Il ritorno di Bunker Almanac con le antiche tradizioni del mese di marzo

1 mar 2023 · 33 min. 37 sec.
Il ritorno di Bunker Almanac con le antiche tradizioni del mese di marzo
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Da questa puntata del primo di marzo ritorna il consueto appuntamento mensile con la nostra amica Monica del progetto Calendario Pagano e Direttrice della rivista Luna Nuova Magazine. Oggi vi...

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Da questa puntata del primo di marzo ritorna il consueto appuntamento mensile con la nostra amica Monica del progetto Calendario Pagano e Direttrice della rivista Luna Nuova Magazine.

Oggi vi parleremo del mese di marzo, anticamente il primo dell’anno fin dall’antica Roma, Il nome deriva dal latino «Martius», in riferimento al fatto che il mese fosse dedicato al dio romano Marte: alla divinità erano attribuiti il raccolto primaverile e la guerra.

Prima della riforma giuliana, era il mese con cui l’anno aveva inizio.

L’ottavo giorno del mese si celebra la giornata internazionale della donna, più comunemente detta “festa della donna”;
Il 14 marzo ricorre il giorno del Pi greco, basato sul fatto che in inglese le cifre del numero (3-14) possano venire lette come l’omonima data
Il 19 marzo cade la ricorrenza della festa del papà, in coincidenza con l’onomastico di San Giuseppe;
Il 21 marzo è convenzionalmente la data dell’equinozio di primavera, sebbene il giorno esatto possa variare di anno in anno.

Marzo è il mese che segna il passaggio dall’inverno alla primavera e risulta contrapposto al mese di settembre. Secondo l’astrologia a inizio mese il sole è nei Pesci e dal 21 entra nell’Ariete, mentre astronomicamente il sole si trova nella costellazione dell’Aquario fino al giorno 11, per poi entrare nei Pesci. Nell’immaginario collettivo, marzo è descritto come un mese «pazzo» che renderebbe le persone nate in questo periodo incostanti e volubili.

Su questo mese ci sono anche molti detti popolari tradizionali come:

Marzo pazzarello guarda il sole e prendi l’ombrello
Marzo pazzerello esci col sole e rientri con l’ombrello
Gennaio ingenera, febbraio intenera, Marzo imboccia
Neve marzolina dalla sera alla mattina
Vento di Marzo non termina presto
L’acqua di marzo è peggio delle macchie ne’ vestiti
Marzo alido, aprile umido.
Marzu, acqua e suli, carricari fa li muli
U friddu di Marzu scorcia a vecchia ‘ntô iazzu
Lu friddu di marzu trasi dintra lu cornu di lu voi
Marzo ha comprata la pelliccia a sua madre, e tre giorni dopo e’ l’ha vendut
Marz marzott fiö d’un baltrocch fiö d’una baltroca, o ch’el piöf o ch’el tira vent o ch’el fioca

Oppure quelli contadini:

Marzo asciutto ed aprile bagnato, beato il villano che ha seminato
Marzo ventoso, frutteto maestoso
Chi nel Marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia
Marzo molle, grano per le zolle
Le api sagge in Marzo dormono ancora
Marzo o buono o rio, il bue all’erba e il cane all’ombra
Quando Marzo va secco, il gran fa cesto e il lin capecchio
La nebbia di marzo non fa male, ma quella d’aprile toglie il pane e il vino
Se marzo butta erba, aprile butta merda
La luna marzolina fa nascer l’insalatina
Marz pulverent, per fà séghel e furmènt
Tanta nebbia di Marzo, tanti temporali d’estate
Marzo, la serpe esce dal balzo

INFO

Sito web di Calendario Pagano
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Informazioni
Autore RADIO BUNKER
Organizzazione Simone Zagagnoni
Sito www.radiobunker.it
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