Luigi Botta "Sacco e Vanzetti. Il caso non è chiuso"
2 ago 2023 ·
30 min. 55 sec.
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Descrizione
Luigi Botta "Sacco e Vanzetti. Il caso non è chiuso" Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 emigrarono circa 9.000.000 di italiani, tra questi Bartolomeo Vanzetti e Ferdinando...
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Luigi Botta
"Sacco e Vanzetti. Il caso non è chiuso"
Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 emigrarono circa 9.000.000 di italiani, tra questi Bartolomeo Vanzetti e Ferdinando Nicola Sacco, il primo piemontese di Villafalletto e il Sacco, foggiano di Torremaggiore. Arrivarono negli Stati Uniti nel pieno sviluppo del capitalismo americano, dall’agricoltura alla meccanica alle infrastrutture ed ovviamente la manodopera dell’immigrazione era ben vista come massa di sfruttamento a poco prezzo. Allo stesso tempo trovarono un territorio, la costa atlantica del Massachusetts, socialmente attivo dove la componente anarchica era parte del movimento operaio ed era laboratorio di giornali, circoli, sedi sindacali, doposcuola, biblioteche, teatro, animazione e sedi di agitazione per affrontare i conflitti sociali che il capitalismo poneva. Sacco e Vanzetti parteciparono attivamente a questo movimento che legava le vertenze di lavoro alla visione di un altro tipo di sviluppo basato sulla Eguaglianza dei diversi, sulla Solidarietà e la Libertà della persona umana. Arrestati nel maggio 1920, seppure innocenti, furono processati per sette lunghi anni, sviluppando una solidarietà internazionale e vennero assassinati dallo Stato del Massachusetts nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1927, nonostante appelli di acrittori, scienziati, intellettuali. Dopo 50 anni, nell’agosto 1977, lo stato del Massachisetts riconobbe che il processo era permeato di pregiudizio politico e razzismo verso lo straniero. Non era il riconoscimento della loro innocenza , quindi il caso non e’ chiuso.
Luigi Botta, giovane giornalista de “La Gazzetta del Popolo”, dal 1972 si e’ occupato della vicenda insieme con la ultima sorella di Bartolomeo, Vincenzina Vanzetti, nel 1978 usci’ il suo primo libro di resoconto storico di quel processo “Sacco e Vanzetti : giustiziata la verità”, con la prefazione di Pietro Nenni, e della mobilitazione legale, sociale, culturale internazionale fino alla cosidetta riabilitazione del 1977. Oggi unico storico, ricercatore e curatore del Caso Sacco e Vanzetti ritenendo che il caso non sia affatto chiuso ha scritto centinaia di articoli, fatto altrettanti interventi pubblici di persona e in collegamento. Oltre al primo libro citato, suoi sono i saggi sul Caso Sacco e Vanzetti, parte di una sessantina di saggi nel suo curriculum letterario: Sacco e Vanzetti la fine di un breve sogno americano 2016; La marcia del dolore 2017 ; Sacco e Vanzetti, cronologia e strumenti di ricerca 2017 ; 1927- 2017 Sacco e Vanzetti. Il Presente e la Storia 2017 ; Bartolomeo Vanzetti : una vita proletaria. Retroscena del processo di Plymouth 2017; Le carte di Vanzetti 2019; Attualmente sta curando l’intero Epistolario di Bartolomeo Vanzetti “Coraggio, coraggio, coraggio!” ed un’altra pubblicazione in vista del centenario della esecuzione nel 2027 ed, ovviamente, non finisce qui.
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Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 emigrarono circa 9.000.000 di italiani, tra questi Bartolomeo Vanzetti e Ferdinando Nicola Sacco, il primo piemontese di Villafalletto e il Sacco, foggiano di Torremaggiore. Arrivarono negli Stati Uniti nel pieno sviluppo del capitalismo americano, dall’agricoltura alla meccanica alle infrastrutture ed ovviamente la manodopera dell’immigrazione era ben vista come massa di sfruttamento a poco prezzo. Allo stesso tempo trovarono un territorio, la costa atlantica del Massachusetts, socialmente attivo dove la componente anarchica era parte del movimento operaio ed era laboratorio di giornali, circoli, sedi sindacali, doposcuola, biblioteche, teatro, animazione e sedi di agitazione per affrontare i conflitti sociali che il capitalismo poneva. Sacco e Vanzetti parteciparono attivamente a questo movimento che legava le vertenze di lavoro alla visione di un altro tipo di sviluppo basato sulla Eguaglianza dei diversi, sulla Solidarietà e la Libertà della persona umana. Arrestati nel maggio 1920, seppure innocenti, furono processati per sette lunghi anni, sviluppando una solidarietà internazionale e vennero assassinati dallo Stato del Massachusetts nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1927, nonostante appelli di acrittori, scienziati, intellettuali. Dopo 50 anni, nell’agosto 1977, lo stato del Massachisetts riconobbe che il processo era permeato di pregiudizio politico e razzismo verso lo straniero. Non era il riconoscimento della loro innocenza , quindi il caso non e’ chiuso.
Luigi Botta, giovane giornalista de “La Gazzetta del Popolo”, dal 1972 si e’ occupato della vicenda insieme con la ultima sorella di Bartolomeo, Vincenzina Vanzetti, nel 1978 usci’ il suo primo libro di resoconto storico di quel processo “Sacco e Vanzetti : giustiziata la verità”, con la prefazione di Pietro Nenni, e della mobilitazione legale, sociale, culturale internazionale fino alla cosidetta riabilitazione del 1977. Oggi unico storico, ricercatore e curatore del Caso Sacco e Vanzetti ritenendo che il caso non sia affatto chiuso ha scritto centinaia di articoli, fatto altrettanti interventi pubblici di persona e in collegamento. Oltre al primo libro citato, suoi sono i saggi sul Caso Sacco e Vanzetti, parte di una sessantina di saggi nel suo curriculum letterario: Sacco e Vanzetti la fine di un breve sogno americano 2016; La marcia del dolore 2017 ; Sacco e Vanzetti, cronologia e strumenti di ricerca 2017 ; 1927- 2017 Sacco e Vanzetti. Il Presente e la Storia 2017 ; Bartolomeo Vanzetti : una vita proletaria. Retroscena del processo di Plymouth 2017; Le carte di Vanzetti 2019; Attualmente sta curando l’intero Epistolario di Bartolomeo Vanzetti “Coraggio, coraggio, coraggio!” ed un’altra pubblicazione in vista del centenario della esecuzione nel 2027 ed, ovviamente, non finisce qui.
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