Mariangela Gualtieri "Il quotidiano innamoramento"

8 feb 2020 · 19 min. 58 sec.
Mariangela Gualtieri "Il quotidiano innamoramento"
Descrizione

Mariangela Gualtieri "Il quotidiano innamoramento" IL QUOTIDIANO INNAMORAMENTO L’amore mio ha tanti di quei nomi. Batte le foglie a volte come cielo che scende in gocce. Tira via le foglie...

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Mariangela Gualtieri
"Il quotidiano innamoramento"


IL QUOTIDIANO INNAMORAMENTO

L’amore mio ha tanti di quei nomi.
Batte le foglie a volte come cielo
che scende in gocce. Tira via le foglie
secche e le trasporta in volo.
A volte l’amore mio sorge e risplende
a volte per un momento breve
mi guarda sul sentiero con occhi
spaventati di capriolo. Ha molte facce
l’amore mio. Umane facce
e musi. Ha tutte le parole.
Ha note, sinfonie, voci cantate.
Ha un vuoto così grande
che mi accoglie mi chiama mi
atterrisce. L’amore mio.
Mi consola e mi duole.
E non muore – non muore.
Da forma a forma fiorisce.





Quest’anno il tradizionale Concorso di Poesia dell’Associazione Premio Roddi giunge alla sua venticinquesima edizione.

Per festeggiare e dare risalto a questo importante traguardo, è stato istituito il premio "Testimoni di bellezza", che si svolgerà il 9 febbraio ad Alba, nel Palazzo Banca d’Alba.

“Il quotidiano innamoramento” è il rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri, con la guida di Cesare Ronconi.

L’introduzione è a cura di Giovanni Tesio.
Al termine del recital, l’omaggio Testimoni di Bellezza, sarà consegnato alla stessa Mariangela Gualtieri, un’artista molto amata che “con la sua voce … porta alla luce con energia rabdomantica la parola capace di proporsi come “memoria di bellezza” e come baluardo di umanità”. (G: Tesio).

Da questa occasione prende vita il riconoscimento che ogni anno sarà assegnato ad un personaggio del panorama artistico e culturale nazionale.
Omaggio alla bellezza perché, come esprime il Professor Giovanni Tesio:
“Se c’è, tra i tanti misteri, un mistero che metta a nudo la nostra impotenza, il mistero della bellezza è quello.
Come disse Gustave Flaubert - ‘Car le beau!...Le beau c’est le beau!’ - la bellezza non ha canoni né patisce misure.
Il sentimento della bellezza ci abita, ciascuno a suo modo, ma gettati come siamo nel tempo in cui viviamo.
Un paesaggio, una poesia (non necessariamente espressa in uno specifico testo), un angolo di mondo, un frammento d’infinito, un dettaglio che si e ci rivela, un’onda che ci turba o che ci placa, un moto che ci smuove e ci commuove, un momento, insomma, di vita. Eccoci immessi e magari immersi (‘L’Infinito’ di Leopardi?) nella bellezza, nella bellezza che - fuori di ogni estetismo - ci riguarda. Felice indefinibilità che si oppone all’omologazione e all’indistinto.
Niente di più. Non considerazioni vaste ed erudite, ma un semplice e variato “ah” o “oh” a modulare un’adesione che è cólta ma insieme più immediata, più spontanea, più libera – persino – dagli impacci di un gusto codificato, quantunque nel tempo le posizioni si sono ben disposte in articolate variazioni. Come sostiene il principe Myskin, l’“idiota” di Dostoevskij: “La bellezza è un enigma”. (G. Tesio)
Margherita Vaira, Presidente dell’Associazione Premio Roddi: “La bellezza è in ogni campo, noi iniziamo dalla Poesia”.



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