La periodica collera non è un rito di piazza in Tunisia
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https://ogzero.org/regione/maghreb/ Di fatto il movimento si è radicalizzato in questi undici anni, parallelamente alla mancanza di risposte e alla disillusione e depressione susseguita alla rivoluzione del 2011 che non ha...
mostra di piùDi fatto il movimento si è radicalizzato in questi undici anni, parallelamente alla mancanza di risposte e alla disillusione e depressione susseguita alla rivoluzione del 2011 che non ha sortito l’effetto immaginato da chi l’aveva fatta.
Sull’orlo della libanizzazione di uno stato centralizzato sempre più – nonostante le richieste pressanti di regionalizzazione – e non si prospetta alcuna soluzione, perciò abbiamo chiamato Arianna Poletti per avere una fotografia precisa e molte interpretazioni da condividere sulla valanga di conseguenze di ogni misura presa per tamponare le difficoltà. E l’esasperazione che produce.
Penuria di generi di prima necessità, dal pane alla benzina; rischio di strozzamento ulteriore da parte del Fondo monetario a cui è stata rivolta una richiesta di aiuto di quasi 2 miliardi di dollari, che comporterà il taglio di servizi ed eliminazione di prezzi calmierati (in particolare sul pane, che quindi potrebbe subire ulteriori incrementi); per far passare tutto questo, Saied deve scatenare una repressione ancora più soffocante sui moti di piazza prontamente scattati nella effervescente società tunisina. E cominciano a esserci le prime vittime della brutalità poliziesca. Ma non è il presidente il problema centrale della Tunisia, nonostante la sua deriva autoritaria: il problema è l’assenza di alternative a Saied. E la sparizione dei fondi internazionali inghiottiti dal clientelismo e dalla corruzione (Hennada in particolare ne è responsabile).
Su questo panorama fosco si innescano i naufragi di migranti che si sospetta siano stati inumati segretamente dal potere di Tunisi, compresi cittadini di Zarzis, per cui ci sono state altre manifestazioni determinatissime a ottenere dignità per le spoglie di questi sventurati.
Ma la situazione è ancora più complessa: la rivolta non è solo del pane, ma innesca anche quella dei panettieri.
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Autore | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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