Sabina Colloredo "Libere. Circe e le altre"

1 lug 2022 · 17 min.
Sabina Colloredo "Libere. Circe e le altre"
Descrizione

Sabina Colloredo "Libere. Circe e le altre" Rizzoli Libri Circe, Ifigenia, Dafne e Cassandra. Maghe, sorelle, amanti. Cosa sappiamo davvero di loro? Di come hanno amato e vissuto conosciamo quello...

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Sabina Colloredo
"Libere. Circe e le altre"
Rizzoli Libri


Circe, Ifigenia, Dafne e Cassandra. Maghe, sorelle, amanti. Cosa sappiamo davvero di loro? Di come hanno amato e vissuto conosciamo quello che i protagonisti maschili ci raccontano. Ma i miti sono come un prisma, che riverbera storie diverse, a seconda della luce a cui lo rivolgi. E allora, se indaghi, scopri che queste quattro magnifiche figure femminili sono vincolate tra di loro da legami invisibili e che si proteggono a vicenda, si ascoltano, soccombono o vincono davanti alla prepotenza degli uomini e degli dei. Circe, Ifigenia, Dafne e Cassandra sono creature solitarie che si battono per affermare la propria libertà di amare. Perché quando si è divine si ama con il tormento che sia per sempre e quando si è umane con lo strazio che sia per poco, qui e ora…


Sabina Colloredo è una delle scrittrici più amate della letteratura per ragazzi, tradotta in molte lingue e apprezzata dal pubblico adulto per i suoi romanzi storici e le biografie femminili. Qui dà voce a quattro amate figure femminili del mito, indagando nella loro vita e nell’intimità e svelando segreti che, forse, non avremmo mai voluto conoscere.




Sabina Colloredo
"L'uragano"
Gallucci Editore
https://www.galluccieditore.com/libri/uao/l-uragano-i-ragazzi-della-quercia-storta/1899/

Afa, siccità e caldo torrido non accennano a diminuire, nonostante l’estate volga al termine. I ragazzi della Quercia Storta decidono di dare il loro contributo alla lotta contro il cambiamento climatico: piantare un albero a testa nel podere dove trascorrono le vacanze estive. Ma l’annuncio di una perturbazione atmosferica della potenza di un uragano minaccia le giovani piante…

«Il bosco si ritrovò solo. Vuoto e silenzioso. I suoi abitanti se ne erano andati. Gli alberi si strinsero tra di loro, intrecciarono i rami e chinarono le fronde a proteggere i cespugli con cui condividevano il nutrimento. Ma non chiusero gli occhi. Li tennero ben aperti per affrontare l’uragano che, lo sentivano bene, si sarebbe avventato senza pietà».



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