Ottavio Fatica "Guerra" Louis Ferdinand Céline
Scarica e ascolta ovunque
Scarica i tuoi episodi preferiti e goditi l'ascolto, ovunque tu sia! Iscriviti o accedi ora per ascoltare offline.
Descrizione
Ottavio Fatica "Guerra" Louis Ferdinand Céline Adelphi https://adelphi.it Traduzione di Ottavio Fatica A cura di Pascal Fouché Con una Premessa di François Gibault Primo, folgorante scampolo degli inediti rubati nel...
mostra di più"Guerra"
Louis Ferdinand Céline
Adelphi
https://adelphi.it
Traduzione di Ottavio Fatica
A cura di Pascal Fouché
Con una Premessa di François Gibault
Primo, folgorante scampolo degli inediti rubati nel 1944 dall’abitazione di Céline, e rocambolescamente ricomparsi quasi sessant’anni dopo la sua morte, Guerra narra episodi contemporanei alla prima parte di Viaggio al termine della notte, come se da esso fosse stato espulso e poi abbandonato in una stesura ancora grezza e incandescente. Dal momento in cui riprende conoscenza, seguiamo Ferdinand, vent’anni, ferito a un braccio e con una grave lesione all’orecchio dovuta a un’esplosione, mentre cerca di guadagnare le retrovie attraverso campi di battaglia disseminati di cadaveri, in una notte visitata da presenze ostili, fantasmi quanto mai reali. Lo ritroveremo in un ospedale, in mezzo a malati e farabutti d’ogni risma, affidato alle cure di un’infermiera sadica e vampiresca. Qui fa amicizia con il malavitoso parigino Bébert e con sua moglie Angèle, che al fronte batte il marciapiede per lui: spunto per nuovi episodi grotteschi, esilaranti e raccapriccianti al tempo stesso, dove Céline preme sul pedale di una sessualità oltraggiosa e sfrenata. Infine, l’inattesa partenza per Londra, un posto dove andare come sempre a perdersi.
Céline è scrittore da dimenticare, hanno detto, se vuoi vivere, anche se vuoi soltanto leggere, capace com’è di rendere illeggibili gli altri scrittori. «Mi sono beccato la guerra nella testa. Ce l’ho chiusa nella testa» dice Ferdinand all’inizio di queste pagine, come se l’esperienza bellica – divenuta esperienza acustica – fosse solo la propaggine di una guerra molto più estesa e devastante, interna alla materia cerebrale. Eppure, attraverso il suo delirio – il suo parlottio ipnotico, sbracato e ininterrotto, come il fischio del rimorchiatore sulla Senna, nella notte, che chiudeva il Viaggio –, ci si accorge che Céline è stato l’unico scrittore capace di nominarla. Dalla parte dei Buoni nessuno ha trovato la parola.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
https://ilpostodelleparole.it
Informazioni
Autore | IL POSTO DELLE PAROLE |
Organizzazione | IL POSTO DELLE PAROLE |
Sito | - |
Tag |
Copyright 2024 - Spreaker Inc. an iHeartMedia Company