Riccardo Fedriga "Festival Comunicazione"
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Descrizione
Riccardo Fedriga "Festival Comunicazione" Camogli, dal 6 al 9 settembre 2018 www.festivalcomunicazione.it Un’idea, una penna, un grande progetto. Il Festival della Comunicazione nasce così, da un’intuizione di Umberto Eco, che...
mostra di più"Festival Comunicazione"
Camogli, dal 6 al 9 settembre 2018
www.festivalcomunicazione.it
Un’idea, una penna, un grande progetto. Il Festival della Comunicazione nasce così, da un’intuizione di Umberto Eco, che nell’estate del 2013, al Caffè Sforzesco di Via Dante di Milano, fa subito suo il progetto di Danco Singer e Rosangela Bonsignorio, e ne diventa il padrino.
Il tema della V edizione è Visioni.
Visione è narrazione, sogno, fantasia, talvolta illusione ed inganno. È interpretazione del reale secondo la nostra sensibilità percettiva, le nostre coordinate storico-culturali e la nostra genialità. È la capacità di scorgere l’inedito, di vedere oltre il piano materiale e immaginare situazioni possibili e realizzabili. È il risultato di uno sguardo al contempo particolare e d’insieme, che a partire dal contesto attuale disegna nuovi scenari, apre nuove strade e mette in moto il cambiamento. Le grandi innovazioni della storia e le scoperte della scienza derivano da menti visionarie che, spostando l’orizzonte delle capacità presenti, fissano nuovi traguardi. L’arte, la scrittura e la musica, spesso contaminandosi a vicenda, ci mostrano in atto universi possibili, alternativi e complementari e arricchiscono così le visioni del presente, perché possiamo immaginare futuri diversi.
Riccardo Fedriga, è professore associato presso il dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna. Laureatosi in filosofia all’Università Statale di Milano, ha intrapreso una carriera basata sugli studi storico filosofici e di storia delle idee e della lettura – con particolare riferimento ai problemi dell’intenzionalità, traduzione e historical semantics, compatibilismo, filosofia medievale, evoluzione delle pratiche di lettura e variare dei supporti per il trasporto, la conservazione e il controllo della conoscenza. Tra i suoi lavori più recenti, si segnalano Lo stato dell’editoria dopo la rivoluzione digitale, 2005-2015, Economia della Cultura-Il Mulino, 2016 (in collaborazione con la direzione generale del Ministère de la Culture e de la Communication-Ecole Politechnyque, Paris); La Sesta prosa, discussioni medievali su contingenza e libertà, Mimesis Milano, 2015; La Filosofia e le sue storie (con U. Eco), a cura di, Laterza, III voll., 1600 pp., 2014-15; Mettere le Brache al mondo. Compatibilismo, conoscenza e libertà, JacaBook, Milano, 2016 (con R. Limonta).
Al Festival 2018 il suo intervento, con Furio Colombo, Gianni Coscia, Roberto Cotroneo, Paolo Fabbri, Maurizio Ferraris, Valentina Pisanty, Marco Santambrogio, è:
giovedì 6 settembre > ore 22.00 > Piazza Colombo
Musica e parole. Un ricordo di Umberto Eco
Dell’ingegno multiforme di Umberto Eco si è ricordato molto ma non tutto: il serissimo studioso di san Tommaso, semiologo, romanziere, bibliofilo, faceva posto nella sua sterminata memoria alla più completa raccolta di barzellette del secolo. Ci raccontano il suo precoce umorismo due amici di infanzia e di gioventù e di tutta la vita, Gianni Coscia e Furio Colombo. I suoi allievi e poi colleghi, Valentina Pisanty e Riccardo Fedriga, ricordano qualcuna delle sue infinite battute di spirito. Roberto Cotroneo, Paolo Fabbri, Maurizio Ferraris, Marco Santambrogio, vecchi amici e colleghi, descrivono i momenti più impensati in cui lo hanno visto ridere e giocare con le parole.
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