda e coraggiosa ha la capacità di far emergere le spaventose contraddizioni di un Occidente che ha paura di perdere i propri privilegi. Riesce a scuotere le coscienze e a far riflettere sulle nostre responsabilità collettive e individuali, restituendo voce a chi se l’è vista negare. Sally Hayden è una giornalista irlandese. Attualmente è corrispondente dall’Africa per l’«Irish Times», ma ha scritto anche per «Financial Times», «Time», «Washington Post», «Guardian», «New York Times», collaborando anche per CNN International, BBC, VICE News, Al Jazeera e Newsweek. Ha fatto parte della commissione del premio anticorruzione di Transparency International e nel 2019 è stata inserita nella lista Forbes «Under 30» dei media in Europa. Il suo primo libro, E la quarta volta siamo annegati, è stato nominato come miglior saggio dell’anno da «New Yorker», «Guardian», «Kirkus» e «Financial Times» e ha vinto numerosi premi internazionali, fra cui l’Orwell Prize for Political Writing, il Michel Déon Prixe, il Post Irish Book of the Year Award e il Post Irish Book Award for Nonfiction. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    13 min. 52 sec.
  • Brunetto Salvarani "Quel che manca non si può contare"

    4 MAG 2024 · Brunetto Salvarani "Quel che manca non si può contare" Re Salomone e il libro di Qoèlet Edizioni Dehoniane Bologna EDB www.dehoniane.it Va presa sul serio l’attribuzione, da parte della tradizione ebraica, del libro di Qoèlet al re Salomone. Eppure, a prima vista nulla sembra più lontano dal messaggio del Qoèlet – «Vanità delle vanità, tutto è vanità…» – del re di Israele più grande di sempre, sapiente oltre ogni misura, fortunato in amore e straordinariamente dotato di ricchezze. Cosa si nasconde, dunque, dietro tale misteriosa assegnazione? Quale enigma si cela fra le ruvide riflessioni di un saggio ebreo che non cita la Torah, non fa menzione di Gerusalemme e sembra ben poco attratto dalla prospettiva di un aldilà? Seguendo il filone della teologia narrativa, il libro reinventa, sulla scorta del midrash ebraico – primo livello di lettura – la storia di re Salomone a partire dagli anni belli della giovinezza e della costruzione del tempio a Gerusalemme; lo seguiamo, poi, nella sua progressiva crisi e maturazione quale futuro autore del Qoèlet. Nel secondo livello di lettura il libro biblico è situato nel contesto della nostra cultura post-moderna, in cui sta riemergendo dal passato, in maniera sotterranea ma evidente, un’istanza sapienziale che può rispecchiare i propri dubbi, le proprie faticose speranze e le proprie perplessità in personaggi biblici sui generis come lo stesso Qoèlet. Brunetto Salvarani è teologo, giornalista, scrittore e docente di Missiologia e Teologia del dialogo ecumenico e interreligioso presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna di Bologna e gli Istituti di scienze religiose di Modena, Bologna e Rimini. Dirige la rivista «QOL», è presidente dell’Associazione italiana Amici di Neve Shalom – Wahat al-Salam e della Fondazione Pietro Lombardini per gli studi ebraico-cristiani. Fra i suoi libri più recenti: Dopo (2020); Di neve di pioppi e di parole (2021); L’alterità come grazia (2021); Fino a farsi fratello di tutti (2022); Guardare alla teologia del futuro (2022); Quando un musicista ride (2023); Oltre la guerra (2023); Senza Chiesa e senza Dio (2023). IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    33 min. 15 sec.
  • Marco Campedelli "Lessico disobbediente"

    4 MAG 2024 · Marco Campedelli "Lessico disobbediente" Parole per una rivoluzione quotidiana Prefazione di Alex Zanotelli Gabrielli Editori www.gabriellieditori.it Le parole sono fragili, un segno sulla carta, un soffio che esce dalla bocca. “Lessico disobbediente”, le parole antifasciste di Marco Campedelli in collaborazione con Adista. Questo libro raccoglie parole. Sono fragili, un segno sulla carta, un soffio che esce dalla bocca. Eppure hanno una forza ancestrale: quelle dei miti, dei grandi racconti. Custodiscono la memoria che abbiamo perduto. Sono parole-alberi, parole-mare. Su di esse possiamo arrampicarci verso la luce, tuffarci, talvolta naufragare. Questo campionario di parole è un appello a ritrovarle, a scandirle, a liberarle se imprigionate, a tenerle strette dentro la bufera. Sono parole marginali, lasciate ai bordi. Non addomesticate.  (Dall’introduzione dell’Autore) Oggi viviamo in una società di sonnambuli, una società che sperimenta un “intontimento psichico”. Una società che, senza accorgersene, sta ballando sull’orlo del precipizio o dell’“inverno nucleare” o dell’“estate incandescente”.  Ecco perché ritengo così importante il lavoro critico, fatto con la parola e la penna, dell’amico Marco Campedelli, dentro la società civile come dentro la Chiesa. (Dalla prefazione di Alex Zanotelli) «Le parole a margine, quelle scritte sui bordi della pagina. Annotate, risucchiate dal testo e messe in salvo. Le parole scritte a matita, accompagnate dalla grammatica della punteggiatura. Un punto esclamativo, se è una parola ritrovata, quella che aspettavamo apparire prima o dopo all’orizzonte. Oppure un punto interrogativo a volerle come indagare, rovesciare a gambe all’aria. Le parole marginali o emarginate. Le parole fragili o quelle prestate al potere o alla guerra.» Marco Campedelli, narratore e teologo, nasce a San Michele Extra, Verona (le sue antiche genealogie montanare affondano le radici nella Lessinia veronese e nell’Altopiano di Asiago). Allievo del Maestro burattinaio Nino Pozzo, continua il suo “Teatro Mondo Piccino” (1923). Studia teologia a Verona e a Padova, conseguendo il Dottorato con il Prof. Aldo Natale Terrin sulla relazione tra poesia, rito e teatro. Ha avuto poi come maestri i teologi Marcelo Barros e José Maria Castillo. Con Claudiana ha pubblicato una trilogia su Alda Merini, Dario Fo, Eduardo De Filippo. Gli ultimi lavori del suo Teatro civile sono dedicati a don Lorenzo Milani, S. Francesco e la guerra e Sostiene Pereira. Parte delle poesie che Alda Merini gli ha dettato sono raccolte nel libro “Nel cerchio di un pensiero” (Crocetti). A lui e alla memoria di Giorgio Gaber la poeta milanese ha dedicato “La clinica dell’abbandono” (Einaudi). Scrive per Adista e per Rocca. È impegnato nella lotta per i Diritti e la libertà di coscienza, anche nella Chiesa. Il suo ultimo libro “https://www.gabriellieditori.it/shop/narrazioni/politica-e-societa/marco-campedelli-lessico-disobbediente/” con prefazione di Alex Zanotelli è pubblicato da Gabrielli editori (2024), un libro nato in collaborazione con Adista. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    29 min. 10 sec.
  • Cristina Lora "Figli di un unico blu"

    3 MAG 2024 · Cristina Lora "Figli di un unico blu" Ronzani Editore www.ronzanieditore.it «Ogni mio dipinto dava voce alle vite sciorinate dalla strada: dei senzatetto, delle prostitute o di chi, come me, era stato messo al bando dal giudizio onnipotente di detentori di una verità assoluta». È il sessantaseiesimo compleanno di Agnese, ma lei non lo ricorda, del suo passato non rammenta nulla; solo gli inservienti di Casa Serena e un piccolo pacchetto regalo consegnato in forma anonima le parlano di questo giorno: una camicia a fiori, delle rose e un libro, Figli di un unico blu, che una volontaria della casa di cura inizia subito a leggerle. L’ascolto della storia della diciottenne Paola, scappata di casa per fuggire alla violenza del padre e all’indifferenza della madre, avrà sulla memoria immobile di Agnese degli effetti imprevedibili. Destini che si incrociano e si perdono, vite sospese che si riconoscono l’un l’altra e si abbracciano nella comune lotta per rimarginare le ferite. Paola, che trova rifugio tra i capannoni di una zona industriale, abbattuta dall’efferato odio paterno per le sue scelte e che non perderà mai la speranza di risollevare la sua vita e seguire le sue passioni; Amedeo, rinnegato da chi amava, spogliato di qualsiasi illusione e poi abbandonato a se stesso; Giosuè, un bambino dagli occhi blu che attraversa la vita con il sorriso, colmo di gioia, naturalmente portato a voler aiutare gli altri, che si affeziona a Paola e Amedeo tanto da considerarli la sua famiglia; e Daniel, giovane imprenditore dal passato doloroso che da solo si prende cura del suo fratellino dagli occhi blu e la cui rara generosità ridonerà a Paola e Amedeo fiducia nel mondo. In un mondo che, nel corso della narrazione, farà scoprire al lettore tante vite che chiedono di essere ascoltate. Un romanzo corale contemporaneo fatto di dolore e affetti, di sofferenza e riscatto, di ingiustizia e speranza; l’esordio letterario di Cristina Lora che le ha già valso importanti riconoscimenti come inedito, tra i quali: Premio letterario “Sandomenichino”, Premio letterario internazionale “Montefiore”, Premio letterario internazionale “Città di Sarzana”, Concorso nazionale di poesia e narrativa “Vittorio Alfieri”, Premio nazionale di poesia e narrativa “Alda Merini”, Concorso internazionale “Molteplici Visioni d’Amore – Cortona Città del Mondo”, Premio internazionale di letteratura “Per troppa vita che ho nel sangue”, Concorso letterario nazionale per poeti e narratori “Le parole arrivano a noi dal passato”, Premio letterario nazionale “Set Art”.  Cristina Lora (Valdagno, 1969), non riesce a star lontana dalla vita. Cerca assiduamente il contatto con la natura rigogliosa che la circonda e con le emozioni delle persone che incontra quotidianamente; portatori di storie che diventano spunto per le sue opere liriche e in prosa. Scrivere non è il suo mestiere, bensì una passione nata dal desiderio di dar voce a esistenze che spesso si ritrovano a non averne. Una passione che le ha portato numerosi riconoscimenti letterari, dal nord al sud dell’Italia, tra i quali il Fiorino d’Argento al Premio Firenze. Figli di un unico blu è il suo romanzo d’esordio.  IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    25 min. 54 sec.
  • Mario Capanna "Palestina Israele"

    3 MAG 2024 · Mario Capanna, Luciano Neri "Palestina Israele" Il lungo inganno, la soluzione imprescindibile Mimesis Edizioni www.mimesisedizioni.it Chi ha fatto fallire gli accordi di Oslo? Chi ha favorito e finanziato la crescita di Hamas fino alla tragedia attuale? In questo libro, Mario Capanna e Luciano Neri riportano la loro esperienza diretta dalla Cisgiordania, da Gaza e da Israele, privi dei condizionamenti della propaganda occidentale. Un viaggio iniziato ormai oltre cinquant’anni fa, negli anni Settanta, che ha portato a incontri, relazioni e preziose testimonianze dai territori occupati. Documentando in modo rigoroso e con numerose fotografie le responsabilità nella mancata soluzione del conflitto, gli autori mostrano con chiarezza che l’unica alternativa a una guerra che sembra destinata a durare in eterno è la pacifica creazione di un vero Stato palestinese che possa convivere con quello di Israele. Mario Capanna (1945), politico, scrittore e attivista. Leader studentesco nel Sessantotto, Segretario nazionale di Democrazia Proletaria fino al 1987, è esponente ambientalista e pacifista, coltivatore diretto e apicoltore. È stato consigliere regionale della Lombardia, consigliere comunale di Milano, parlamentare europeo e deputato nazionale per due legislature (1983-1992). Tra i suoi libri ricordiamo, oltre al grande successo Formidabili quegli anni (1988), Il fiume della prepotenza (1996), Lettera a mio figlio sul Sessantotto (1998), L’Italia viva (2000), Verrò da te (2003), Coscienza globale (2006), Il Sessantotto al futuro (2008), Per ragionare (2010), Noi tutti (2018), EVO (2022). Luciano Neri è un analista geopolitico, con particolare interesse per le aree del Medio Oriente e dell’America Latina. Già responsabile esteri di Democrazia Proletaria, membro del Coordinamento Europeo dei Movimenti per la Pace, consigliere politico al Ministero degli Esteri e presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, ha fondato e coordinato il Gruppo di Dialogo per la pace tra israeliani e palestinesi. Componente della Direzione nazionale dell’associazione 24marzo, è anche presidente del Cenri – Centro Relazioni Internazionali. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    27 min. 59 sec.
  • Lorenzo Cipriani "Mare Nostrum"

    3 MAG 2024 · Lorenzo Cipriani "Mare Nostrum" Navigando nella storia: un periplo del mondo antico in barca a vela Giunti Editore www.giunti.it Lorenzo Cipriani è un esploratore a 360 gradi del nostro tempo, perché è sempre alla ricerca delle origini della nostra civiltà con la sapienza di chi non separa mai Scienza e Umanesimo ma li intreccia per ascoltare le voci antiche dentro la babele del presente e comporle in quadri viventi che suscitano quelle domande a cui solo il futuro potrà dare una risposta. In questo libro appassionato e multiforme racconta il suo viaggio in barca a vela lungo le rotte mediterranee dei popoli che hanno fondato l’Occidente, approdando nei porti delle terre e delle isole che furono protagoniste del mondo antico. L’itinerario si sviluppa dall’Italia alla Grecia fino a Istanbul, le isole dell’Egeo e la costa turca, per tornare poi verso casa passando da Creta, Malta, Sicilia, Sardegna e le isole Baleari. Greci, Etruschi, Fenici, Romani, Genovesi, Veneziani, Pisani, Amalfitani, Turchi, Bizantini, Ottomani e Sardi sono fra i popoli che hanno navigato il Mare Nostrum: Cipriani intrattiene un faccia a faccia con le loro interessanti storie, mette a fuoco personaggi talvolta bizzarri, racconta leggende anche un poco strane ed evoca miti non sempre edificanti. Arte e narrazione, ma anche poesia e musica, si intrecciano in questo libro per proporre non solo una guida coinvolgente per futuri viaggi ma soprattutto un’immersione totale dentro la Natura, che sempre nutre e insegna. Di volta in volta l’autore è stato anche accompagnato da quattro triglie, comprate in ogni porto per una ricerca scientifica ad alto livello sulla presenza di microplastiche nelle loro viscere e poi saltate in padella per il palato degli ospiti italiani e stranieri che si sono avvicendati su Milanto. Per questo siamo di fronte a un vademecum disincantato ma energizzante rivolto a un’anima che voglia ritrovare sé stessa dietro le mistificazioni della nostra società contemporanea. Lorenzo Cipriani è storico dell’arte, musicista, scrittore e storyteller. Come skipper naviga per i mari del mondo, collaborando con il dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze per ricerche scientifiche sulle microplastiche. È progettista e responsabile culturale di varie istituzioni pubbliche e private. Ha realizzato Gli Spaesati, un ciclo di podcast su opere d’arte disperse nei grandi musei del mondo. Fra i suoi ultimi libri: Pistoia. Arte-Storia-Cultura (Gli Ori 2019) e Il respiro dell’oceano. Giro del mondo in barca a vela ai tempi del covid (I libri di Mompracem 2022). Fotografo, è in uscita Art Odyssey (Metilene) su questo stesso viaggio nel Mediterraneo. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    22 min. 29 sec.
  • Ezio Sinigaglia "Colpo gobbo" Franz Bartelt

    3 MAG 2024 · Ezio Sinigaglia "Colpo gobbo" Franz Bartelt Prehistorica Editore www.prehistoricaeditore.it Io, quando ci do dentro a bere, mi fermo fra trenta e quaranta. Sempre birra. Non mischio mai. Trenta o quaranta birre, ce n’è abbastanza – credo – per vedere il mondo a colori. Più di così, sarebbe un vizio, una droga, una brutta china... Pur non disdegnando l’alcol il bizzarro protagonista di questa storia non è un poco di buono; è un “tipo di sinistra” in fondo, “che ai soldi non bada mica” – dice. Certo, le ferme convinzioni di questo filosofo da bancone sono messe a dura prova questa sera, la sera in cui, in una bettola, incontra “l’idiota” (un altro?): un tipo “sbronzo marcio”, che si vanta di possedere un sacco di grana. È dal torbido – del malto e dell’animo umano – che Franz Bartelt (già premio Goncourt) attinge, in questo romanzo dalle tinte ambrate ma che l’ironia e uno spiccato gusto per l’iperbole impediscono di aderire completamente al genere noir; un fuoco d’artificio piuttosto, una barzelletta sporca forse, una fiaba nera tesa a suscitare sorpresa, umorismo e terrore. Figlio di un ebanista polacco e di madre normanna, Franz Bartelt nasce in Francia nel 1949, e con la famiglia si stabilisce nelle Ardenne. Impara presto a leggere nei romanzi polizieschi divorati dalla madre e inizia a scrivere all’età di quattordici anni. L’anno successivo lascia la scuola per guadagnarsi da vivere prima con piccoli lavori e poi, dall’età di diciannove anni, in una cartiera; dal 1985 fa della scrittura la sua unica occupazione. Ad oggi ha dato alle stampe una quarantina di libri, spaziando dalla poesia al teatro, dalla novella al romanzo: l’incontenibile immaginazione e la precisione stilistica ne fanno uno scrittore raro e amato dal grande pubblico. Ha ottenuto numerosi premi tra cui spiccano il PRIX DES HUSSARDS, il PRIX MYSTÈRE DE LA CRITIQUE, il GRAND PRIX DE L’HUMOUR NOIR e il prestigiosissimo PRIX GONCOURT DE LA NOUVELLE. In Francia è pubblicato dall’editore Gallimard. Giuseppe Girimonti Greco ed Ezio Sinigaglia, i traduttori di questo libro, lavorano spesso in tandem; insieme hanno tradotto e curato opere di Charles Perrault, Julien Green, Marcel Proust, Boileau&Narcejac e legor Gran. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    16 min. 28 sec.
  • Laura Fusco "Elle"

    3 MAG 2024 · Laura Fusco "Elle" Poésie Editions Unicité www.editions-unicité.fr Una parete di rose nasconde i drammi di donne afghane. Bambine al lavoro nelle città discariche o promesse spose, adolescenti che rischiano la vita negli slum africani e del Sudamerica, e altre ….ELLE sono tutte le lei cui la raccolta dà voce, con le loro lotte fatte anche di simboli e colori: i palmi delle mani dipinte, i murales, il rosso dei fiori contro quello del fuoco che sfigura o del sangue versato. Le case in cui alcune sono murate vive diventano lo spazio di un abbraccio per trovare la complicità e il coraggio per sfidare pregiudizi e persino la morte. Insieme. Perché se può una possono tutte. Una rivoluzione al femminile, in difesa della vita e della libertà. “Un viaggio attraverso diritti negati. Tanti destini, che Fusco trasfigura con la sua poesia” Nadia Boehlen, portavoce di Amnesty International CHDi Laura Fusco per Unicité Limbo “Frammenti di un’Eneide del XXI secolo” Jean-Baptiste Para Nadir “La poesia di Laura Fusco scuote, schiaffeggia, scortica, illumina” Philippe Claudel Traduction de l’italien: Maica Sanconie Une paroi de roses cache les drames des femmes afghanes. Petites filles au travail dans les villes-décharges ou épouses promises, adolescentes risquant leur vie dans les bidonvilles d’Afrique, d’Amérique du Sud et d’ailleurs. ELLE, c’est toutes « les elles » à qui le recueil donne voix, avec leurs luttes faites aussi de symboles et de couleurs : paumes des mains peintes, peintures murales, rouge des fleurs contre celui du feu qui défigure ou celui du sang versé. Les maisons dans lesquelles certaines sont emmurées vives deviennent le lieu où se serrer dans les bras pour trouver de la complicité et le courage de défier les préjugés et même la mort. Ensemble. Parce que si une le peut, toutes le peuvent. Une révolution au féminin, en défense de la vie et de la liberté. “Un voyage parmi des droits bafoués. Autant de destins que Laura Fusco transfigure par sa poésie.“  Nadia Boehlen, porte-parole d’Amnesty International CHDe la même auteure chez Unicité Limbo “Fragments d'un Énéide du XXIe siècle“ Jean-Baptiste Para Nadir “La poésie de Laura Fusco nous secoue, nous gifle, nous griffe, nous éclaire” Philippe Claudel IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    21 min. 9 sec.
  • Paolo De Chiara "Una vita contro la camorra"

    3 MAG 2024 · Paolo De Chiara "Una vita contro la camorra" La storia vera e scomoda di un Testimone di Giustizia Bonfirraro Editore www.bonfirraroeditore.it I drammatici eventi che state per leggere si sono verificati in Italia, nel Paese delle mafie. In questa terra corrotta, i “veri” testimoni di giustizia sono trascurati, ignorati da tutti. Le indignazioni sono solo una facciata, parole vuote e prive di significato. Sono solo parole sprecate, una pura apparenza, una illusione. Proclami tediosi. Questa è la vera storia di un testimone di giustizia. “In veste di dirigente, ho scoperto molte strutture autostradali al limite del collasso.” Attraverso le sue parole, si dipinge un quadro dettagliato di un percorso pericoloso, pieno di minacce, che ha coinvolto non solo i camorristi, ma anche i vertici corrotti dello Stato e spregiudicati dirigenti aziendali, interessati solo agli affari criminali. Una vita intera dedicata alla lotta contro la camorra, per debellare il male. Il protagonista di questa toccante storia ha denunciato i lavori di costruzione della passerella di Cinisello Balsamo, il crollo del casello di Cherasco, il casello di Ferentino, i ponti e i caselli di Rosignano, Senigallia e Settebagni, nonché quelli di Firenze; ha denunciato il portale crollato presso Santa Maria Capua Vetere, i lavori sull’A1, sull’A11, la gara pubblica di Locate Triulzi, gli appalti a Trento e presso il carcere di Larino.Gravi carenze strutturali che costituivano una minaccia per i cittadini italiani, ignari di un sistema che aveva causato numerose vittime negli anni passati. Nel Paese del “giorno dopo,” ci sono grida di scandalo durante i funerali, ma poi tutto passa nell’indifferenza generale. Il protagonista di questo libro ha vissuto un vero e proprio inferno. Ha denunciato un sistema corrotto, un intreccio tra la camorra, la politica e l’imprenditoria che trae profitto anche dagli appalti pubblici. Si è rivolto alle Procure italiane per smascherare le anomalie, i guadagni illeciti e i legami con le figure di spicco nel mondo aziendale e istituzionale. Paolo De Chiara Giornalista, scrittore, sceneggiatore. È nato a Isernia, nel 1979. In Molise ha lavorato con gran parte degli organi di informazione (carta stampata e televisione), dirigendo riviste periodiche di informazione, cultura e politica. Si dedica con passione, a livello nazionale, alla diffusione della Cultura della Legalità.Nel 2012 ha pubblicato Il Coraggio di dire No. Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta; nel 2013 Il Veleno del Molise. Trent’anni di omertà sui rifiuti tossici; nel 2014 Testimoni di Giustizia. Uomini e donne che hanno sfidato le mafie; nel 2018 Io ho denunciato. La drammatica vicenda di un testimone di giustizia italiano .Ha collaborato con Canal+ per la realizzazione del documentario Mafia: la trahison des femmes, Speciàl Investigation (MagnetoPresse). Il documentario è andato in onda in Francia nel 2014.Nel gennaio del 2020 ha fondato e dirige la testata giornalistica online WordNews.it. Nel settembre del 2022 ha fondato e presiede Dioghenes APS, Ass. Antimafie e Antiusura. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    17 min. 12 sec.

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