23 APR 2025 · Non so come fate voi, a parte quando ve li fanno studiare a scuola per forza, in una delle materie più neglette dell’intero corso di studi (se non avete fatto l’artistico), oppure quando un amico o amica speciale insistono con voi per trascinarvi a vedere un museo, o una mostra. A scoprire un’artista, intendo, l’apostrofo ce l’ho messo apposta, non è una svista. Inciampando quasi per caso nell’incontro visivo con un’opera che, per qualche misterioso motivo, vi suscita una reazione emotiva, vi affascina, vi costringe a ripensarci. Mi è capitato più volte, nella vita, grazie anche a genitori che mi hanno fatto fare un corso intensivo di pinacoteche, chiese storiche e musei fin dall’infanzia, lasciandomi però sempre libero di guardare le cose con i miei occhi, invece di sommergermi di dotte spiegazioni. È successo di nuovo al Lucca Comics 2024, quando il mio sguardo NON si è incrociato con quello di una suora (impossibile, visto che la sventurata si copre gli occhi grondanti sangue con le mani, le dita intrecciate in un rosario, come in una muta preghiera), stand up del negozio in fiera di Serpentarium per pubblicizzare l’uscita del gdr Tenebrae. Quell’immagine, da quel momento, ha seguitato a ritornarmi in mente, costringendomi a indagare su chi fosse l’autrice (ecco il senso dell’apostrofo qui sopra). Ho scoperto così l’arte di Giulia Mannucci, bravissima nell’interpretare un soggetto horror classico, trasformandolo in un ritratto tanto doloroso. Non potevo davvero, a quel punto, non dedicarle una puntata di questa rubrica, pensata proprio per incontrare, e far conoscere, le eccellenze italiane dell’illustrazione ludica. Ascoltatela e poi andate a dare un’occhiata al suo portfolio. E ditemi se non ho ragione!