Nel PN1 di lunedì 21 novembre con Miky Boselli e Andrea Ferrari è stato ospite Paolo Ruffini per parlare del suo film Ragazzaccio. Il nuovo film, di cui Ruffini cura la regia, tratta la storia di un bullo che durante la pandemia si vede confinato in casa ad affrontare tutte le sue fragilità. Durante l'intervista, tra una battuta e l'altra, il comico racconta la scelta del tema del bullismo e di ambientare il film durante il covid spiegando di come le persone e il cinema si siano dimenticate della pandemia e delle persone che hanno sofferto.

IL TEMA - Ragazzaccio, per Ruffini, «è un film urgente. Passare tre mesi in casa per un adolescente è ben diverso che per un adulto, c'è chi ha perso un pezzo di vita come il primo bacio». La pellicola è un romanzo di formazione che parla dell'amore di due teenager costretti a innamorarsi attraverso uno schermo, «i ragazzi inoltre sono stati costretti ad affrontare una pandemia con un'informazione e un giornalismo che usava solo parole cattive, senza avere gli strumenti per poi decifrare quelle informazioni».

IL FILM - Nel cast gli attori Beppe Fiorello, Massimo Ghini, Jenny De Nucci e Alesandro Bisegna affrontano i temi del film rivivendo un periodo storico che ci sembra lontanissimo dove un tampone non sapevamo nemmeno cosa fosse. Come già svela il sottotitolo del film e Ruffini stesso, alla fine della pellicola c'è un lieto fine: «Il virus più contagioso è ancora l'amore». Il Film sarà proiettato in un evento speciale il prossimo 24 novembre al CINETEATRO L’AGORÀ di Carate Brianza (MB) con presente il regista.