L'iMac giallo, l'eredità digitale, i nostri doppelgänger

24 mag 2021 · 48 min. 46 sec.
L'iMac giallo, l'eredità digitale, i nostri doppelgänger
Descrizione

Un doppelgänger è un doppione, un sosia, addirittura un gemello nascosto e maligno. In questo caso no, giochiamo semplicemente con il termine per indicare un omonimo, di cui sono dotati...

mostra di più
Un doppelgänger è un doppione, un sosia, addirittura un gemello nascosto e maligno. In questo caso no, giochiamo semplicemente con il termine per indicare un omonimo, di cui sono dotati sia Antonio che Riccardo. Altri Antonio Dini e altri Riccardo Palombo che si aggirano per l’Italia e mondo (e che magari potrebbero fare un altro podcast insieme, oppure magari sposarsi tra loro).

Note dell'episodio: https://tilde.show/podcast-16/

In realtà il podcast di oggi era partito con tutto un altro tenore: c’era da parlare dell’iMac 24 M1, che Antonio ha provato e a cui è piaciuto molto, mentre Riccardo è decisamente perplesso e ha le sue buone ragioni per esserlo. Ma poi come succede sempre gli argomenti hanno cominciato a inseguirsi e cambiare rapidamente. Però uno molto importante è stato toccato: il tema dell’eredità digitale. Cosa ne sarà di tutte le nostre cose fatte di bit dopo che non ci saremo più? Non è un argomento secondario e qui Riccardo ha cominciato a fare un gran lavoro a partire dal suo articolo “Sopravvivere a se stessi” di qualche giorno fa: se ne riparlerà ancora e in maniera più strutturata, ma per adesso basti sapere che da questo argomento sono seguiti discorsi sui token, le blockchain (e i domini .crypto), insomma tanta roba come al solito, inclusa una piccola apologia a Wordpress fatta da Antonio (bravo, era l’ora).

Potevano mancare un po' di libri da leggere? Certo che no: li trovate qui sotto, nella lista dei libri citati. Tra questi purtroppo uno che non troverete: si chiama Tokāidō ed è stato scritto da John McBride: è fuori commercio ma in giro per la rete a guardare bene se ne trovano versioni scaricabili. È un peccato ma è anche la base dell’idea che i libri vadano comunque preservati, e che quelli in digitale dovrebbero essere parte di una conoscenza comune, patrimonio dell’umanità. Ci credeva un grande come Aaron Swartz e ci credono i volontari che fanno progetti per preservare i contenuti, ma dovrebbe essere un pensiero di cui si prendono cura anche gli autori stessi, anziché lasciare tutto in mano alle case editrici.

Infine, un aneddoto: alla posta un povero straniero è stato mandato via da un impiegato perché, come testimonia Riccardo, “Non siamo tenuti a parlare inglese”. Quanta tristezza.
mostra meno
Informazioni
Autore Riccardo Palombo
Organizzazione Riccardo Palombo
Sito -
Tag

Sembra che non tu non abbia alcun episodio attivo

Sfoglia il catalogo di Spreaker per scoprire nuovi contenuti

Corrente

Copertina del podcast

Sembra che non ci sia nessun episodio nella tua coda

Sfoglia il catalogo di Spreaker per scoprire nuovi contenuti

Successivo

Copertina dell'episodio Copertina dell'episodio

Che silenzio che c’è...

È tempo di scoprire nuovi episodi!

Scopri
La tua Libreria
Cerca