Roberto Audisio "Giornate del FAI di Primavera"

20 mar 2024 · 18 min. 37 sec.
Roberto Audisio "Giornate del FAI di Primavera"
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Roberto Audisio Responsabile Comunicazione Fondo Ambiente Italiano FAI, per il Piemonte "Giornate FAI di Primavera" www.fondoambiente.it Le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio...

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Roberto Audisio
Responsabile Comunicazione Fondo Ambiente Italiano FAI, per il Piemonte
"Giornate FAI di Primavera"
www.fondoambiente.it


Le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, nel 2024 festeggiano la trentaduesima edizione.

L’evento di punta del FAI, grazie al quale dal 1993 a oggi sono stati aperti al pubblico e valorizzati più di 14.000 luoghi d’arte e natura in tutta Italia per un totale di oltre 11.000.000 di visitatori, si svolgerà sabato 23 e domenica 24 marzo e avrà come protagonista assoluto il nostro straordinario e ricco patrimonio, da scoprire e riscoprire partecipando alle visite - a contributo libero - proposte dai volontari del FAI in oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria vigenti.

Consulta l’elenco dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione sul sito Giornate FAI di Primavera


A Cuneo, per questa edizione, i visitatori saranno invitati a scoprire il lato militare del capoluogo, nel percorso del tutto inedito “Cuneo, città di caserme”. Nell’immaginario collettivo Cuneo è da sempre la città delle caserme, resa famosa anche dal celebre Totò che nel film “Totò, Peppino e la malafemmina” afferma di essere un uomo di mondo proprio perché ha fatto tre anni di militare a Cuneo. Per la prima volta saranno così aperti, in contemporanea, i grandi complessi militari cittadini che, grazie ai volontari FAI e agli Apprendisti Ciceroni dei licei cittadini, coadiuvati dal personale in divisa, racconteranno lo sviluppo dei luoghi che, da fine Ottocento sono stati protagonisti di due guerre e che hanno accolto in città migliaia di giovani reclute provenienti da tutta Italia. Un vero e proprio sistema di caserme che, come scriveva il quotidiano “Subalpino” nel primo decennio del ‘900, rendeva “Cuneo uno dei luoghi meglio forniti di locali di casermaggio; e ciò non mancherà di giovare alla città sollevando così lo stato infelicissimo del suo anemico commercio”. Oggi, dopo l’abolizione del servizio di leva obbligatorio, questi luoghi hanno perso gran parte del loro ruolo ma rimangono edifici attivi, ricchi di storia e di storie da raccontare, che destano sempre curiosità nei cittadini.



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