Sarò sincero. Nonostante sia il mio genere di gdr preferito e quindi, per forza di cose, anche quello che ho frequentato e arbitrato di più, se domani degli amici mi venissero a chiedere di realizzare un gioco assieme, l’ultimo che sceglierei sarebbe il fantasy epico alla D&D. Troppo alta, infatti, mi parrebbe l’asticella, se si tratta di sfidare nel loro campo colossi come la Wizards, la Paizo o la Games Workshop. Il sacro timore non sembra aver impedito, però, alla nutrita e agguerrita squadra di autori e artisti che firmeranno i manuali di Kelios The Prophecy di scendere in campo. L’azzardo è certamente mitigato dalla robusta struttura data al sistema di regole originale, intuitivo e innovativo, dalla qualità eccellente del progetto grafico, da un marketing aggressivo e ben articolato e, tocco di classe finale, dalla possibilità comunque, per i pigri e gli zeloti, di giocarlo con le regole di D&D 5E, Pathfinder e compagnia. Un successo annunciato, io credo, per un progetto che spero guardi già verso un orizzonte che vada ben oltre il kickstarter riuscito e la pubblicazione della ricca versione definitiva. La serie A dei giochi, Claudio Mellace e i suoi compagni di avventura lo sanno bene, si nutre di espansioni, campagne, avventure e, perché no, di conversioni dedicate ai VTT più diffusi. Io aspetto con ansia Kelios con motore BlackSun per Fantasy Grounds Unity, ad esempio, per diventare anche io un Tessitore (si chiamano così i master, nel gioco) di nuove storie nelle Terre Vaste!
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