Valter Boggione "Mario Lattes"
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Descrizione
Valter Boggione Giornata dedicata a Mario Lattes Fondazione Bottari Lattes www.fondazionebottarilattes.it A Torino un convegno, una mostra e un giardino dedicati a Mario Lattes editore, pittore, scrittore e animatore culturale...
mostra di piùGiornata dedicata a Mario Lattes
Fondazione Bottari Lattes
www.fondazionebottarilattes.it
A Torino un convegno, una mostra e un giardino dedicati a Mario Lattes
editore, pittore, scrittore e animatore culturale dal Dopoguerra
Giovedì 11 maggio
Ore 10-12,30: Convegno Delle mie questioni. Mario Lattes operatore culturale
con Valter Boggione, Paolo Mauri, Carlo Augusto Viano, Alessandro Botta e Pompeo Vagliani
(il Circolo dei lettori, Sala Gioco – Via Bogino 9 – Torino)
Ore 14,30: Cerimonia di intitolazione a Mario Lattes dei giardini di Piazza Maria Teresa
Ore 16: Apertura mostra Mario Lattes. Questione di pittura
(Spazio Don Chisciotte – Via della Rocca 37b)
Intellettuale dai molteplici interessi e dalla personalità eclettica, capace di misurarsi allo stesso tempo con l’arte, la letteratura, l’editoria e la promozione culturale. Questo e molto altro è stato Mario Lattes (Torino, 1923-2001), editore, pittore, incisore, scrittore, collezionista e animatore culturale, personaggio di spicco nella Torino del secondo Dopoguerra. Per ricordare la figura di Lattes e indagare i tanti aspetti della sua attività e creatività, giovedì 11 maggio 2017 la Fondazione Bottari Lattes organizza il convegno Delle mie questioni. Mario Lattes operatore culturale, curato da Valter Boggione al Circolo dei lettori (ore 10-12,30). Nella stessa giornata la Città di Torino-Presidenza del Consiglio Comunale intitola a lui i giardini pubblici di Piazza Maria Teresa (ore 14,30), come riconoscimento all’impulso culturale profuso da Lattes nei suoi tanti impegni nel capoluogo piemontese. A completare le iniziative si aggiunge la mostra Mario Lattes. Questione di pittura allo Spazio Don Chisciotte (via della Rocca 37b), che raccoglie opere rappresentative dello stile e delle tematiche di Lattes, dagli oli alle tecniche miste alle incisioni, dall’informale al figurativo.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero. Info: www.fondazionebottarilattes.it, 011.19771751.
La giornata si apre con il convegno Delle mie questioni. Mario Lattes operatore culturale (ore 10-12,30, il Circolo dei lettori), che prende in prestito il nome della testata fondata dallo scrittore nel 1953, “Questioni”. Il critico letteraio e giornalista Paolo Mauri, il filosofo Carlo Augusto Viano, lo storico dell’arte Alessandro Botta e presidente della Fondazione Trancredi di Barolo Pompeo Vagliani, moderati dal professore di Letteratura italiana Valter Boggione, porteranno contributi e testimonianze per delineare un ritratto il più possibile completo della personalità e degli ambiti di intervento di Mario Lattes, uno dei primi intellettuali italiani interessati a superare gli steccati tra discipline diverse e tra Paesi (come spiega Boggione).
Paolo Mauri ripercorrerà le vicende e i temi dei contributi letterari sulla rivista “Questioni”, da Sanguineti ad Arpino, da Vittorini a Barberi Squarotti. Carlo Augusto Viano, che partecipò in prima persona all’esperienza della rivista, si soffermerà sulle figure e sui motivi del dibattito filosofico, da Abbagnano a Paci, da Adorno a Della Volpe. Degli aspetti artistici e delle mostre ospitate nella galleria che Lattes aprì presso la casa editrice si occuperà lo storico dell’arte Alessandro Botta. Infine Pompeo Vagliani analizzerà le scelte editoriali di Mario all’interno della casa editrice e il suo ruolo nella riorganizzazione, dopo la devastante esperienza della guerra.
Alle ore 14,30 seguirà la cerimonia di intitolazione a Mario Lattes dei giardini di Piazza Maria Teresa, con il posizionamento di una targa in marmo bianco di Carrara, riportante tutti i campi d’azione di uno dei protagonisti della vita culturale torinese del secondo Novecento: Mario Lattes, editore pittore, scrittore. La targa sarà collocata nel tratto di giardino che confina con via della Rocca, la stessa via dove ha sede Spazio Don Chisciotte, dal 2013 area espositiva della Fondazione Bottari Lattes, e a poca distanza da via Calandra, dove Mario Lattes e Caterina Bottari Lattes vivevano. Interverranno: Fabio Versaci, presidente del Consiglio Comunale della Città di Torino, Antonella Parigi, assessora alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte, Massimo Guerrini, presiedente Circoscrizione 1 di Torino, Adolfo Ivaldi, presidente della Fondazione Bottari Lattes, e Caterina Bottari Lattes.
A seguire, alle ore 16, il pubblico potrà visitare la mostra Mario Lattes. Questione di pittura allo Spazio Don Chisciotte (via della Rocca 37b), curata da Vincenzo Gatti. In esposizione fino al 31 luglio una quindicina di opere che ben rappresentano il percorso creativo dalla fine degli anni Cinquanta agli anni Novanta. Un percorso che, dopo un iniziale periodo informale, è sempre stato figurativo, con valenze visionarie e fantastiche. «L’immaginario figurativo di Mario Lattes – spiega Vincenzo Gatti – deriva dalla sua vasta cultura letteraria e pittorica, che spazia dal Simbolismo all’Espressionismo, coltivata attraverso gli anni con letture appassionate e una forte volontà collezionistica».
Ebreo laico, uomo solitario e complesso, la scrittura e l’arte di Mario Lattes risentono delle vicende e della psicologia di questo popolo: umorismo amaro e sarcastico, pessimismo e lontananza. Torino, però, è sempre stata la sua unica e vera città.
Dopo la Seconda guerra mondiale Lattes si avvia alla pittura. La sua arte, dopo un iniziale periodo informale, è sempre stata figurativa, con valenze visionarie e fantastiche. Del 1947 è la sua prima mostra alla galleria La Bussola di Torino. Negli anni Cinquanta allestisce personali a Torino, Roma, Milano e Firenze e partecipa a due edizioni della Biennale di Venezia. Segue una regolare attività espositiva in tutta Italia.
Sempre dal Dopoguerra inizia a dirigere la Lattes Editori a Torino, fondata dal nonno Simone nel 1893, una tra le più importanti case editrici nel settore dell’editoria scolastica, che propone anche opere di autori in seguito molto noti ma allora sconosciuti in Italia, come Simone Weil, Theodor Adorno e molti altri.
Come spiega Valter Boggione, nel 1953 nei locali della casa editrice in via Confienza 6, Lattes apre una galleria d’arte: non per scopi di lucro, ma per far conoscere le opere di artisti estranei ai circuiti commerciali dell’epoca (tra gli altri, Manessier, Singier, Cagli, Prassinos, Winter, Rambaudi). Alla galleria reale, se ne affianca quasi subito una ideale: una nuova e originale rivista di cultura, inizialmente intitolata Galleria Arti e Lettere, che dall’anno seguente muterà il nome in “Questioni”, che diventa voce influente del mondo culturale piemontese e non solo. Vi partecipano intellettuali italiani e stranieri come Nicola Abbagnano, Albino Galvano e Theodor Adorno. Entrambe le iniziative proseguiranno fino al 1960. Per Lattes l’attività editoriale, quella di gallerista e la pubblicazione di una rivista sono aspetti diversi di uno stesso progetto culturale, imperniato sull’idea del superamento degli steccati tra discipline diverse e diversi Paesi, e del parallelo superamento – proprio negli anni del boom economico – del mito imperante del profitto ad ogni costo.
I quattro redattori di “Questioni” – oltre a Lattes, il poeta e filosofo Oscar Navarro, il regista teatrale Vincenzo Ciaffi e il pittore e critico d’arte Albino Galvano –, di formazione e inclinazioni molto diverse, evitano di proporre un progetto ideologico rigido (nella rivista non compariranno mai manifesti programmatici), persuasi che, “dopo la devastante esperienza del totalitarismo, l’intellettuale non può più assolvere un ruolo profetico o ideologico o etico, ma una funzione civile di formatore delle coscienze” (Mario Quaranta). Lontani da qualsiasi militanza politica diretta, discutono delle questioni più attuali, non senza prendere posizione (ad esempio, per l’astrattismo contro il realismo o per le filosofie esistenzialiste contro l’impostazione idealistica), ma senza alcun dogmatismo, senza la pretesa di proporre giudizi definitivi o soluzioni semplificanti.
Come scrittore, tra il 1959 e il 1985 Lattes pubblica diversi romanzi, tra cui: La stanza dei giochi (Ceschina, 1959), Il borghese di ventura (Einaudi, 1975; Marsilio, 2013), L’incendio del Regio (Einaudi, 1976; Marsilio, 2011), L’amore è niente (Editore La Rosa, 1985), Il castello d’acqua (Aragno, 2004) postumo.
Dopo la sua scomparsa, gli sono state dedicate importanti retrospettive, come le mostre Mario Lattes. Di me e d’altri possibili, curata da Marco Vallora all’Archivio di Stato di Torino nel 2008, Mario Lattes, tra pittura e letteratura nel 2014 alla Galleria SVU Diamant e all’Istituto Italiano di Cultura di Praga, curata da Vincenzo Gatti e Karin Reisovà, e Antologia personale nel 2016 al Palazzo della Banca d‘Alba, sempre curata da Vincenzo Gatti.
Nel 2015, a cinquantacinque anni dalla stesura, è stata pubblicata da Edizioni Cenobio la sua tesi di Laurea, Il Ghetto di Varsavia, presentata la prima volta nella Giornata della Memoria, all’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia
LA FONDAZIONE BOTTARI LATTES
La Fondazione Bottari Lattes è nata nel 2009 a Monforte d’Alba (Cn) e non ha scopo di lucro. Ha come finalità la promozione della cultura e dell’arte e l’ampliamento della conoscenza della figura di Mario Lattes. Tra le principali attività: mostre di arte, il Premio letterario internazionale Bottari Lattes Grinzane, il Festival di musica Cambi di Stagione, il progetto per l’infanzia Vivolibro, i convegni.
Info: Fondazione Bottari Lattes – 011.19771751 – eventi@fondazionebottarilattes.it
WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes
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