David Bidussa "Millenovecentottantaquattro" George Orwell

20 feb 2021 · 32 min. 28 sec.
David Bidussa "Millenovecentottantaquattro" George Orwell
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David Bidussa "1984 Millenovecentottantaquattro" George Orwell Traduzione di Luigi Maria Sponzilli Chiarelettere http://chiarelettere.it/ «Ho scritto libri privi di vita tutte le volte che non ero mosso da un intento politico.»...

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David Bidussa
"1984 Millenovecentottantaquattro"
George Orwell
Traduzione di Luigi Maria Sponzilli
Chiarelettere
http://chiarelettere.it/








«Ho scritto libri privi di vita tutte le volte che non ero mosso da un intento politico.»

Tre motivi per leggerlo:
• Perché è il testamento del più audace scrittore politico del Novecento, che ha saputo raccontare come nessun altro il potere, la sorveglianza e il controllo.
• Perché parla di noi, del nostro tempo, mai abbandonandosi alla cupezza di un destino già scritto ma cercando di immaginare e di guardare oltre, di seminare speranza e futuro.
• Perché è la storia avvincente di una resistenza personale e civile, qui riproposta in una nuova traduzione, con due contributi di Orwell dedicati al mestiere di scrivere, un ampio saggio di David Bidussa e il "Ritratto sentimentale" di Geno Pampaloni, uno dei primi interventi pubblicati in Italia su Millenovecentottantaquattro.










David Bidussa (Livorno, 1955) è uno scrittore, giornalista, saggista, storico italiano. Ha insegnato nei licei, è stato lecturer presso la Hebrew University di Gerusalemme tra il 1982 e il 1984. Dal 1988 ha collaborato con Radio Popolare e con “l’Unità”, “il manifesto”, “Linus”, “Diario”, “il Secolo XIX”, “il Riformista”, “Reset”, il domenicale del “Sole 24 Ore”. Ha scritto saggi sull’ebraismo, sul sionismo, sul movimento socialista francese e sulla Repubblica di Vichy. Per Chiarelettere ha curato le antologie Siamo italiani. La questione morale (con scritti di Berlinguer, Capitani, Einaudi, Malaparte, Moro, Prezzolini, Salvemini…), Odio gli indifferenti, con gli scritti di Antonio Gramsci, The time is now, sul Sessantotto in Italia e nel mondo, La vita è bella, con gli scritti di Leon Trotzky, e Lettera sul fanatismo di Shaftesbury


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