Episodio 17 - Obiettivo: vita - Instaliving
9 dic 2023 ·
30 min. 47 sec.
![Episodio 17 - Obiettivo: vita - Instaliving](https://d3wo5wojvuv7l.cloudfront.net/t_square_limited_480/images.spreaker.com/original/3c1f398b54f189f433feed4c84a20457.jpg)
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Descrizione
C’è un aspetto particolare della nostra interpretazione del presente che ho scelto di affrontare tramite l’analogia con la fotografia, a me tanto cara. Se immaginiamo che la nostra sensibilità verso...
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C’è un aspetto particolare della nostra interpretazione del presente che ho scelto di affrontare tramite l’analogia con la fotografia, a me tanto cara. Se immaginiamo che la nostra sensibilità verso la vita sia in qualche modo paragonabile all’azione dello scatto fotografico, è chiaro che esista un parallelismo piuttosto netto tra la nostra condotta di vita, nel senso più generale, e il nostro stile fotografico.
Da un lato c’è la progressiva, continua e inesorabile accelerazione dei tempi di scatto con la conseguente perdita di valore di ciascuno di essi; dall’altro c’è la perdita di significato profondo del soggetto o della scena che scegliamo volontariamente di immortalare, passati dall’essere pensati, voluti e meticolosamente studiati, come accadeva nel passato con le macchine fotografiche analogiche, all’essere superficiali, affrettati e quasi “casuali”, come accade al giorno d’oggi.
Ed è proprio l’uso-abuso dello smartphone, con tutte le facilitazioni tecniche e tecnologiche che ne restano associate, a rappresentare il vero simbolo della nostra intervenuta leggerezza rispetto al passato e rispetto al valore della vita che, giorno dopo giorno, ci lasciamo sfuggire.
L’avvento dei social network e l’accessibilità massiva alla fotografia digitale tramite gli smartphone ha creato una profonda frattura tra la realtà fisica, che tutti noi dovremmo vivere con intensità e piena consapevolezza, e la realtà virtuale, che la maggior parte delle persone ormai vive con prevalenza e priorità sul resto.
Tra una foto non scattata e un’emozione reale non vissuta, in futuro potremmo pentirci senza dubbio della seconda, difficilmente della prima. Nell’ordine di importanza, vengono prima le emozioni e poi le foto, difficilmente succede il contrario.
Seguimi anche sul canale IG andrea_manganaro_official o sul profilo Facebook Andrea Manganaro OV
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Da un lato c’è la progressiva, continua e inesorabile accelerazione dei tempi di scatto con la conseguente perdita di valore di ciascuno di essi; dall’altro c’è la perdita di significato profondo del soggetto o della scena che scegliamo volontariamente di immortalare, passati dall’essere pensati, voluti e meticolosamente studiati, come accadeva nel passato con le macchine fotografiche analogiche, all’essere superficiali, affrettati e quasi “casuali”, come accade al giorno d’oggi.
Ed è proprio l’uso-abuso dello smartphone, con tutte le facilitazioni tecniche e tecnologiche che ne restano associate, a rappresentare il vero simbolo della nostra intervenuta leggerezza rispetto al passato e rispetto al valore della vita che, giorno dopo giorno, ci lasciamo sfuggire.
L’avvento dei social network e l’accessibilità massiva alla fotografia digitale tramite gli smartphone ha creato una profonda frattura tra la realtà fisica, che tutti noi dovremmo vivere con intensità e piena consapevolezza, e la realtà virtuale, che la maggior parte delle persone ormai vive con prevalenza e priorità sul resto.
Tra una foto non scattata e un’emozione reale non vissuta, in futuro potremmo pentirci senza dubbio della seconda, difficilmente della prima. Nell’ordine di importanza, vengono prima le emozioni e poi le foto, difficilmente succede il contrario.
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Informazioni
Autore | Andrea Manganaro |
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