Vesna Shepanovic "AlmaTeatro"
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Descrizione
Vesna Shepanovic AlmaTeatro SABATO 9 MARZO 2019 ORE 20 CASA DEL QUARTIERE SAN SALVARIO , VIA MORGARI 14 Almateatro legge "DONNE RAZZA E CLASSE" e “AUTOBIOGRAFIA DI UNA RIVOLUZIONARIA” di...
mostra di piùAlmaTeatro
SABATO 9 MARZO 2019 ORE 20 CASA DEL QUARTIERE SAN SALVARIO , VIA MORGARI 14
Almateatro legge "DONNE RAZZA E CLASSE" e “AUTOBIOGRAFIA DI UNA RIVOLUZIONARIA” di Angela Yvonne Davis, leggendaria attivista della lotta degli afroamericani contro il razzismo. “Razzismo e sessismo frequentemente convergono e la condizione delle donne lavoratrici bianche è spesso legata allo status oppressivo delle donne di colore” Accompagnamento musicale: Giulia Firpo
MOSTRA FOTOGRAFICA
In occasione di questo incontro nel salone della Casa del Quartiere da sabato 9 a sabato 16 marzo al sarà allestita una mostra fotografica con le immagini di spettacoli e momenti dell’attività di Almateatro nell’arco di 25 anni . Fotografie di Valeria Sangiorgi e di Vincenzo Solano
Sabato 9 marzo 2019 a partire dalle ore 20 appuntamento con il gruppo Almateatro alla Casa del Quartiere San Salvario per la lettura collettiva di brani tratti dai testi "Donne Razza e Classe" e “Autobiografia di una Rivoluzionaria” di Angela Yvonne Davis, leggendaria attivista della lotta degli afroamericani contro il razzismo, in cui saranno coinvolte le componenti del gruppo ma anche chi dal pubblico decide di partecipare. La lettura sarà preceduta da una cena di raccolta fondi per sostenere le attività dell’Associazione. Durante la lettura accompagnamento musicale, voce e chitarra, di Giulia Firpo.
In occasione della serata sarà inaugurata anche la mostra fotografica (visitabile fino a sabato 16 marzo) allestita con le immagini di spettacoli e momenti dell’attività di Almateatro nell’arco di 25 anni. Fotografie di Valeria Sangiorgi sugli spettacoli da "Righibè" (1994) a Medée (2005) e di Vincenzo Solano che presenta le immagini de La Giovine Italia con le ragazze entrate in Almateatro.
"DONNE RAZZA E CLASSE” Uscito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1981, è considerato uno dei testi pioneristici del femminismo odierno. È con questo fondamentale lavoro infatti che Angela Davis ha aperto un nuovo metodo di ricerca che appare più attuale che mai: l'approccio che interconnette i rapporti di genere, razza e classe. Il libro sviluppa un saggio scritto in carcere nel 1971, uno studio storico sulla condizione delle afroamericane durante lo schiavismo volto a riscoprire la storia dimenticata delle ribellioni delle donne nere contro la schiavitù. Racconta episodi tragici della storia degli Stati Uniti, frutto di miti ancora in voga come quello dello "stupratore nero" e della superiorità della "razza bianca", ma anche eccezionali e coraggiosi momenti di resistenza. Attraverso le storie di alcune delle figure chiave della lotta per i diritti delle donne, delle nere e dei neri, e della working class statunitense, ricostruisce i rapporti tra il movimento suffragista e quello abolizionista, gli episodi di sorellanza tra bianche e nere ma anche le contraddizioni tra un movimento prevalentemente bianco e di classe media e le lotte e i bisogni delle donne nere e delle lavoratrici. Tensioni e contraddizioni che si ripresentano di nuovo tra il movimento femminista degli anni Sessanta e Settanta e le afroamericane. La lezione principale di Angela Davis è quella di abbandonare l'idea di un soggetto "donna" omogeneo, nella convinzione che qualsiasi tentativo di liberazione, per essere realmente universalista, deve considerare la storia e la stratificazione delle esperienze e dei bisogni dei diversi soggetti in gioco. Un testo che offre prospettive cruciali per il rinnovamento profondo di teorie, linguaggi e obiettivi del movimento femminista, in una fase storica come quella odierna segnata da una presenza crescente di donne migranti in Italia e in Europa, e un sempre più allarmante ritorno del razzismo.
“AUTOBIOGRAFIA DI UNA RIVOLUZIONARIA” Per me la rivoluzione non era mai stata "qualcosa da fare" provvisoriamente in attesa di sistemarmi, non era un club alla moda con un gergo nuovo di zecca o un nuovo gioco di società, reso eccitante dal rischio dello scontro e brillante dal costume. La rivoluzione è una cosa seria, la più seria nella vita di un rivoluzionario. Quando ci si impegna nella lotta deve essere per la vita. Angela Davis è stata un personaggio di primo piano nella lotta per i diritti dei neri d'America negli anni '70. Accusata, incarcerata e processata per complicità in un omicidio fu assolta e la sua vicenda ebbe una grande risonanza mediatica, portando alla luce le problematiche che vivevano i neri ai tempi in Usa. Nel 1974 pubblica la sua (celebre) autobiografia in cui narra della vita precaria in Alabama, a Birmingham nella zona chiamata Dynamite Hill, così detta perchè le case dei neri che vi si trasferivano venivano fatte saltare con la dinamite. Narra dei giorni in prigione in un regie duro e rigido, delle laceranti divisioni all'interno del movimento delle Black Panther (tra sessismo e estremismi grotteschi). Angela Davis ha dedicato la sua vita alla lotta contro il razzismo e per i diritti civili e da donna e afroamericana è diventata un simbolo sia del femminismo che dell’uguaglianza razziale. Il libro è interessante anche se verboso, prolisso e eccessivamente dettagliato (per quanto necessario) nella descrizione di particolari non del tutto rilevanti. Rimane un testo basilare.
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