Stefano Medas "Il gatto che viaggiava in vaporetto"
23 dic 2020 ·
36 min. 6 sec.
![Stefano Medas "Il gatto che viaggiava in vaporetto"](https://d3wo5wojvuv7l.cloudfront.net/t_square_limited_480/images.spreaker.com/original/943f93992a88f9fd1ee5ee8aab0ba9ef.jpg)
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Descrizione
Stefano Medas "Il gatto che viaggiava in vaporetto" Sperling & Kupfer https://www.sperling.it/ UN LIBRO ILLUSTRATO CHE RACCONTA I GATTI DI VENEZIA E I MOTIVI CHE HANNO RESO LA CITTÀ IL...
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Stefano Medas
"Il gatto che viaggiava in vaporetto"
Sperling & Kupfer
https://www.sperling.it/
UN LIBRO ILLUSTRATO CHE RACCONTA I GATTI DI VENEZIA E I MOTIVI CHE HANNO RESO LA CITTÀ IL POSTO PREFERITO DAI FELINI; L’AUTORE HA RACCOLTO STORIE VERE CHE RACCONTANO LA VENEZIA DI IERI E DI OGGI
IL LIBRO È ARRICCHITO DALLE ILLUSTRAZIONI DI ALE GIORGINI (40.000 FOLLOWER SU INSTAGRAM), CHE SI È ISPIRATO ALLE FOTOGRAFIE SCATTATE DALL’AUTORE. DA ANNI STEFANO MEDAS VIVE E LAVORA A VENEZIA COME RICERCATORE E ARCHEOLOGO SUBACQUEO E NAVALE
L’AUTORE
Stefano Medas è archeologo subacqueo e navale e ha condotto numerose campagne di scavo su relitti e siti sommersi. È presidente dell’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale e assegnista di ricerca all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Da oltre vent’anni tiene corsi di vela con le barche tradizionali dell’Adriatico. Oltre a essere autore di numerosi contributi scientifici, con Mondadori ha pubblicato i romanzi storici Rex Iuba e Il testimone.
IL LIBRO
A casa, Stefano ha sempre avuto ben più di un gatto: dai trovatelli che cercavano rifugio, a quelli che sua madre dipingeva sui sassi e sulle tele. Quando era bambino, lei gli raccontò che Venezia, quella città che conosceva solo dalle fotografie, dove al posto delle strade c’erano i canali e al posto delle automobili le barche, era un luogo magico per i gatti, perché lì potevano trovare tutto il pesce che volevano e vivere tranquilli, lontani dai pericoli di ogni altra città, accuditi con amore dagli abitanti. A quell’epoca ce n’erano ancora a migliaia, che giravano liberi per le calli e nei campi.
Quando la vita lo ha portato a lavorare proprio lì, Venezia è diventata per Stefano una dimensione quotidiana, insieme ai gatti che la popolano. C’è quello che ogni giorno prende il vaporetto numero 1 per andare dall’Arsenale alla Salute; ci sono quelli accuditi dalle ultime mame dei gati, le gattare; quelli come Cuba e il Rosso, che si sentono i «dogi» del campo; oppure quelli come Damasco, che diventano amici di chi offre loro una fetta di prosciutto.
Nonostante l’acqua alta e le orde di turisti, Venezia è rimasta per loro la casa più accogliente, il posto perfetto in cui vivere, la città ideale dei gatti.
IL POSTO DELLE PAROLE
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https://ilpostodelleparole.it/
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UN LIBRO ILLUSTRATO CHE RACCONTA I GATTI DI VENEZIA E I MOTIVI CHE HANNO RESO LA CITTÀ IL POSTO PREFERITO DAI FELINI; L’AUTORE HA RACCOLTO STORIE VERE CHE RACCONTANO LA VENEZIA DI IERI E DI OGGI
IL LIBRO È ARRICCHITO DALLE ILLUSTRAZIONI DI ALE GIORGINI (40.000 FOLLOWER SU INSTAGRAM), CHE SI È ISPIRATO ALLE FOTOGRAFIE SCATTATE DALL’AUTORE. DA ANNI STEFANO MEDAS VIVE E LAVORA A VENEZIA COME RICERCATORE E ARCHEOLOGO SUBACQUEO E NAVALE
L’AUTORE
Stefano Medas è archeologo subacqueo e navale e ha condotto numerose campagne di scavo su relitti e siti sommersi. È presidente dell’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale e assegnista di ricerca all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Da oltre vent’anni tiene corsi di vela con le barche tradizionali dell’Adriatico. Oltre a essere autore di numerosi contributi scientifici, con Mondadori ha pubblicato i romanzi storici Rex Iuba e Il testimone.
IL LIBRO
A casa, Stefano ha sempre avuto ben più di un gatto: dai trovatelli che cercavano rifugio, a quelli che sua madre dipingeva sui sassi e sulle tele. Quando era bambino, lei gli raccontò che Venezia, quella città che conosceva solo dalle fotografie, dove al posto delle strade c’erano i canali e al posto delle automobili le barche, era un luogo magico per i gatti, perché lì potevano trovare tutto il pesce che volevano e vivere tranquilli, lontani dai pericoli di ogni altra città, accuditi con amore dagli abitanti. A quell’epoca ce n’erano ancora a migliaia, che giravano liberi per le calli e nei campi.
Quando la vita lo ha portato a lavorare proprio lì, Venezia è diventata per Stefano una dimensione quotidiana, insieme ai gatti che la popolano. C’è quello che ogni giorno prende il vaporetto numero 1 per andare dall’Arsenale alla Salute; ci sono quelli accuditi dalle ultime mame dei gati, le gattare; quelli come Cuba e il Rosso, che si sentono i «dogi» del campo; oppure quelli come Damasco, che diventano amici di chi offre loro una fetta di prosciutto.
Nonostante l’acqua alta e le orde di turisti, Venezia è rimasta per loro la casa più accogliente, il posto perfetto in cui vivere, la città ideale dei gatti.
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