Letizia Paternoster: «La vittoria più grande a Roubaix è stata la mia rinascita»

8 nov 2021 · 5 min. 49 sec.
Letizia Paternoster: «La vittoria più grande a Roubaix è stata la mia rinascita»
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Ai microfoni di Miky Boselli e Andrea Ferrari è stata ospite, lunedì 8 novembre, Letizia Paternoster, reduce dall'oro ai campionati mondiali di ciclismo su pista a Roubaix, il suo primo...

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Ai microfoni di Miky Boselli e Andrea Ferrari è stata ospite, lunedì 8 novembre, Letizia Paternoster, reduce dall'oro ai campionati mondiali di ciclismo su pista a Roubaix, il suo primo titolo mondiale con la nazionale maggiore. A 22 anni ci ha fatto già vedere grandi cose, mettendo la ciliegina sulla torta con l'oro di Roubaix, arrivato dopo due anni difficili segnati da un incidente in allenamento prima e dal covid poi: «La vittoria più grande è stata quella di rinascere, l'aver preso preso grande motivazione e autostima. Le lacrime dopo la vittoria sono state uno sfogo perché sono arrivate dopo un periodo veramente difficile».

PROIEZIONE ALLA PROSSIMA STAGIONE - Nonostante la giovane età Letizia è apparsa molto matura. Non si siede dopo il titolo conquistato, ma pensa già al futuro: «Sono nella fase iniziale della preparazione invernale e a dicembre partirà il training camp con la mia squadra per preparare le classiche di inizio stagione su strada. Sono molto concentrata, sarà un anno fondamentale per crescere e imparare davvero com'è oggi il ciclismo su strada». Una preparazione accompagnata da una dieta ferrea, anche se Letizia non riesce a fare a meno di pasta e pizza: «Anche nell'alimentazione siamo super controllati, ma ogni tanto riesco a concedermi qualche sfizietto».

UN'ATLETA SOCIAL -  Parliamo di un'atleta che conta più di 200mila seguaci sui social, uno dei passatempi preferiti da Letizia Paternoster: «Ho sempre frequentato il mondo social sin da piccola, mi diverto molto e negli ultimi anni ho trovato un grande riscontro dagli appassionati di ciclismo e non solo. Mi piace molto riportare la mia vita quotidiana e quello che faccio ogni giorno, per raccontare anche quello che la gente non vede. Posto quando mi va, non ho un calendario, lo faccio quando me la sento».
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Autore Radio Number One
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