Travolti da un insolito incubo nella Kabul d'agosto
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Descrizione
Un giovane hazara che vive, lavora e paga le tasse in Italia da alcuni lustri non ha avuto diritto a un posto per rientrare dopo la guerra lampo dei talebani...
mostra di piùIl suo attuale osservatorio particolare ci consente di restituire l'angoscia per la tensione, i sotterfugi per sopravvivere, i maneggi per scappare di trenta milioni di persone attonite... ma anche la muta indignazione per come un intero popolo è stato riconsegnato a un'impostazione della comunità e a una gestione dell'economia che non possono corrispondere ai parametri su cui si regge il resto del mondo attuale.
Le istantanee che scatta vanno oltre gli screzi tra il moderato Baradar e il feroce Haqqani – a cui si allude quando si spiega più chiaramente lo spirito di Kandahar; superano le spartizioni tra potenze straniere – di cui comunque si ha sentore e si comprende in che modo il mondo è complice e gli abitanti di Kabul lo hanno sgamato; stigmatizzano la svendita a un nuovo padrone straniero (e i Talebani che si aggirano nella capitale non sono afgani, né pashton) – stavolta il Pakistan è arrivato al suo intento di occupare le terre a ovest della Durand Line... ma il boomerang adesso sono i pashton pakistani che cancellerebbero la Durand Line per coronare un altro sogno colonialista: il Pashtunistan. Ma gli afgani scettici ridono amaro, sapendo che nulla si fa se non ha un tornaconto o non rientra nei piani globali delle potenze mondiali... ed è lì che nasce la paura di una nuova guerra civile.
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Autore | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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