Insegnamenti a tavola. Dal XIII secolo ai giorni nostri cosa è cambiato?
30 mag 2024 ·
2 min. 8 sec.
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Descrizione
Articolo di Paolo Doglioni. L'articolo celebra la Pasqua del 31 marzo, sottolineando la tradizione dei grandi pranzi in famiglia, una pratica che risale anche al XIII secolo. In quel periodo,...
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Articolo di Paolo Doglioni.
L'articolo celebra la Pasqua del 31 marzo, sottolineando la tradizione dei grandi pranzi in famiglia, una pratica che risale anche al XIII secolo. In quel periodo, un frate terziario dell'ordine degli Umiliati, Bonvesin de la Riva, scrisse un testo in volgare intitolato “De quinquaginta curialitatibus ad mensam”, contenente cinquanta regole di cortesia da seguire a tavola.
Matteo Noja, un appassionato bibliofilo che si è trasferito da Milano a Belluno, ha pubblicato questo testo nel 2015. L'articolo riporta alcune delle cortesia descritte nel libro:
- IX cortesia: Parlare poco e concentrarsi sul mangiare per evitare che le briciole escano dalla bocca.
- XVI cortesia: Non risucchiare quando si mangia con il cucchiaio, per non comportarsi come bestie.
- XVII cortesia: Quando si starnutisce o si tossisce, voltarsi dall'altra parte per evitare di sputare saliva sulla tavola.
- XXXII cortesia: Tenere le mani pulite e non metterle in parti sporche come le orecchie o la testa.
- XXXIII cortesia: Non accarezzare gatti o cani mentre si mangia per non contaminare il cibo.
- XXXV cortesia: Non leccarsi le dita, poiché non le pulisce ma le sporca di più.
- XLIX cortesia: Ringraziare e rendere gloria a Gesù Cristo dopo aver mangiato; non farlo è segno di ingratitudine.
L'articolo conclude affermando che le regole di Bonvesin de la Riva, scritte ottocento anni fa, sono ancora attuali e rilevanti per il comportamento civile a tavola oggi.
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L'articolo celebra la Pasqua del 31 marzo, sottolineando la tradizione dei grandi pranzi in famiglia, una pratica che risale anche al XIII secolo. In quel periodo, un frate terziario dell'ordine degli Umiliati, Bonvesin de la Riva, scrisse un testo in volgare intitolato “De quinquaginta curialitatibus ad mensam”, contenente cinquanta regole di cortesia da seguire a tavola.
Matteo Noja, un appassionato bibliofilo che si è trasferito da Milano a Belluno, ha pubblicato questo testo nel 2015. L'articolo riporta alcune delle cortesia descritte nel libro:
- IX cortesia: Parlare poco e concentrarsi sul mangiare per evitare che le briciole escano dalla bocca.
- XVI cortesia: Non risucchiare quando si mangia con il cucchiaio, per non comportarsi come bestie.
- XVII cortesia: Quando si starnutisce o si tossisce, voltarsi dall'altra parte per evitare di sputare saliva sulla tavola.
- XXXII cortesia: Tenere le mani pulite e non metterle in parti sporche come le orecchie o la testa.
- XXXIII cortesia: Non accarezzare gatti o cani mentre si mangia per non contaminare il cibo.
- XXXV cortesia: Non leccarsi le dita, poiché non le pulisce ma le sporca di più.
- XLIX cortesia: Ringraziare e rendere gloria a Gesù Cristo dopo aver mangiato; non farlo è segno di ingratitudine.
L'articolo conclude affermando che le regole di Bonvesin de la Riva, scritte ottocento anni fa, sono ancora attuali e rilevanti per il comportamento civile a tavola oggi.
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Autore | radioabm |
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