Il sistema Ecuador: fondato su schiavi afrodiscendenti e narcostato
8 mar 2024 ·
24 min. 28 sec.
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Tagli, tasse per pagare la polizia e perpetuare lo status quo. La normalizzazione "narcotizzando" l'opinione pubblica https://ogzero.org/tag/ecuador/ Un sistema gerarchico razzista su cui si innesta lo stato di polizia dopo...
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Tagli, tasse per pagare la polizia e perpetuare lo status quo.
La normalizzazione "narcotizzando" l'opinione pubblica
https://ogzero.org/tag/ecuador/ Un sistema gerarchico razzista su cui si innesta lo stato di polizia dopo la fuga dei narcos dalle galere e le gang a sfidare Noboa; e l’opinione pubblica è “narcotizzata” e normalizzata. Siamo intorno a Santo Domingo de los Tsáchilas una zona costiera dell’Ecuador abitata in maggioranza da afrodiscendenti in cui la multinazionale nipponica Furukawa Plantaciones produce fibra di Abacá, usata per produrre corde. Le stesse che legano i lavoratori ridotti in schiavitù. Un caso di cui abbiamo parlato con Davide Matrone (@Davidem281) che fa parte del comitato a tutela dei lavoratori, partecipando alle marce della società civile mobilitatasi a Quito e ha poi intervistato Alejandro Morales, l’avvocato dei lavoratori, per “Pagine esteri”.
Il caso esplose nel 2019 e le sentenze andarono in giudicato senza che per questo le vittime siano state indennizzate; il 9 aprile i rappresentanti della multinazionale sono convocati dalla Corte costituzionale ecuadoriana per rendere conto del comportamento schiavistico adottato per generazioni nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie “incatenate” alle piantagioni, arrivando a mutilare i servi della gleba, come erano indicate le maestranze negli atti processuali. Addirittura, secondo le denunce della Conaie non risultano censiti 700.000 afrodiscendenti: questo getta una luce particolare sul fatto che non vengano riconosciuti i diritti di indennizzazione attraverso il possesso delle terre che coltivano, questo in mancanza di una sentenza definitiva che sia poi eseguita. Manca per altro una condanna del sistema schiavistico, gettando la colpa su alcuni funzionari che fanno da capri espiatori.
Peraltro dopo lo choc delle gang in diretta tv, la transizione alla normalità consolida i processi di repressione di uno stato di polizia funzionale alle politiche economiche restrittive e la mano dura normalizza colpendo esclusivamente i movimenti di protesta e anche in questo caso il sistema narcos non viene messo in discussione e si colpiscono solo i pesci piccoli, di nuovo i soliti capri espiatori che tengono in piedi il sistema che legittima i tagli al welfare residuo, la precarizzazione del lavoro e l’imposizione di tasse per assicurare i pagamenti della polizia e favorire il reclutamento per le gang tra i poveri in aumento.
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La normalizzazione "narcotizzando" l'opinione pubblica
https://ogzero.org/tag/ecuador/ Un sistema gerarchico razzista su cui si innesta lo stato di polizia dopo la fuga dei narcos dalle galere e le gang a sfidare Noboa; e l’opinione pubblica è “narcotizzata” e normalizzata. Siamo intorno a Santo Domingo de los Tsáchilas una zona costiera dell’Ecuador abitata in maggioranza da afrodiscendenti in cui la multinazionale nipponica Furukawa Plantaciones produce fibra di Abacá, usata per produrre corde. Le stesse che legano i lavoratori ridotti in schiavitù. Un caso di cui abbiamo parlato con Davide Matrone (@Davidem281) che fa parte del comitato a tutela dei lavoratori, partecipando alle marce della società civile mobilitatasi a Quito e ha poi intervistato Alejandro Morales, l’avvocato dei lavoratori, per “Pagine esteri”.
Il caso esplose nel 2019 e le sentenze andarono in giudicato senza che per questo le vittime siano state indennizzate; il 9 aprile i rappresentanti della multinazionale sono convocati dalla Corte costituzionale ecuadoriana per rendere conto del comportamento schiavistico adottato per generazioni nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie “incatenate” alle piantagioni, arrivando a mutilare i servi della gleba, come erano indicate le maestranze negli atti processuali. Addirittura, secondo le denunce della Conaie non risultano censiti 700.000 afrodiscendenti: questo getta una luce particolare sul fatto che non vengano riconosciuti i diritti di indennizzazione attraverso il possesso delle terre che coltivano, questo in mancanza di una sentenza definitiva che sia poi eseguita. Manca per altro una condanna del sistema schiavistico, gettando la colpa su alcuni funzionari che fanno da capri espiatori.
Peraltro dopo lo choc delle gang in diretta tv, la transizione alla normalità consolida i processi di repressione di uno stato di polizia funzionale alle politiche economiche restrittive e la mano dura normalizza colpendo esclusivamente i movimenti di protesta e anche in questo caso il sistema narcos non viene messo in discussione e si colpiscono solo i pesci piccoli, di nuovo i soliti capri espiatori che tengono in piedi il sistema che legittima i tagli al welfare residuo, la precarizzazione del lavoro e l’imposizione di tasse per assicurare i pagamenti della polizia e favorire il reclutamento per le gang tra i poveri in aumento.
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Autore | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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