Riesplode la Questione palestinese
24 ott 2023 ·
35 min. 51 sec.
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Descrizione
Dopo il massacro quale futuro per Gaza? Dopo la strategia mediatica, una propaganda invereconda; dopo la riduzione a numeri di nemici mostruosi, discriminando in modo razzista le vittime; dopo le...
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Dopo il massacro quale futuro per Gaza?
Dopo la strategia mediatica, una propaganda invereconda; dopo la riduzione a numeri di nemici mostruosi, discriminando in modo razzista le vittime; dopo le ricostruzioni storiche, con rivendicazioni e denunce di ingiustizie internazionali; dopo la pulizia etnia ci sarà una sostituzione etnica, oppure i piani prevedono operazioni finanziarie più moderne e raffinate di qualche nuovo insediamento coloniale?
Bagatelle per una gentrificazione
Ci siamo chiesti con BassamSaleh, corrispondente per alnaharnews, di cosa se ne faranno di quella Striscia di terra, la più densamente abitata al mondo, dopo averla desertificata: una possibilità è che si risolva come la più grossa operazione di feroce gentrificazione, dando libero corso a un progetto degli Emirati (o ancora prima immaginato da Wolfensohn) di sfruttamento di Gaza City come Singapore del Mediterraneo: turismo, locali, balneazione, grattacieli...
Le armi non risolvono: quale diplomazia?
L’incidenza dell’industria bellica degli Usa sul passato del Vicino Oriente si ripercuote sul futuro che non può venire scelto dai palestinesi per la loro terra perché lo strapotere di Israele uccide o imprigiona a vita chi potrebeb essere figura di riferimento o costituire organismi di rappresentanza: potrebbe esserci un Mandela palestinese per sconfiggere nuovamente l’apartheid?Composizione eterogenea dello stato di Israele e resistenze ben maggiori che nel decerebrato allineamento europeo sulle posizioni sioniste può cambiare i piani dall’interno? Di contro gli appoggi attuali dei paesi arabi sull’onda emotiva rimarranno tali anche per rivendicare il diritto internazionale (c’è la storia che racconta i massacri perpetrati)?
Il diritto al ritorno della diaspora e a vivere in pace
La comunità palestinese avrebbe modo di mantenersi in pace: ci sarebbero risorse per costituire una realtà coesa, un paese normale senza bisogno di aiuti esterni, se gli fosse riconosciuto il diritto di esistere come a tutti gli altri, al di là di nazionalismi e fanatismi religiosi. La questione palestinese si è di nuovo affacciata al mondo e nessuna bomba di Idf potrà di nuovo farla dimenticare
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Dopo la strategia mediatica, una propaganda invereconda; dopo la riduzione a numeri di nemici mostruosi, discriminando in modo razzista le vittime; dopo le ricostruzioni storiche, con rivendicazioni e denunce di ingiustizie internazionali; dopo la pulizia etnia ci sarà una sostituzione etnica, oppure i piani prevedono operazioni finanziarie più moderne e raffinate di qualche nuovo insediamento coloniale?
Bagatelle per una gentrificazione
Ci siamo chiesti con BassamSaleh, corrispondente per alnaharnews, di cosa se ne faranno di quella Striscia di terra, la più densamente abitata al mondo, dopo averla desertificata: una possibilità è che si risolva come la più grossa operazione di feroce gentrificazione, dando libero corso a un progetto degli Emirati (o ancora prima immaginato da Wolfensohn) di sfruttamento di Gaza City come Singapore del Mediterraneo: turismo, locali, balneazione, grattacieli...
Le armi non risolvono: quale diplomazia?
L’incidenza dell’industria bellica degli Usa sul passato del Vicino Oriente si ripercuote sul futuro che non può venire scelto dai palestinesi per la loro terra perché lo strapotere di Israele uccide o imprigiona a vita chi potrebeb essere figura di riferimento o costituire organismi di rappresentanza: potrebbe esserci un Mandela palestinese per sconfiggere nuovamente l’apartheid?Composizione eterogenea dello stato di Israele e resistenze ben maggiori che nel decerebrato allineamento europeo sulle posizioni sioniste può cambiare i piani dall’interno? Di contro gli appoggi attuali dei paesi arabi sull’onda emotiva rimarranno tali anche per rivendicare il diritto internazionale (c’è la storia che racconta i massacri perpetrati)?
Il diritto al ritorno della diaspora e a vivere in pace
La comunità palestinese avrebbe modo di mantenersi in pace: ci sarebbero risorse per costituire una realtà coesa, un paese normale senza bisogno di aiuti esterni, se gli fosse riconosciuto il diritto di esistere come a tutti gli altri, al di là di nazionalismi e fanatismi religiosi. La questione palestinese si è di nuovo affacciata al mondo e nessuna bomba di Idf potrà di nuovo farla dimenticare
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Autore | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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