Luca Scarlini "Il regno segreto. Sardegna-Piemone: una visione post-coloniale"
5 giu 2020 ·
13 min.
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Descrizione
Luca Scarlini curatore della mostra "Il regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione post-coloniale" Museo d'Arte Provincia di Nuoro MAN la mostra è aperta fino a domenica 15 novembre 2020 http://www.museoman.it/it/index.html Il...
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Luca Scarlini
curatore della mostra
"Il regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione post-coloniale"
Museo d'Arte Provincia di Nuoro MAN
la mostra è aperta fino a domenica 15 novembre 2020
http://www.museoman.it/it/index.html
Il Museo MAN di Nuoro riapre al pubblico, dopo aver disposto tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza sanitaria dei visitatori e dello staff dell’Istituzione.
La mostra Il regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione postcoloniale, a cura di Luca Scarlini, che avrebbe dovuto inaugurare lo scorso 13 marzo, è pronta ad accogliere i visitatori sino a domenica 15 novembre 2020.
Attraverso il lavoro di artisti, musicisti e intellettuali, la rassegna rappresenta un’ampia e articolata indagine storiografica e culturale che rivela la relazione tra Sardegna e Piemonte, dal 1720 agli anni Sessanta del Novecento, raccogliendo una varietà di opere d'arte, documenti, manufatti, testi letterari, illustrazioni, ceramiche, fotografie e spartiti musicali, provenienti da prestigiose istituzioni italiane.
Completa la mostra una sezione dedicata all’animazione curata da Fondazione Sardegna Film Commission della Regione Sardegna che, in collaborazione con il MAN, ha sviluppato quattro format sperimentali di corti d’animazione dedicati agli illustratori sardi attivi in Piemonte nel Novecento.
La mostra svela un volto inedito del Regno di Sardegna, un regno segreto, ricco di storie non ancora esplorate e fatto di prolifici incontri e grande mobilità, narrato per lo più in termini polemici dalla storiografia sarda e con numerosi equivoci da quella piemontese.
La relazione tra le due regioni iniziò infatti nel 1720, quando l’isola divenne sabauda, e da allora gli scambi e le transazioni culturali tra i due territori si intensificarono sempre più, determinando un’epoca di movimenti di persone, oggetti e idee che cambiò profondamente il destino di Sardegna e Piemonte e avrebbe contribuito alla costituzione del Regno d'Italia e allo sviluppo di una cultura nazionale. Adottando una prospettiva postcoloniale, il percorso espositivo illustra il processo di acculturazione e influenza reciproca tra Sardegna e Piemonte, sino ad annullare lo stereotipo della formula "dominati e dominanti" per dare spazio alla libera reinvenzione di segni e stili protrattasi per oltre due secoli.
Luca Scarlini, curatore della mostra, scrive nel testo in catalogo: “La mostra esplora, per tramite di profili artistici, di microstorie, di fatti di costume, di vicende ufficiali, di situazioni politiche, di aneddoti biografici, di storie d’amore e guerra, di documenti, di illustrazioni, di legami spesso dimenticati, o mai chiariti, la costruzione di un mondo di segni tra Piemonte e Sardegna, senza una visione preconcetta, né tesi da dimostrare.
Nelle sale del MAN di Nuoro va in scena lo spettacolo di un luogo reale e immaginario a un tempo, di cui vengono fornite le mappe, forse per la prima volta, in modo organico, ricostruendo allo stesso tempo un episodio capitale, e ancora in larga parte da esplorare, della recente storia italiana”.
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"Il regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione post-coloniale"
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http://www.museoman.it/it/index.html
Il Museo MAN di Nuoro riapre al pubblico, dopo aver disposto tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza sanitaria dei visitatori e dello staff dell’Istituzione.
La mostra Il regno segreto. Sardegna-Piemonte: una visione postcoloniale, a cura di Luca Scarlini, che avrebbe dovuto inaugurare lo scorso 13 marzo, è pronta ad accogliere i visitatori sino a domenica 15 novembre 2020.
Attraverso il lavoro di artisti, musicisti e intellettuali, la rassegna rappresenta un’ampia e articolata indagine storiografica e culturale che rivela la relazione tra Sardegna e Piemonte, dal 1720 agli anni Sessanta del Novecento, raccogliendo una varietà di opere d'arte, documenti, manufatti, testi letterari, illustrazioni, ceramiche, fotografie e spartiti musicali, provenienti da prestigiose istituzioni italiane.
Completa la mostra una sezione dedicata all’animazione curata da Fondazione Sardegna Film Commission della Regione Sardegna che, in collaborazione con il MAN, ha sviluppato quattro format sperimentali di corti d’animazione dedicati agli illustratori sardi attivi in Piemonte nel Novecento.
La mostra svela un volto inedito del Regno di Sardegna, un regno segreto, ricco di storie non ancora esplorate e fatto di prolifici incontri e grande mobilità, narrato per lo più in termini polemici dalla storiografia sarda e con numerosi equivoci da quella piemontese.
La relazione tra le due regioni iniziò infatti nel 1720, quando l’isola divenne sabauda, e da allora gli scambi e le transazioni culturali tra i due territori si intensificarono sempre più, determinando un’epoca di movimenti di persone, oggetti e idee che cambiò profondamente il destino di Sardegna e Piemonte e avrebbe contribuito alla costituzione del Regno d'Italia e allo sviluppo di una cultura nazionale. Adottando una prospettiva postcoloniale, il percorso espositivo illustra il processo di acculturazione e influenza reciproca tra Sardegna e Piemonte, sino ad annullare lo stereotipo della formula "dominati e dominanti" per dare spazio alla libera reinvenzione di segni e stili protrattasi per oltre due secoli.
Luca Scarlini, curatore della mostra, scrive nel testo in catalogo: “La mostra esplora, per tramite di profili artistici, di microstorie, di fatti di costume, di vicende ufficiali, di situazioni politiche, di aneddoti biografici, di storie d’amore e guerra, di documenti, di illustrazioni, di legami spesso dimenticati, o mai chiariti, la costruzione di un mondo di segni tra Piemonte e Sardegna, senza una visione preconcetta, né tesi da dimostrare.
Nelle sale del MAN di Nuoro va in scena lo spettacolo di un luogo reale e immaginario a un tempo, di cui vengono fornite le mappe, forse per la prima volta, in modo organico, ricostruendo allo stesso tempo un episodio capitale, e ancora in larga parte da esplorare, della recente storia italiana”.
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