Gli dèi di Cotrone di Paul Bourget - Memorie del Sud
26 apr 2024 ·
11 min. 43 sec.
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Descrizione
Paul Bourget, narratore e saggista francese (1852-1935) come Accademico di Francia viaggiò nel nostro paese nel 1890, e il suo Sensations d’Italie fu tra le opere dedicate all’Italia, quella che...
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Paul Bourget, narratore e saggista francese (1852-1935) come Accademico di Francia viaggiò nel nostro paese nel 1890, e il suo Sensations d’Italie fu tra le opere dedicate all’Italia, quella che raccolse il maggior successo di pubblico nei primi anni del novecento.
Per quanto al ricordo dell'antica Crotone, divenuta Cotrone per una semplicissima corruzione di linguaggio, sia legato un grande interesse filosofico e archeologico, oggi la cittadina è visitata soltanto dai viaggiatori di commercio o da mercanti di limoni e di arance.
Eppure qui fu tentata, e nella maniera più completa, una esperienza unica nella storia: quella di Pitagora, che mirò ad organizzare tutta una città sotto la guida di una aristocrazia di metafisici.
Qui ancora, all'estremità del lungo promontorio che protegge il porto, il Capo delle Colonne, si ergeva il tempio venerando di Giunone Lacinia di cui parla Virgilio.
Cotrone riposa laggiù, bianca e gialla, con la linea del suo porto dove le navi di cabotaggio dormono all'ancora.
Qui solitaria si erge una colonna, tutto quanto resta del tempio di Hera Lacinia, la dea protettrice dei casti sponsali; qui Pitagora conduceva le donne di Cotrone a offrire i fiori e le loro cinture, il misterioso Pitagora, che pronunciò, fra tante altre, questa massima, singolarmente profonda per un moderno, per uno di quegli appassionati di intima sofferenza come siamo noi tutti: «Non bisogna divorare il proprio cuore!».
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Per quanto al ricordo dell'antica Crotone, divenuta Cotrone per una semplicissima corruzione di linguaggio, sia legato un grande interesse filosofico e archeologico, oggi la cittadina è visitata soltanto dai viaggiatori di commercio o da mercanti di limoni e di arance.
Eppure qui fu tentata, e nella maniera più completa, una esperienza unica nella storia: quella di Pitagora, che mirò ad organizzare tutta una città sotto la guida di una aristocrazia di metafisici.
Qui ancora, all'estremità del lungo promontorio che protegge il porto, il Capo delle Colonne, si ergeva il tempio venerando di Giunone Lacinia di cui parla Virgilio.
Cotrone riposa laggiù, bianca e gialla, con la linea del suo porto dove le navi di cabotaggio dormono all'ancora.
Qui solitaria si erge una colonna, tutto quanto resta del tempio di Hera Lacinia, la dea protettrice dei casti sponsali; qui Pitagora conduceva le donne di Cotrone a offrire i fiori e le loro cinture, il misterioso Pitagora, che pronunciò, fra tante altre, questa massima, singolarmente profonda per un moderno, per uno di quegli appassionati di intima sofferenza come siamo noi tutti: «Non bisogna divorare il proprio cuore!».
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
Organizzazione | Giuseppe Cocco |
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