Eugenio Mazzarella "Il mondo nell'abisso" Heidegger e i Quaderni neri

30 nov 2018 · 37 min. 43 sec.
Eugenio Mazzarella "Il mondo nell'abisso" Heidegger e i Quaderni neri
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Eugenio Mazzarella "Il mondo nell'abisso" Heidegger e i Quaderni neri Neri Pozza www.neripozza.it «Il “mondo” è fuori di sesto; esso non è più un mondo, o per dirla in modo...

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Eugenio Mazzarella
"Il mondo nell'abisso"
Heidegger e i Quaderni neri
Neri Pozza
www.neripozza.it

«Il “mondo” è fuori di sesto; esso non è più un mondo, o per dirla in modo più veritiero: esso non è ancora mai stato un mondo. Noi siamo soltanto nella sua preparazione


Con la pubblicazione nel 2014 dei tre volumi dei Quaderni neri si è di nuovo proposta una querelle classica della vicenda di pensiero di Martin Heidegger: «Heidegger e la politica». Più precisamente: «Heidegger e il nazismo». E più ancora «Heidegger e gli ebrei». Al di là, tuttavia, della evidente operazione di marketing editoriale che ruota attorno a questa riproposizione, i Quaderni neri pongono una serie di questioni rilevanti sul rapporto tra Heidegger e il suo tempo storico e sull’ultima fase della sua riflessione filosofica.
Oggetto di questo libro sono esattamente tali questioni, strettamente connesse al grande tema heideggeriano della modernità e della tecnica. Eugenio Mazzarella mostra come dopo l’esplicita adesione al nazismo, attestata chiaramente dal celebre discorso del rettorato del 1933, Heidegger avviò un vero e proprio disimpegno dalla politica e dalla realtà storica del suo tempo. Disimpegno che assume un tono sempre più apocalittico man mano che, nell’inoltrarsi negli anni Trenta, diviene sempre più chiara, per il filosofo tedesco, la deriva di mera potenza del Reich «millenario»; da contropotenza politico-spirituale alla crisi dell’Europa a mera variante del mondo moderno, del calcolo della «tecnica». Un giudizio che consegna l’intero presente – il mondo, la vita, la storia, e l’umanità che vi è coinvolta – al puro abisso di un anatema gnostico, di fronte a cui non c’è scampo se non quello di un’altra possibile storia dell’Essere a venire, sancita dalla celebre espressione: «Soltanto un dio ci può salvare». La storicità concreta, esistenziale e storica, così come si offriva in Essere e tempo, viene in tal modo completamente abbandonata.




Eugenio Mazzarella insegna filosofia teoretica all’Università Federico II di Napoli. È stato preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo friedericiano e deputato al Parlamento nella XVI legislatura. Tra le sue opere Vie d’uscita. L’identità umana come programma stazionario metafisico (Il melangolo, Genova 2004); L’uomo che deve rimanere. La smoralizzazione del mondo (Quodlibet, Macerata 2017); Sacralità e vita (Guida, Napoli 1998); Vita politica valori (Guida, Napoli 2010) e la raccolta di poesie Anima madre (ArtstudioPaparo, Napoli 2015)



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