Gianluca Cuozzo "Biennale Democrazia"

25 mar 2019 · 28 min. 56 sec.
Gianluca Cuozzo "Biennale Democrazia"
Descrizione

Gianluca Cuozzo "Biennale Democrazia" www.biennaledemocrazia.it "Realtà riflessa. Per speculum in aenigmate" Giovedì 28 marzo, ore 16.00 Teatro Carignano, Torino Massimo Cacciari introduce Gianluca Cuozzo Nel Secolo non è concessa visione...

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Gianluca Cuozzo
"Biennale Democrazia"
www.biennaledemocrazia.it


"Realtà riflessa. Per speculum in aenigmate"
Giovedì 28 marzo, ore 16.00
Teatro Carignano, Torino
Massimo Cacciari
introduce Gianluca Cuozzo

Nel Secolo non è concessa visione chiara del Tutto, del passato non conserviamo che frammenti. Del futuro non abbiamo che vaghi presagi. E tutte le dimensioni del tempo si riflettono l’una sull’altra, l’una specchio dell’altra e non possiamo considerarle se non come enigmi.



Gianluca Cuozzo insegna Filosofia teoretica all’Università di Torino, dove dirige il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione.


Massimo Cacciari insegna Pensare filosofico e Metafisica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha scritto, fra gli altri, Il potere che frena (Adelphi 2013) e Labirinto filosofico (Adelphi 2014). Recentemente ha pubblicato, con Paolo Prodi, Occidente senza utopie (il Mulino 2016) e curato, con Raphael Ebgi, Umanisti italiani. Pensiero e destino (Einaudi 2016).




Massimo Cacciari
"La mente inquieta"
Saggio sull'Umanesimo
Einaudi Editore
www.einaudi.it

Predomina ancora una visione del periodo dell'Umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall'altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. Massimo Cacciari ci fa capire come le cose siano piú complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale piú ampio nel quale l'attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest'ottica non iniziano con Petrarca o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del Rinascimento. C'è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate. Massimo Cacciari





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