La grande paura: Modena

27 lug 2021 · 15 min. 18 sec.
La grande paura: Modena
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Per le strade di Modena c'è chi pensa che sia giunta "l'ora di cambiare", che "i componenti del Comune potrebbero fare di più", soprattutto sul fronte sicurezza. Il tema è...

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Per le strade di Modena c'è chi pensa che sia giunta "l'ora di cambiare", che "i componenti del Comune potrebbero fare di più", soprattutto sul fronte sicurezza. Il tema è entrato massicciamente nell'agenda di tutti i candidati sindaco, compreso l'attuale primo cittadino Pd Gian Carlo Muzzarelli, in corsa per il secondo mandato all'interno di una larga coalizione: "Dobbiamo realizzare le proposte di sicurezza e lo Stato ci deve dare una mano", contesta. Contro di lui corrono altri 6 candidati, tra i quali Stefano Prampolini del centrodestra e Andrea Giordani del Movimento 5 Stelle, che hanno scelto di puntare tutto proprio sulla sicurezza.

Se questo è il fronte sul quale il Pd cerca di strappare voti alla destra, è sull’urbanistica e sulla mobilità che si gioca però il futuro di Modena, la città più inquinata dell'Emilia-Romagna. "Siamo una provincia ricca ma paghiamo questa forte industrializzazione", spiega Pietro Rivasi del comitato ecologista #Mobastacemento, una delle realtà più attive sul territorio. E così nel 2018 sono stati 117 i giorni in cui PM10 e ozono hanno sforato il limite consentito dalla legge, come fotografato dal dossier di Legambiente 'Mal’Aria 2019'; secondo Mauro Solmi, presidente modenese dell'associazione ambientalista le cause sarebbero principalmente da ricondurre al "traffico autoveicolare", per questo bisognere "puntare sull'implementazione delle piste ciclabili" e del trasporto pubblico, disincentivando l'uso dell'auto.

"Modena è una delle città più inquinate d'Europa e non si è fatto niente", premette subito Carolina Coriani della nuova esperienza civica ‘Modena Volta Pagina’, che raccoglie così le istante dei comitati e collettivi cittadini. Per invertire la tendenza, le parole chiave di Prampolini sono "indifferenziata e riciclo, chiusura dell'inceneritore, mobilità sostenibile e riqualificazione"; così come per Giordani, che propone di "riutilizzare l'esistente" con l'obiettivo del consumo di suolo zero, e di "arrivare alla graduale dismissione dell'inceneritore". Ed è proprio dalla mobilità che Muzzarelli promette di ripartire, nel caso in cui dovesse essere rieletto: "La prima cosa? Far approvare il Piano urbano della mobilità sostenibile, dando un segnale inequivocabile alla nostra comunità".

[Roberta Cristofori, 2019]
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Autore Roberta Cristofori
Organizzazione Roberta Cristofori
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