Francia Márquez, attivista afrocolombiana epocale

25 mar 2022 · 25 min. 3 sec.
Francia Márquez, attivista afrocolombiana epocale
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https://ogzero.org/tag/colombia/ Il risultato parziale delle elezioni per la Camera di Bogotà è risultato epocale per l'imponente avanzata del Pacto Histórico per l'importanza del Cauca, in particolare per l'affermazione personale di...

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https://ogzero.org/tag/colombia/ Il risultato parziale delle elezioni per la Camera di Bogotà è risultato epocale per l'imponente avanzata del Pacto Histórico per l'importanza del Cauca, in particolare per l'affermazione personale di Francia Márquez un'attivista afrocolombiana con idee e prassi che risultano ancora inaccettabili alla faccia meno feroce di una destra intollerabile per modi e posizioni retrive e che tenta di arginare – cavalcando le paure del castrochavismo (assente nella proposta di Petro) e della guerriglia (ormai residuale) – la dirompente spinta propulsiva all'emancipazione che coinvolge le comunità indigene e il forte movimento di protesta ormai da un paio di anni in piazza (el paro, gli scioperi...), spontaneo e non controllato da apparati di partito.
Le riforme di sistema di salute e redistribuzione delle terre centrali nel programma di Petro vedono essenziale l'icona di Francia Márquez, che però è tutt'altro che imbalsamata: nel ritratto che ci riporta Ana Cristina Vargas risulta una trascinatrice, critica di ogni apparato asfittico anche di sinistra, che fa sperare in una reale svolta rispetto al lunghissimo periodo buio dell'uribismo il 29 maggio, quando ci saranno le elezioni presidenziali, dove il ticket proposto dalla coalizione di sinistra del Pacto Histórico vede affiancare come vicepresidenta Francia Márquez al candidato realmente progressista Gustavo Petro, che ha coraggiosamente operato la scelta della sua vice consapevole di alienarsi la possibile alleanza con il centro e quindi proponendosi con una proposta realisticamente progressista senza compromessi con il liberismo borghese che avrebbe soffocato qualunque progetto di emancipazione.
Possono ovviamente esserci pericoli di brogli – già documentati nella prima tornata – o di utilizzo dei mai smantellati gruppi paramilitari al soldo di varie clientele di narcos e latifondo, ma per ora la società colombiana preferisce ben sperare anche sulla scia degli altri paesi sudamericani; più che di un golpe nelle parole di Ana Cristina Vargas, antropologa e docente all'Università di Torino, sentiamo l'allarme per la vita di Francia Márquez (già scampata ad attentati), speriamo di non dover piangere una nuova Mariele Franco, una ennesima Berta Caceres, ma anche che non si assista a un'alleanza tra forze molto diverse, ma impaurite tutte dal cambiamento e riunite in nome del profitto e del razzismo verso i profughi venezuelani (giocando sul fatto che un insegnante in Colombia guadagna 1300 dollari e in Venezuela 13)
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Autore OGzero - Orizzonti geopolitici
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