Francesco Bevilacqua "Le fantasticherie del camminatore errante"

7 lug 2018 · 28 min. 32 sec.
Francesco Bevilacqua "Le fantasticherie del camminatore errante"
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Francesco Bevilacqua "Le fantasticherie del camminatore errante" Rubbettino Editore www.rubbettino.it Elogio dell'erranza e dello smarrimento: è il senso di questo libro, in cui l'autore afferma che, per trovare la via,...

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Francesco Bevilacqua
"Le fantasticherie del camminatore errante"
Rubbettino Editore
www.rubbettino.it

Elogio dell'erranza e dello smarrimento: è il senso di questo libro, in cui l'autore afferma che, per trovare la via, bisogna necessariamente perderla. "Le fantasticherie del camminatore errante" è un'affascinante narrazione di viaggi, che ci conduce per mano in terre favolose, ma anche nell'intimità più risposta di ciascuno di noi. Nella prima parte, "Per una archeologia del cammino", l'autore declina la sua personale idea del camminare come scavo, scoperta, preghiera, ascesi. In commossa consonanza con Rousseau, Hesse, Thoreau, von Humboldt, Wordsworth. La seconda parte, "Le erranze e le fantasticherie", è un alternarsi di brevi racconti di viaggio e di riflessioni sulla vita, sui luoghi, sul creato, sull'uomo. Il risultato è un magma fluido, onirico, di paesaggi, avventure, emozioni, raccolti come nel diario di un pellegrino del Medioevo. Un po' monaco errante, un po' sciamano, un po' eremita, che anela ad una clausura nel tempio immaginifico delle montagne, delle valli, delle foreste. Tanto lontano dal mondo, eppure sempre nel cuore del mondo.

Francesco Bevilacqua si definisce cercatore di luoghi perduti. Quando qualcuno gli chiede cosa fa nella vita risponde: “curo una malattia epidemica in Calabria, l’amnesia dei luoghi, che produce nella gente uno stato di coma neurovegetativo topografico. Per guarire dal quale promuovo cliniche dei risvegli e prescrivo come cura l’omeopatia del brutto e l’oikofilia. Tutto con metodi naturali: cammini, libri, foto, filmati, narrazioni”. Descrive il suo modo di viaggiare come stanzialità errante, i cui mezzi sono le gambe e l’istinto, affinati dall’esperienza della natura e della montagna, dallo studio e dalla lettura. Sui temi dedicati alla riscoperta dei parchi, del viaggio, del paesaggio, delle bellezze naturali calabresi e sulla loro percezione in narratori e viaggiatori ha scritto quindici libri. Altri tre li ha dedicati al rapporto tra uomo e natura. Un altro è un compendio ragionato di commenti a 100 libri per comprendere la Calabria, tra letteratura, storia, geografia, scienze sociali.

www.francescobevilacqua.com


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