Diana Napoli "Parigi occupata" Jean-Paul Sartre

28 mag 2020 · 28 min. 19 sec.
Diana Napoli "Parigi occupata" Jean-Paul Sartre
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Diana Napoli curatrice di "Parigi occupata" Jean Paul Sartre Il Melangolo https://ilmelangolo.com/ L’esperienza della guerra fu per Sartre un’esperienza di cesura esistenziale e filosofica, sintetizzabile nel passaggio dalla nausea all’impegno....

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Diana Napoli
curatrice di
"Parigi occupata"
Jean Paul Sartre
Il Melangolo
https://ilmelangolo.com/


L’esperienza della guerra fu per Sartre un’esperienza di cesura esistenziale e filosofica, sintetizzabile nel passaggio dalla nausea all’impegno. La guerra per Sartre fu la situazione in cui prese forma la sua nuova figura di filosofo che già nel 1945, a fine guerra, era una celebrità. La sera del 29 ottobre 1945, in una sala gremita del club “Maintenant”, a Parigi, Sartre tenne la conferenza “L’esistenzialismo è un umanismo”. Nasce una nuova filosofia che occuperà per anni la scena culturale francese e internazionale: l’esistenzialismo.

Gli otto testi, tutti inediti in Italia, che per la prima volta vengono proposti in questo volume (e in questa forma per la prima volta a livello mondiale con l’autorizzazione di Gallimard) raccolgono gli interventi più significativi scritti da Sartre durante la guerra e subito dopo la liberazione, e pubblicati su riviste come “Combat” e “Lettres françaises”. L’importanza di questi interventi è chiara: rappresentano il laboratorio della svolta sartriana, il laboratorio dell’esistenzialismo.

In questi testi Sartre, a partire dalla situazione storica che sta attraversando, elabora una nuova idea di libertà come impegno, esistenziale e politico, in grado di cambiare il mondo: “Non siamo mai stati così libero come sotto l’occupazione tedesca” dichiara Sartre in un testo pubblicato il 9 settembre 1944 sul primo numero clandestino di “Lettres françaises” (testo che apre la raccolta Parigi occupata).

Elemento chiave di questa svolta sartriana è l’esperienza della Resistenza attraverso cui: “Ogni cittadino sapeva che dava se stesso per tutti e tuttavia poteva contare solo su se stesso. Ciascuno, contro gli oppressori, si impegnava a essere se stesso, irrimediabilmente, e scegliendosi nella libertà, sceglieva la libertà per tutti”. Ma tutti gli aspetti della situazione bellica vengono indagati da Sartre: l’occupazione, il collaborazionismo, l‘antisemitismo, l’insurrezione, la liberazione.

Nella scrittura si alternano e si mescolano il filosofo e il narratore, e prende forma l’intellettuale consapevole di dover parlare a un pubblico di non specialisti. Le pagine più belle di questa raccolta sono quelle pubblicate sui primi numeri di “Combat” appena uscito dalla clandestinità: il racconto degli otto giorni dell’insurrezione parigina dal titolo “A spasso per Parigi: i giorni dell’insurrezione” in cui emerge chiaro un fatto: la necessità di tutti di “rimmergersi appena possibile nella vita collettiva”.


Testi raccolti in Parigi occupata

La repubblica del silenzio
Parigi occupata
Ritratti di un collaborazionista
Drieu La Rochelle o l’odio di sé
A spasso per Parigi: i giorni dell’insurrezione
Una settimana apocalittica. La liberazione di Parigi
A guerra finita
Ritratto di un antisemita

(tutti i testi sono stati pubblicati in diversi volumi di Situations editi da Gallimard).



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