Marco Pautasso "La fabbrica delle idee"
3 giu 2017 ·
6 min. 33 sec.
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Descrizione
Marco Pautasso "La fabbrica delle idee" Racconigi Da sabato 10 giugno a domenica 2 luglio 2017 www.progettocantoregi.it Con undici spettacoli, tra cui un'anteprima che porta in scena alunni delle scuole...
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Marco Pautasso
"La fabbrica delle idee"
Racconigi
Da sabato 10 giugno a domenica 2 luglio 2017
www.progettocantoregi.it
Con undici spettacoli, tra cui un'anteprima che porta in scena alunni delle scuole elementari, piccoli artisti del suono attraverso le nuove tecnologie, torna il festival La Fabbrica delle Idee, in programma a Racconigi (Cn) da sabato 10 giugno a domenica 2 luglio 2017, nel magico parco dell’ex ospedale psichiatrico di Racconigi. Organizzato da Progetto Cantoregi, con la direzione artistica di Marco Pautasso, anche la XVII edizione della rassegna propone in cartellone le produzioni italiane maggiormente significative del teatro di ricerca e di impegno civile e a tematica sociale.
Come da tradizione diversi i temi che verranno affrontati e portati all'attenzione del pubblico per una riflessione condivisa sui tanti ambiti della vita e della società moderna. Temi sociali e di stampo civile, ma anche tematiche intime che si fanno universali: la dignità dell'esistenza, le crisi personali e politiche, i diritti delle nuove famiglie, i problemi di identità e coscienza, le distanze e le incomunicabilità nei rapporti d'amore, l'omosessualità, l'immigrazione, l'accoglienza, il maschilismo, la precarietà lavorativa ed emotiva, il dolore e la perdita, il lutto e la sua elaborazione.
Sede principale degli spettacoli è il parco dell’ex ospedale psichiatrico di Racconigi (via Fiume 22), che con le ombre della sera si fa scenario magico, capace di imprimere maggiore carica emotiva all'azione teatrale. L'ospedale era un tempo ironicamente denominato fabbrica delle idee, con riferimento alle visioni e comportamenti stravaganti, spesso abnormi e scandalosi degli utenti. Definizione dispregiativa che è stata ora ribaltata in senso positivo per denominare il festival, a sottolineare la potenza creativa e costruttiva delle idee, dei pensieri e delle riflessioni.
Il sipario del festival La Fabbrica delle idee si alza sabato 10 giugno con la compagnia Deflorian/Tagliarini che porta in scena Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, indagine di una crisi politica e di una crisi intima, dai toni dissacranti e ironici, ma anche delicati.
Martedì 13 giugno (ore 21.45, parco) presenta il nuovo spettacolo Pedigree, con Enrico Castellani e Luca Scotton e la cura di Valeria Raimondi: esplora un mondo ancora poco conosciuto, ma attuale, quello dei figli di coppie omosessuali, indagando la psicologia del figlio. È la storia di un giovane uomo, della sua famiglia con due madri, del padre donatore e dei suoi cinque fratelli di sperma sparsi per il mondo. Racconta le difficoltà di una nuova generazione in provetta, alla ricerca di nuove radici e alle prese con nuove paure, con genitori biologici e genitori di fatto, con nuove problematiche di identità e di coscienza.
Musiche dei Pink Floyd, di Elvis Presley, Luigi Tenco, John Cage e Sergei Prokofiev e incanti coreografici domenica 18 giugno (ore 21.45, parco) con la Compagnia Zappalà Danza e il suo Romeo e Giulietta 1.1. (La sfocatura dei corpi), riproposizione del Romeo e Giulietta del 2006 che fa parte del progetto Antologia, ideato da Roberto Zappalà per recuperare, rinnovare e rivisitare i propri più interessanti lavori. Quando ci sentiamo sfocati? In ottica, fotografia e cinema, la sfocatura è una questione di distanza tra il centro focale dell’obiettivo e l’oggetto inquadrato; se questa distanza è inferiore o superiore a una certa misura, l’oggetto risulta sfocato. Riportando tutto ai due amanti di Verona, ci sentiamo sfocati quando percepiamo che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta; quando la distanza dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo. Nella versione 1.1 il coreografo ha spostato la propria messa a fuoco, concentrandola più che sulla coppia di innamorati, sulla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio sociale.
Artista tra i più premiati della scena italiana, Saverio La Ruina torna alla Fabbrica delle Idee lunedì 19 giugno (ore 21.45, parco) con Masculu e Fìammina, l'ultima produzione di Scena Verticale. Un uomo va a trovare al cimitero la madre morta e si confessa con lei, in un emozionante flusso di coscienza privo di imbarazzi e paure. Per la prima volta le confida con pacatezza di essere omosessuale e l’esistenza intima che vive. La mamma aveva probabilmente intuito tutto in silenzio, con amoroso rispetto. Con il dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi e di cercare appoggio, nel discorso del figlio affiorano memorie anche di momenti sereni, come alcuni rapporti con uomini in grado di dare felicità. Un benessere che però si rivelava effimero, perché gli aspetti segreti di un'esistenza causano mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche. Nei riguardi della madre si percepisce qualche rammarico e mancata armonia. Ma tutto è moderato, fatalistico, contemplativo, in un meridione avvolto dalla la neve, tra le tombe.
Doppio appuntamento martedì 20 giugno per una serata dedicata ai temi dell'immigrazione e dell'accoglienza con Paola Roscioli e Mario Perrotta, compagni nella vita e nel lavoro. Alle ore 20 (Sala Polivalente Soms, Via Carlo Costa 21) Paola Roscioli, attrice, cantante e doppiatrice, sale sul palco con Lireta – a chi viene dal mare, tratto dalla storia vera di una donna albanese, avventurosamente arrivata in Italia, e da altri milioni di diari non scritti, con la drammaturgia e la regia di Mario Perrotta.
Alle ore 22.30 (Sala Polivalente Soms,Via Carlo Costa 21) Mario Perrotta propone il suo Emigranti esprèss. Dopo il successo del Progetto Ligabue, che nel 2015 ha conquistato il Premio Ubu, l’artista salentino ha ideato una nuova produzione corale sul tema della migrazione, partendo dalla sua terra d’origine, il Salento, terra di approdi e partenze. Emigranti esprèss è la rivisitazione teatrale delle quindici puntate dell'omonima trasmissione, andata in onda sulla radio, per raccontare il viaggio in treno che nei primi anni Ottanta portava gli immigrati pugliesi da Bari fino a Milano, per poi proseguire all'estero. «Era il 1980. Stazione di Lecce. Ore 21 e 07.
Come ogni anno, il festival ospita gli artisti di Faber Teater, sempre accolti da grandi applausi. Per questa edizione la compagnia porta al pubblico una composizione per sei voci e un Duomo, un originale Stabat Mater che sarà rappresentato nella Chiesa San Giovanni e Santa Maria di Racconigi (piazza Burzio) giovedì 22 giugno (ore 21.45).
Apprezzato ritorno al festival anche per Oscar de Summa, premio Hystrio Anct 2016 e premio Rete critica 2016, tra i maggiori talenti teatrali degli ultimi anni. Sabato 24 giugno (ore 21.45, parco) con La sorella di Gesucristo propone il terzo capitolo della trilogia della provincia, dopo Diario di provincia e Stasera sono in vena. Una ragazza prende in mano una pistola e attraversa il paese per andare a sparare al ragazzo che la sera prima, il venerdì santo della Passione, le ha fatto violenza. Una camminata pubblica, che obbliga tutti coloro che la incontrano a prendere posizione nei suoi confronti e a svelare i retroterra emotivi e culturali del proprio punto di vista.
Martedì 27 giugno (ore 21.45, parco) l'Associazione culturale B612Lab propone Trentesimo, spettacolo che fa parte del progetto omonimo di innovazione culturale, selezionato dalla Compagnia di Sanpaolo nell'ambito del bando ORA, realizzato da Roberta Bonetto, autrice e regista, Gabriel Beddoes, attore, Francesca Bono, responsabile dei contenuti media, e Fabio Ferrero, produttore esecutivo.
Anteprima per la serata di venerdì 30 giugno (ore 21.45, parco) con lo studio dello spettacolo A NOI VIVI! Il Paradiso, coproduzione di Mutamento Zona Castalia e Progetto Cantoregi, con la regia di Giordano Amato e Marco Pautasso e scene di Koji Miyazaki. Oltre a Eliana Cantone e agli artisti di circo contemporaneo Elena Fresch e Matteo Mazzei, lo spettacolo vede protagonisti i bambini, impegnati a creare i suoni dello spettacolo sia attraverso esperienze di drum circle, condotte da Fabio Partemi, sia attraverso strumenti tecnologici, con l’impiego di applicazioni musicali su tablet, ideate da Brian Eno. .
Domenica 2 luglio (ore 21.45, parco) arriva al festival il Premio Ubu 2016, la Compagnia Scimone Sframeli. Porta in scena Amore, scritto da Spiro Scimone e diretto da Francesco Sframeli, entrambi sul palco insieme con Gianluca Cesale, Giulia Weber. Con Amore la compagnia prosegue il proprio percorso drammaturgico ai bordi dell'umanità, all'interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome. Sul palco due coppie: il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere. Quattro figure che si muovono tra le tombe. La scena è, infatti, un cimitero. Il tempo è sospeso, forse, stanno vivendo l'ultimo giorno della loro vita. Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. L'Amore è una condizione estrema e, forse, eterna.
Marco Pautasso
Ideatore e organizzatore di progetti culturali, autore di testi teatrali, è presidente di Progetto Cantoregi e direttore artistico del festival La Fabbrica delle Idee, nonché vicedirettore del Salone Internazionale del Libro di Torino. Alla fine degli anni Settanta entra a far parte di Progetto Cantoregi come semplice comparsa, per poi assumere dapprima il ruolo di aiuto regista, e successivamente occuparsi anche dell'ideazione e del coordinamento degli spettacoli, il primo dei quali è La vijà 'd Natal, un esordio da più di seimila spettatori tra Natale del 1990 e l'Epifania. Seguono oltre quaranta pièce ed allestimenti scenici, molte delle quali scritte con Vincenzo Gamna. Per il Salone Internazionale del Libro di Torino ha ideato e coordinato appuntamenti culturali dal forte impatto sociale come Voltapagina.
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Racconigi
Da sabato 10 giugno a domenica 2 luglio 2017
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Con undici spettacoli, tra cui un'anteprima che porta in scena alunni delle scuole elementari, piccoli artisti del suono attraverso le nuove tecnologie, torna il festival La Fabbrica delle Idee, in programma a Racconigi (Cn) da sabato 10 giugno a domenica 2 luglio 2017, nel magico parco dell’ex ospedale psichiatrico di Racconigi. Organizzato da Progetto Cantoregi, con la direzione artistica di Marco Pautasso, anche la XVII edizione della rassegna propone in cartellone le produzioni italiane maggiormente significative del teatro di ricerca e di impegno civile e a tematica sociale.
Come da tradizione diversi i temi che verranno affrontati e portati all'attenzione del pubblico per una riflessione condivisa sui tanti ambiti della vita e della società moderna. Temi sociali e di stampo civile, ma anche tematiche intime che si fanno universali: la dignità dell'esistenza, le crisi personali e politiche, i diritti delle nuove famiglie, i problemi di identità e coscienza, le distanze e le incomunicabilità nei rapporti d'amore, l'omosessualità, l'immigrazione, l'accoglienza, il maschilismo, la precarietà lavorativa ed emotiva, il dolore e la perdita, il lutto e la sua elaborazione.
Sede principale degli spettacoli è il parco dell’ex ospedale psichiatrico di Racconigi (via Fiume 22), che con le ombre della sera si fa scenario magico, capace di imprimere maggiore carica emotiva all'azione teatrale. L'ospedale era un tempo ironicamente denominato fabbrica delle idee, con riferimento alle visioni e comportamenti stravaganti, spesso abnormi e scandalosi degli utenti. Definizione dispregiativa che è stata ora ribaltata in senso positivo per denominare il festival, a sottolineare la potenza creativa e costruttiva delle idee, dei pensieri e delle riflessioni.
Il sipario del festival La Fabbrica delle idee si alza sabato 10 giugno con la compagnia Deflorian/Tagliarini che porta in scena Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, indagine di una crisi politica e di una crisi intima, dai toni dissacranti e ironici, ma anche delicati.
Martedì 13 giugno (ore 21.45, parco) presenta il nuovo spettacolo Pedigree, con Enrico Castellani e Luca Scotton e la cura di Valeria Raimondi: esplora un mondo ancora poco conosciuto, ma attuale, quello dei figli di coppie omosessuali, indagando la psicologia del figlio. È la storia di un giovane uomo, della sua famiglia con due madri, del padre donatore e dei suoi cinque fratelli di sperma sparsi per il mondo. Racconta le difficoltà di una nuova generazione in provetta, alla ricerca di nuove radici e alle prese con nuove paure, con genitori biologici e genitori di fatto, con nuove problematiche di identità e di coscienza.
Musiche dei Pink Floyd, di Elvis Presley, Luigi Tenco, John Cage e Sergei Prokofiev e incanti coreografici domenica 18 giugno (ore 21.45, parco) con la Compagnia Zappalà Danza e il suo Romeo e Giulietta 1.1. (La sfocatura dei corpi), riproposizione del Romeo e Giulietta del 2006 che fa parte del progetto Antologia, ideato da Roberto Zappalà per recuperare, rinnovare e rivisitare i propri più interessanti lavori. Quando ci sentiamo sfocati? In ottica, fotografia e cinema, la sfocatura è una questione di distanza tra il centro focale dell’obiettivo e l’oggetto inquadrato; se questa distanza è inferiore o superiore a una certa misura, l’oggetto risulta sfocato. Riportando tutto ai due amanti di Verona, ci sentiamo sfocati quando percepiamo che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta; quando la distanza dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo. Nella versione 1.1 il coreografo ha spostato la propria messa a fuoco, concentrandola più che sulla coppia di innamorati, sulla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio sociale.
Artista tra i più premiati della scena italiana, Saverio La Ruina torna alla Fabbrica delle Idee lunedì 19 giugno (ore 21.45, parco) con Masculu e Fìammina, l'ultima produzione di Scena Verticale. Un uomo va a trovare al cimitero la madre morta e si confessa con lei, in un emozionante flusso di coscienza privo di imbarazzi e paure. Per la prima volta le confida con pacatezza di essere omosessuale e l’esistenza intima che vive. La mamma aveva probabilmente intuito tutto in silenzio, con amoroso rispetto. Con il dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi e di cercare appoggio, nel discorso del figlio affiorano memorie anche di momenti sereni, come alcuni rapporti con uomini in grado di dare felicità. Un benessere che però si rivelava effimero, perché gli aspetti segreti di un'esistenza causano mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche. Nei riguardi della madre si percepisce qualche rammarico e mancata armonia. Ma tutto è moderato, fatalistico, contemplativo, in un meridione avvolto dalla la neve, tra le tombe.
Doppio appuntamento martedì 20 giugno per una serata dedicata ai temi dell'immigrazione e dell'accoglienza con Paola Roscioli e Mario Perrotta, compagni nella vita e nel lavoro. Alle ore 20 (Sala Polivalente Soms, Via Carlo Costa 21) Paola Roscioli, attrice, cantante e doppiatrice, sale sul palco con Lireta – a chi viene dal mare, tratto dalla storia vera di una donna albanese, avventurosamente arrivata in Italia, e da altri milioni di diari non scritti, con la drammaturgia e la regia di Mario Perrotta.
Alle ore 22.30 (Sala Polivalente Soms,Via Carlo Costa 21) Mario Perrotta propone il suo Emigranti esprèss. Dopo il successo del Progetto Ligabue, che nel 2015 ha conquistato il Premio Ubu, l’artista salentino ha ideato una nuova produzione corale sul tema della migrazione, partendo dalla sua terra d’origine, il Salento, terra di approdi e partenze. Emigranti esprèss è la rivisitazione teatrale delle quindici puntate dell'omonima trasmissione, andata in onda sulla radio, per raccontare il viaggio in treno che nei primi anni Ottanta portava gli immigrati pugliesi da Bari fino a Milano, per poi proseguire all'estero. «Era il 1980. Stazione di Lecce. Ore 21 e 07.
Come ogni anno, il festival ospita gli artisti di Faber Teater, sempre accolti da grandi applausi. Per questa edizione la compagnia porta al pubblico una composizione per sei voci e un Duomo, un originale Stabat Mater che sarà rappresentato nella Chiesa San Giovanni e Santa Maria di Racconigi (piazza Burzio) giovedì 22 giugno (ore 21.45).
Apprezzato ritorno al festival anche per Oscar de Summa, premio Hystrio Anct 2016 e premio Rete critica 2016, tra i maggiori talenti teatrali degli ultimi anni. Sabato 24 giugno (ore 21.45, parco) con La sorella di Gesucristo propone il terzo capitolo della trilogia della provincia, dopo Diario di provincia e Stasera sono in vena. Una ragazza prende in mano una pistola e attraversa il paese per andare a sparare al ragazzo che la sera prima, il venerdì santo della Passione, le ha fatto violenza. Una camminata pubblica, che obbliga tutti coloro che la incontrano a prendere posizione nei suoi confronti e a svelare i retroterra emotivi e culturali del proprio punto di vista.
Martedì 27 giugno (ore 21.45, parco) l'Associazione culturale B612Lab propone Trentesimo, spettacolo che fa parte del progetto omonimo di innovazione culturale, selezionato dalla Compagnia di Sanpaolo nell'ambito del bando ORA, realizzato da Roberta Bonetto, autrice e regista, Gabriel Beddoes, attore, Francesca Bono, responsabile dei contenuti media, e Fabio Ferrero, produttore esecutivo.
Anteprima per la serata di venerdì 30 giugno (ore 21.45, parco) con lo studio dello spettacolo A NOI VIVI! Il Paradiso, coproduzione di Mutamento Zona Castalia e Progetto Cantoregi, con la regia di Giordano Amato e Marco Pautasso e scene di Koji Miyazaki. Oltre a Eliana Cantone e agli artisti di circo contemporaneo Elena Fresch e Matteo Mazzei, lo spettacolo vede protagonisti i bambini, impegnati a creare i suoni dello spettacolo sia attraverso esperienze di drum circle, condotte da Fabio Partemi, sia attraverso strumenti tecnologici, con l’impiego di applicazioni musicali su tablet, ideate da Brian Eno. .
Domenica 2 luglio (ore 21.45, parco) arriva al festival il Premio Ubu 2016, la Compagnia Scimone Sframeli. Porta in scena Amore, scritto da Spiro Scimone e diretto da Francesco Sframeli, entrambi sul palco insieme con Gianluca Cesale, Giulia Weber. Con Amore la compagnia prosegue il proprio percorso drammaturgico ai bordi dell'umanità, all'interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome. Sul palco due coppie: il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere. Quattro figure che si muovono tra le tombe. La scena è, infatti, un cimitero. Il tempo è sospeso, forse, stanno vivendo l'ultimo giorno della loro vita. Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. L'Amore è una condizione estrema e, forse, eterna.
Marco Pautasso
Ideatore e organizzatore di progetti culturali, autore di testi teatrali, è presidente di Progetto Cantoregi e direttore artistico del festival La Fabbrica delle Idee, nonché vicedirettore del Salone Internazionale del Libro di Torino. Alla fine degli anni Settanta entra a far parte di Progetto Cantoregi come semplice comparsa, per poi assumere dapprima il ruolo di aiuto regista, e successivamente occuparsi anche dell'ideazione e del coordinamento degli spettacoli, il primo dei quali è La vijà 'd Natal, un esordio da più di seimila spettatori tra Natale del 1990 e l'Epifania. Seguono oltre quaranta pièce ed allestimenti scenici, molte delle quali scritte con Vincenzo Gamna. Per il Salone Internazionale del Libro di Torino ha ideato e coordinato appuntamenti culturali dal forte impatto sociale come Voltapagina.
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