Ritorno a Positano da «Un treno nel Sud» di Corrado Alvaro
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Descrizione
I falliti, o come dicono il ratés, i naufraghi della vita, hanno costituito a Parigi un loro Club. Non so quali rivendicazioni possano affacciare, ma ho veduto una fotografia in...
mostra di piùNon so quali rivendicazioni possano affacciare, ma ho veduto una fotografia in cui uno di essi ostentava un cartello in cui pressappoco è scritto: "I falliti sono necessari alla società; sono i microbi provvidenziali dell'organismo sociale".
Ne riconosco le facce in questa fotografia; hanno tutto in viso, anche l'intelligenza; non ne hanno l'energia, sono facce da animale umano in un umano giardino zoologico, perduta la loro forza di attacco e di difesa, più disarmata della stessa decrepititudine. Il fenomeno non è nuovo.
Lo vidi già dopo l'altra guerra in alcune città d'Europa, i falliti fuggivano, sospiravano a nuove terre dove dimenticare, a un esilio piacevole che deve essere l'impressione di avere lasciato volontariamente il mondo e le sue lotte, dove la natura con la sua felicità e il suo incanto risaltasse dando loro l'impressione di poter compiere ancora qualche cosa.
Ho riveduto Positano dopo molti anni, da quando appunto ero era divenuto la capitale di questi tipi di falliti e di fuggiaschi.
Molte belle e ricche ville attestano che vi conviene oggi gente prospera.
C'è l'illuminazione pubblica, molte fontane di buona acqua impetuosa, le strade sono asfaltate.
Quasi tutta la città morta, il quartiere della gente del luogo che fuggì cercando un mondo e abbandonando le abitazioni divenute con gli anni cadenti e vuote, è stata ricostruita e abitata.
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
Organizzazione | Giuseppe Cocco |
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