Mariangela Tarì "Terra madre"

19 mag 2023 · 21 min. 57 sec.
Mariangela Tarì "Terra madre"
Descrizione

Mariangela Tarì "Terra madre" Mondadori Editore https://mondadori.it “Nell’estate del 2017, da sola, sotto il pergolato dell’uva fragola che resiste, sorseggiavo un bicchiere con acqua e orzata e tre cubetti di...

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Mariangela Tarì
"Terra madre"
Mondadori Editore
https://mondadori.it


“Nell’estate del 2017, da sola, sotto il pergolato dell’uva fragola che resiste, sorseggiavo un bicchiere con acqua e orzata e tre cubetti di ghiaccio. Quel giorno ho inseguito una nuvola che cambiava forma e la sera finalmente ho dormito, voglio dire che ho dormito tutta la notte, senza incubi, nel letto al primo piano della masseria Favale, a dieci chilometri dallo stabilimento Ilva. La masseria che è stata la mia casa per sempre, il periodo infinito della felicità. La mia casa del tempo contento.” È con queste parole che Emma, la protagonista di Terra Madre, ci introduce nella sua storia, in cui i ricordi di un’infanzia felice e di una giovinezza spensierata si impastano con la verità. La sua Taranto, la polvere bianca della Fabbrica che fa ammalare l’uva e la terra, la crisi dell’azienda agricola di famiglia, lo sprofondare prima di Anna, la mamma di Emma, poi della stessa protagonista nel buio di una malattia senza nome ma capace di spegnere e ammutolire anche l’amore verso un figlio. Un figlio nato lontano dalla sua terra – a Verona, dove Emma ha sposato Martino -, un figlio che dovrebbe essere sostenuto da molte braccia, non solo dalle sue. Dovrebbe poter vivere l’infanzia che ha vissuto lei, tra i campi e le vigne, circondata da una famiglia con i suoi riti, con il cibo a tenere uniti intorno a una tavola. Invece Emma è una madre sola, in bilico. La nostalgia si fa sempre più crudele e lo strappo subìto sfilaccia i lembi della sua vita al punto che sembra impossibile ricucirli. Diviene forte il bisogno di tornare. In quella masseria dove sua nonna Francesca spianava la pasta fresca per fare a mano le orecchiette, Emma avrà a disposizione il tempo per rileggere il passato, le contraddizioni e le opacità dei sentimenti. E insieme alla sua storia personale dipanerà quella di una città offesa dalla promessa di una ricchezza che sputa veleni.Mariangela Tarì con una scrittura asciutta e potente esplora il sentimento delle origini, quel cordone materno fatto di carne, affetti e luoghi che è solo un’illusione pensare di poter tagliare per sempre.


Mariangela Tarì è nata a Taranto. Laureata in Giurisprudenza, ha conseguito l’abilitazione per l’insegnamento alla scuola primaria e ha iniziato come docente di sostegno di bambini diversamente abili. Attualmente insegna a Verona. Collabora con il teatro Crest e altre associazioni tarantine per la costruzione di percorsi artistici inclusivi. È presidente dell’associazione di promozione sociale La casa di Sofia, che si occupa di migliorare la qualità della vita dei bambini con disabilità o gravemente ammalati attraverso la terapia ricreativa.
Ha esordito con Il precipizio dell’amore. Solo appunti di una madre, una testimonianza intensa e appassionata che ha conquistato i lettori e nel 2021 le è valsa il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica. Al libro è stato riconosciuto anche il premio Pontremoli – Città del Libro e della Famiglia e il premio Taranto Poesia e Impegno Civile nella sezione narrativa. L’autrice è stata nominata socia onoraria di Fondazione Taranto 25.




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