I viaggiatori puntano su Agrigento di Charles Alexis Henri de Tocqueville - Memorie del Sud
24 apr 2024 ·
3 min. 7 sec.
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Descrizione
Charles Alexis Henri de Tocqueville, pubblicista e uomo politico francese (186-1859), viaggiò negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Algeria, visitò la Sicilia nel 1827. Deputato alla Costituente nel 1847 e...
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Charles Alexis Henri de Tocqueville, pubblicista e uomo politico francese (186-1859), viaggiò negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Algeria, visitò la Sicilia nel 1827.
Deputato alla Costituente nel 1847 e ministro degli Affari esteri nel gabinetto Odilon Barrot.
Attraversata Sciacca e Siculiana, i viaggiatori puntano su Agrigento.
Qui giunti ci si trova dinanzi all'immenso anello formato un tempo dalle mura di Girgenti, e che, a quanto possiamo giudicare, non doveva avere un perimetro inferiore alle cinque o sei leghe.
Quasi tutti i resti dell'antica città sono sistemati su questo bastione naturale a cospetto del mare.
Scorgiamo anzitutto il tempio di Giunone Lacinia; il fregio e numerose colonne dell'edificio sono crollati.
Passiamo poi al tempio della Concordia: mai visto niente di più straordinario in quanto a conservazione.
Questi templi, a parte la dimensione più ridotta, somigliano in tutto e per tutto a quelli di Selinunte: lo stesso modulo di colonne, la stessa semplicità di linee, la stessa disposizione degli accessori.
È straordinario che i greci, la cui immaginazione era tanto irrequieta, non abbiano mai pensato a mutare sia pure in qualche dettaglio il sistema architettonico, una volta adottato.
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Deputato alla Costituente nel 1847 e ministro degli Affari esteri nel gabinetto Odilon Barrot.
Attraversata Sciacca e Siculiana, i viaggiatori puntano su Agrigento.
Qui giunti ci si trova dinanzi all'immenso anello formato un tempo dalle mura di Girgenti, e che, a quanto possiamo giudicare, non doveva avere un perimetro inferiore alle cinque o sei leghe.
Quasi tutti i resti dell'antica città sono sistemati su questo bastione naturale a cospetto del mare.
Scorgiamo anzitutto il tempio di Giunone Lacinia; il fregio e numerose colonne dell'edificio sono crollati.
Passiamo poi al tempio della Concordia: mai visto niente di più straordinario in quanto a conservazione.
Questi templi, a parte la dimensione più ridotta, somigliano in tutto e per tutto a quelli di Selinunte: lo stesso modulo di colonne, la stessa semplicità di linee, la stessa disposizione degli accessori.
È straordinario che i greci, la cui immaginazione era tanto irrequieta, non abbiano mai pensato a mutare sia pure in qualche dettaglio il sistema architettonico, una volta adottato.
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
Organizzazione | Giuseppe Cocco |
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