Tamponi, quarantena, minacce: il calvario di un asintomatico in Italia - Il racconto su #Byoblu24
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Descrizione
Questa è la storia di un ragazzo asintomatico che dal 6 agosto, giorno in cui è risultato positivo al virus, sta vivendo una vicenda ai limiti del surreale che sembra...
mostra di piùTutto inizia il 2 agosto, quando Alessandro, che lavora in Slovacchia, decide di tornare In Italia, in provincia di Cagliari, per riabbracciare i genitori e la compagna che è partita una settimana prima di lui per le ferie.
Poiché una persona in contatto con la sua compagna è risultata positiva al virus, l'Ats Sardegna, l'azienda di tutela della salute, convoca Alessandro e la ragazza per sottoporli al tampone. I test risultano positivi. Scatta per i ragazzi la quarantena.
Da quel momento, però, iniziano anche chiamate minatorie di operatori telefonici dell'Ats e, come se non bastasse, la stampa locale scrive – falsamente - che “due giovani che rientravano da una vacanza in Slovacchia” sono risultati positivi, scatenando l'ira dei lettori e dei commentari sui social network. Intanto, per avere il referto ufficiale, Alessandro è costretto a sollecitarlo più volte, ottenendolo solo dopo molti giorni. Purtroppo non è l'unica incongruenza in questa storia.
Nonostante stiano benissimo, Alessandro e la compagna sono ancora in quarantena, perché ancora nessun test ha dato un risultato negativo. L'Italia è infatti uno dei pochi paesi che ha deciso di non adeguarsi alle nuove direttive dell'Organizzazione mondiale della sanità, che per i casi asintomatici stabiliscono come sufficiente il decorso di 10 giorni dopo il primo test positivo.
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Autore | Byoblu Edizioni Srls |
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