Lazio, le radici cristiane da «Il nostro viaggio in Italia»

25 ott 2024 · 17 min. 30 sec.
Lazio, le radici cristiane da «Il nostro viaggio in Italia»
Descrizione

Un viaggio molto speciale nel nostro Paese, scritto a più mani da narratori che, per il Touring, hanno composto testi originali dedicati a tutte le regioni, a qualche città ad...

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Un viaggio molto speciale nel nostro Paese, scritto a più mani da narratori che, per il Touring, hanno composto testi originali dedicati a tutte le regioni, a qualche città ad alcuni territori. 
Un’antologia ricca che restituisce colori, sapori, profumi ed emozioni. Il bello della nostra penisola oltre i luoghi comuni.

di Massimo Onofri

Sarà perché il colle di San Lorenzo, ove ora si ergono il Duomo e il Palazzo dei Papi con la sua loggia, è uno dei luoghi ricordati dalla nella donazione di Sutri tra i possessi che Liutprando promise alla chiesa nel 729: e che tale restò a lungo. 
Sarà per il fatto che, nel 1164, il Barbarossa fece di Viterbo la sede dell'antipapa Pasquale III.
Sarà pure per la ragione che, nei primi anni del Duecento, la città divenne focolaio dell'eresia carrara e, come tale, scomunicata.
Sarà perché Federico II, del 1240, la consegnò ai ghibellini, i Tignosi oriundi di Magonza.
Sarà perché si ricorda che, nel 1243, la popolazione si sollevò resistendo al suo assedio: sollevazione che l'agiografia vuole ispirata da Santa Rosa, la santa bambina mite e guerriera, nata priva di sterno è morta a soli diciotto anni, dopo molti miracoli, non senza aver previsto esattamente l’atroce fine del negletto e ateo imperatore.
Sarà che, dal 1257, e fino al trasferimento ad Avignone, Viterbo rimarrà più o meno continuativamente sede papale: conducendo instancabile guerra contro gli Svevi, culminata nella scomunica di Corradino.
Sarà, infine, perché, morto Clemente IV, a causa del ritardo quasi triennale dei cardinali che dovevano eleggere il successore, il popolo viterbese poco devotamente insorse, niente meno che su consiglio di San Bonaventura di Bagnoregio, sotto la guida del capitano del popolo Raniero Gatti: il quale fece chiudere a chiave i cardinali stessi nella sala dell'elezione, a pane e acqua, non senza far scoperchiare il tetto per lasciarli in balia delle intemperie, finché non avessero eletto il nuovo papa.
Sarà, insomma, in forza di tutti questi motivi e molti altri ancora, di questo magma ribollente i sentimenti e risentimenti, di devozioni furiose e odi e faste, che il passeggere, arrivato a metà di via Mazzini, proprio davanti al Palazzo della Provincia, potrà forse spiegarsi con la specie di doppia intitolazione della piazzetta che, oggi, porta il nome del viterbese Mario Fani, il fondatore del circolo Santa Rosa e del nucleo originario della futura azione cattolica, a suo tempo dedicata a Giordano Bruno ucciso dalla Santa Inquisizione. 
   
Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Il nostro viaggio in Italia» https://penisolabella.blogspot.com/2024/10/audiolibro-il-nostro-viaggio-in-italia.html
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Autore Giuseppe Cocco
Organizzazione Giuseppe Cocco
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