Nell’intervista di oggi avremo il piacere di ascoltare Ersilia Vaudo, Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea (Esa), dove lavora dal 1991.

La sua missione è garantire maggiore diversità, promuovendo l’equilibrio di genere e l’inclusione di persone con disabilità.

Di recente si è aperta la nuova campagna astronauti dell’Esa per reclutare la nuova generazione di astronaute e astronauti per le missioni spaziali del futuro.

Tra le numerose opportunità spicca la missione del programma Artemis che punta a riportare l’uomo sulla Luna dopo quasi mezzo secolo dall’ultimo “man on the moon” e a creare una stazione orbitante, il “Lunar Gateway, ex Deep Space Gateway”, intorno al nostro satellite per promuovere la vita nello spazio.

Inoltre, per la prima volta nella storia, verrà lanciato un progetto unico nel suo genere, il “Parastronauta Disabilità”, che permetterà di valutare le condizioni per inviare un astronauta con disabilità fisiche nello spazio.

Infatti, come ci ricorda la nostra ospite nel corso dell’intervista, l’esplorazione dello spazio, non è perpetrata solo ai fini della scienza, ma diventa un’occasione per affermare valori europei come l’inclusione, la ricerca, la conoscenza e le pari opportunità.

La diversità diventa un punto di forza: l’Esa ha infatti 22 Stati membri e una diversità di prospettive, background e culture straordinaria.

In qualità di Chief Diversity Officer, Ersilia Vaudo è convinta che la molteplicità di punti di vista e di competenze diverse sia necessaria per continuare a innovare e ispirare la missione dell’Esa, per esempio incentivando l’interesse delle studentesse verso le materie Stem, (Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e verso il settore aerospaziale così da vedere un giorno, si spera non troppo lontano, la prima donna sulla Luna.

Concluderemo come di consueto con i consigli per i giovani e i canonici bullet point da tenere a mente in un’intervista da non perdere.