Il buio oltre la siepe è il titolo italiana del libro di Harper Lee, scrittrice statunitense. Il romanzo – che fu pubblicato per la prima volta nel 1960 – fece vincere il premio Pulitzer per la narrativa all’autrice nel 1961. L’anno dopo uscì il film, grazie al quale Gregory Peck, con il ruolo di Atticus, ricevette l’Oscar come migliore attore protagonista. La pellicola, che fu diretta da Robert Mulligan – ebbe 8 nominations, che si concretizzarono in tre statuette. Il lungometraggio ripercorre quasi fedelmente le vicende narrate nel romanzo: la voce narrante appartiene a una donna che racconta di quando aveva sei anni, descrivendo gli eventi verificatesi in un arco temporale che comprende due estati e termina l’autunno dell’anno successivo. Attraverso il punto di vista di Jean Louise Finch (detta Scout) conosciamo tutta una serie di personaggi che si muovono in un ambiente rurale, tra famiglie piccolo-borghesi e contadine. Siamo agli inizi degli anni Trenta, nell’Alabama della segregazione razziale; l’impatto della grande depressione sugli Stati Uniti si evince tra le righe ma non è l’aspetto dominante, perché ci si muove nei luoghi dell’infanzia, tra fantasmi e atmosfere magiche. L’acume di Scout – che, con il fratello di quattro anni più grande, Jeremy (detto Jem), e il nuovo compagno di giochi Dill (personaggio costruito da Harper Lee su Truman Capote, suo amico) – si denota in tutto il libro, così come la grande ammirazione che Scout – orfana di madre da quando aveva due anni – nutre per il padre Atticus, un avvocato difensore. La mente infantile della protagonista crea così una figura genitoriale mastodontica, quasi irreale, che incarna un modello di onestà e abnegazione.
Ma è Boo Radley – un ragazzotto rinchiuso nella casa vicina per problemi mentali – ad incuriosire Scout, Jeremy e Dill. E così, tra una bravata e l’altra, i bambini si ritrovano catapultati in una vicenda più grande di loro che scuote la piccola comunità: Tom Robinson, un giovane bracciante di colore, viene accusato ingiustamente di aver stuprato, Mayella Ewell, ragazza del posto e figlia di Bob Ewell, un uomo molto rude.
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