La diligenza di Francois Lenormant - Memorie del Sud

26 apr 2024 · 8 min. 18 sec.
La diligenza di Francois Lenormant - Memorie del Sud
Descrizione

Francois Lenormant, archeologo francese (1837-1883) venne in Italia per la prima volta nel 1866 per studiare il patrimonio artistico della Puglia e della Basilicata. Tornò nel Mezzogiorno altre due volte...

mostra di più
Francois Lenormant, archeologo francese (1837-1883) venne in Italia per la prima volta nel 1866 per studiare il patrimonio artistico della Puglia e della Basilicata.
Tornò nel Mezzogiorno altre due volte nel 1879 e nel 1882 per lunghe visite in Calabria, Basilicata e Campania.
I resoconti dei suoi soggiorni sono raccolti nella Grande Grèce, un’opera in tre volumi che suscitò un grande interesse in tutta Europa.

Alle sei di una bella mattina dei primi d'ottobre montiamo in vettura sulla piazza principale di Catanzaro. 
Il nostro veicolo, che è rimasto lo stesso per tutto il viaggio e ci ha portato fedelmente fino a Reggio, è tanto originale, tanto ricco di colore locale, da meritare subito una descrizione.
Potrei tuttavia farne a meno se tutti i miei lettori avessero visto il delizioso quadro di De Nittis intitolato la diligenza di Barletta; giacchè la nostra vettura rassomiglia singolarmente a quella rappresentata dal pittore, anch'essa in mezzo alla polvere bianca di una strada argillosa, sotto un sole di cui è reso mirabilmente il bagliore accecante.
Comunque, se ci si vuol fare un'idea della vettura alla quale avevamo affidato per parecchi giorni le nostre quattro persone e che ci condusse attraverso i paesaggi più belli del mondo, si immagini un carrozzone della cassa ricurva a mo' di barca e sospesa a più di un metro d'altezza su certe balestre antiquate sopra ruote enormi.
I finestrini si aprono ampiamente sui lati, come quelli di un'americana, ma se il vento freddo o la pioggia costringono a chiuderli, si scopre con disappunto che le imposte sono di legno e che hanno in alto soltanto un piccolo vetro, appena sufficiente a lasciar passare un po' di luce, di modo che si è rinchiusi come in una scatola senza vedere più niente del paesaggio.
È vero che il vetro è quasi sempre rotto e l'imposta fermata così male che, quando è chiusa, c'è quasi lo stesso vento e la stessa acqua di quando è aperta; perciò si rinuncia subito a chiuderla.
mostra meno
Informazioni
Autore Giuseppe Cocco
Sito -
Tag

Sembra che non tu non abbia alcun episodio attivo

Sfoglia il catalogo di Spreaker per scoprire nuovi contenuti

Corrente

Copertina del podcast

Sembra che non ci sia nessun episodio nella tua coda

Sfoglia il catalogo di Spreaker per scoprire nuovi contenuti

Successivo

Copertina dell'episodio Copertina dell'episodio

Che silenzio che c’è...

È tempo di scoprire nuovi episodi!

Scopri
La tua Libreria
Cerca