Pier Aldo Rovatti "Individui Pericolosi"

14 mag 2017 · 15 min. 46 sec.
Pier Aldo Rovatti "Individui Pericolosi"
Descrizione

Pier Aldo Rovatti "Individui Pericolosi" Festival Vicino/Lontano www.vicinolontano.it Pier Aldo Rovatti, già ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Trieste, dirige la rivista “aut aut” e la Scuola di filosofia di...

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Pier Aldo Rovatti
"Individui Pericolosi"
Festival Vicino/Lontano
www.vicinolontano.it


Pier Aldo Rovatti, già ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Trieste, dirige la rivista “aut aut” e la Scuola di filosofia di Trieste. Fra i titoli della sua ricca attività pubblicistica: Inattualità del pensiero debole (Forum 2011); Un velo di sobrietà (il Saggiatore 2013); Restituire la soggettività (alpha beta 2013). È membro del comitato scientifico di vicino/lontano.


"Individui Pericolosi"
La nozione di “individuo pericoloso” aveva ricevuto grande attenzione tra Ottocento e Novecento, soprattutto in ambito psichiatrico e poi giuridico. Era una nozione di incerto fondamento, che sembrava destinata a scomparire dal discorso pubblico. E invece essa si è diffusa sempre di più, fino a investire interamente la società attuale e il suo bisogno di sicurezza. L’argomento va affrontato criticamente, partendo dall’idea di “normalità”, oggi dominante, e dagli interdetti che sta producendo in termini di controllo e restrizione dei diritti e delle libertà personali: con l’identificazione innanzitutto di una molteplicità di individui “anormali” o a rischio di diventarlo. La riflessione che Michel Foucault ha anticipato nelle sue ricerche su questo tema viene fatta “reagire” a contatto con la condizione contraddittoria della nostra contemporaneità. Nella convinzione che sia necessario uno scatto teorico per uscire dalle secche di un’ideologia avvolgente e al tempo stesso opaca.

Pier Aldo Rovatti
direttore responsabile rivista culturale "Aut Aut"
www.autaut.ilsaggiatore.com

La rivista trimestrale “aut aut” è stata fondata a Milano nel 1951 da Enzo Paci. Nasce come rivista di filosofia con un’intonazione decisamente critica e un’apertura all’intero orizzonte culturale, dai fenomeni artistici ai problemi delle scienze umane, dalla letteratura alla psicanalisi e all’epistemologia. Questo tratto è rimasto costante lungo tutta la sua ininterrotta storia, anche quando “aut aut” è passata, nel 1976, sotto la direzione di Pier Aldo Rovatti, accentuando il progetto di una politica della cultura attraverso la filosofia. Si è così confermata negli anni come una delle riviste italiane di maggiore prestigio internazionale, sulla quale hanno scritto moltissimi protagonisti del pensiero contemporaneo, come, per esempio, Michel Foucault e Jacques Derrida.

La rivista si rivolge a chi si occupa del dibattito filosofico, agli operatori culturali, agli studiosi di problemi sociali e psicologici, ma soprattutto si rivolge ai giovani che cercano strumenti di pensiero per la propria formazione critica e per la costruzione di una coscienza civile all’interno delle loro pratiche.

L’iniziale ispirazione fenomenologica è stata mantenuta e allargata fino a fare di “aut aut” una sorta di laboratorio di idee e di discussioni al di là di ogni steccato ideologico e con un respiro europeo e internazionale.


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