Nuova interpretazione della dimensione minima di impresa

1 giu 2024 · 2 min. 48 sec.
Nuova interpretazione della dimensione minima di impresa
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La classificazione d’impresa europea che ormai è in voga da vent'anni circa, più o meno, non va bene! Non tiene conto di alcuni parametri, come la copertura delle aree che,...

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La classificazione d’impresa europea che ormai è in voga da vent'anni circa, più o meno, non va bene! Non tiene conto di alcuni parametri, come la copertura delle aree che, sia una piccola, che una media impresa possono avere.
Nella mia carriera avrò incontrato anche aziende con 4.500 dipendenti che, secondo la normativa, saranno anche grandi imprese, ma a veder bene magari hanno 480 facchini, qualche amministrativo e qualche ingegnere, ricoprendo solamente un paio o tre aree…
Beh…insomma ci sono situazioni in cui imprese molto più piccole, con molti meno dipendenti, anche microimprese, ricoprono, avendo internalizzato delle figure specializzate, diverse aree oltre a quelle tipiche del ‘900.
Quindi, se dovessi parlare e raccontare il concetto della dimensione minima, penso che un'impresa oggi non è tanto legata al suo numero di dipendenti o a quanto fattura, ma è legata principalmente a quante aree dell'impresa moderna ricopre, oltre a quelle classiche. 
Che ne pensate?
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Autore Consulente Paziente
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