Serata 6 - Il passo del Sobretta da «Il Bel Paese» dell'abate Antonio Stoppani
3 mar 2024 ·
1 h 19 min. 13 sec.
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Descrizione
Il gruppo del Sobretta - Valle del Rezzo - Apparizione di un amico - La carta geologica - I graniti delle alpi - Progetto di una gita - Il paesaggio...
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Il gruppo del Sobretta - Valle del Rezzo - Apparizione di un amico - La carta geologica - I graniti delle alpi - Progetto di una gita - Il paesaggio alpino - La scienza - Invasione degli antichi ghiacciai - Nascita di un ruscello - Il passo - I laghi alpini - Un labirinto - Gli abeti sulle Alpi - Minaccia di una notte al sereno - Posizione critica - Orme d'uomo - Un mandato in versi - Fine di una giornata campale - Dintorni di Bormio
A Sud-Ovest di Santa Caterina, quindi tra le acque e l'alta Valtellina, sorge sublime il Sobretta, monte, o piuttosto gruppo di irte scogliere, radiantisi, come raggi di stella, da una massa elevatissima che, dagli alti gioghi coperti di neve eterne e di candide vedrete, versa in giro le acque, quasi un perenne innaffiatoio posto sul vertice di una piramide isolata.
Nulla infatti di più isolato di questo pittoresco gruppo.
La gita da Santa Caterina alle prese per la Valle del Rezzo non offre compenso: da prima ti annoia la monotonia dell'eterno altipiano, quindi ti accoppa il burrone pendente sopra le Prese che, attraversato da una stradella sospesa a rupi verticali dove sarebbe altrimenti inaccessibile, ti obbliga a tale ginnastica di ginocchi e di fianchi e ti dà tali scosse che, se il tuo perineo non è di cuoio, puoi dubitare di trovarti le budella tra i piedi.
Il passo del Sobretta è una specie di profondo intaglio nelle rupi gigantesche, là ove si dividono le acque che, sciogliendosi dalle grandiose vie dritte, corrono a precipitarsi in parte nel Frodolfo e in parte direttamente nell'Adda.
Ma sul versante dell'Adda l'acqua non vale nemmeno a formare un corpo appena considerevole, riunita in un fragoroso torrente, si precipita quasi tutto in un burrone spaventoso, aperto verso il Frodolfo.
Semmai salirete il Sobretta, non mancate di mettervi, con le debite cautele, sull'orlo di quel burrone, e di lasciar cadere uno sguardo giù sino al fondo.
Vi assicuro che non avrete mai visto nulla né di più terribile, né di più vago.
Infatti il burrone si sprofonda forse oltre un centinaio di piedi tra due verticali pareti di marmo bianco venato di azzurro, e in fondo spesso tra abisso non è che un pavimento di marmo, ove si appiana il limpido torrente, mantenendovi perenne la freschezza del liscio e delle tinte variegate.
Ascolta tutti i podcast del libro cliccando sul link https://penisolabella.blogspot.com/2024/02/lettura-del-libro-il-bel-paese-di.html
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A Sud-Ovest di Santa Caterina, quindi tra le acque e l'alta Valtellina, sorge sublime il Sobretta, monte, o piuttosto gruppo di irte scogliere, radiantisi, come raggi di stella, da una massa elevatissima che, dagli alti gioghi coperti di neve eterne e di candide vedrete, versa in giro le acque, quasi un perenne innaffiatoio posto sul vertice di una piramide isolata.
Nulla infatti di più isolato di questo pittoresco gruppo.
La gita da Santa Caterina alle prese per la Valle del Rezzo non offre compenso: da prima ti annoia la monotonia dell'eterno altipiano, quindi ti accoppa il burrone pendente sopra le Prese che, attraversato da una stradella sospesa a rupi verticali dove sarebbe altrimenti inaccessibile, ti obbliga a tale ginnastica di ginocchi e di fianchi e ti dà tali scosse che, se il tuo perineo non è di cuoio, puoi dubitare di trovarti le budella tra i piedi.
Il passo del Sobretta è una specie di profondo intaglio nelle rupi gigantesche, là ove si dividono le acque che, sciogliendosi dalle grandiose vie dritte, corrono a precipitarsi in parte nel Frodolfo e in parte direttamente nell'Adda.
Ma sul versante dell'Adda l'acqua non vale nemmeno a formare un corpo appena considerevole, riunita in un fragoroso torrente, si precipita quasi tutto in un burrone spaventoso, aperto verso il Frodolfo.
Semmai salirete il Sobretta, non mancate di mettervi, con le debite cautele, sull'orlo di quel burrone, e di lasciar cadere uno sguardo giù sino al fondo.
Vi assicuro che non avrete mai visto nulla né di più terribile, né di più vago.
Infatti il burrone si sprofonda forse oltre un centinaio di piedi tra due verticali pareti di marmo bianco venato di azzurro, e in fondo spesso tra abisso non è che un pavimento di marmo, ove si appiana il limpido torrente, mantenendovi perenne la freschezza del liscio e delle tinte variegate.
Ascolta tutti i podcast del libro cliccando sul link https://penisolabella.blogspot.com/2024/02/lettura-del-libro-il-bel-paese-di.html
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
Organizzazione | Giuseppe Cocco |
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