Dario Buzzolan "La vita degna"

21 apr 2018 · 21 min. 42 sec.
Dario Buzzolan "La vita degna"
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Dario Buzzolan "La vita degna" Manni Editori www.mannieditori.it Leonardo sa perfettamente ciò che accadrà stasera a casa, conosce i movimenti a uno a uno, il rumore delle pantofole sul pavimento,...

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Dario Buzzolan
"La vita degna"
Manni Editori
www.mannieditori.it

Leonardo sa perfettamente ciò che accadrà stasera a casa, conosce i movimenti a uno a uno, il rumore delle pantofole sul pavimento, il viso di Giulia, la disposizione dei piatti e delle posate sul tavolo della cena, la buonanotte a Matteo e a Maddalena; e sa perfettamente ciò che accadrà domani mattina dal risveglio in poi, le stesse cose che si stanno susseguendo ora, ordinate, pigre, il caffè e lo spazzolino e lo scatto della serratura e lo sbuffo delle porte del bus e lo schermo del finestrino con la città che sfila via. Sa tutto a memoria, non c’è nulla da raccontare nelle sue giornate, e non gli sembra neanche più che quell’uniformità sia un problema.
Tutto sommato, gli va bene così.


Quando Leonardo Bolina, impiegato comunale con un breve ma intenso passato da drammaturgo, va finalmente in pensione, decide di investire l'intera liquidazione nel sogno di una vita: mettere in scena uno spettacolo teatrale.
La scelta, economicamente folle, getta l’intera famiglia nello sgomento, che diventa crisi allorché lo spettacolo si trasforma in un colossale e umiliante fallimento. Rimasto solo, Leonardo finisce a vivere in una casa di studenti, con la ventenne Lis innamorata di lui, e di cui lui si innamorerebbe volentieri se solo non si sentisse ridicolo; ritrova Adele, il grande amore di gioventù, che continua ad essere donna ideale e inafferrabile; incappa in un produttore truffaldino, in un lavoro sottopagato di fattorino, deve fare i conti con i figli – l'intransigente Matteo e la rassegnata Maddalena –, con un capetto nevrotico, un coinquilino geloso…
È lungo l'elenco di persone giocate che Leonardo crede di dover cancellare dalla sua esistenza – un'esistenza che deve tuttavia, ancora, essere degna.
Forse, si domanda a un tratto, può bastare a sé stesso? Magari sulla cima di una montagna, tanto isolata da sembrare irreale? O ciò che cerca è una soluzione ancora più radicale?
Un romanzo divertente e amaro, fitto di colpi di scena e di personaggi intensi, capace di correre rapido come una commedia e di risuonare dentro, a lungo, come la più classica delle tragedie.

Dario Buzzolan è nato a Torino nel 1966 e vive a Roma.
Il suo primo romanzo, Dall’altra parte degli occhi (Mursia 1999), ha vinto il Premio Calvino. Sono seguiti Non dimenticarti di respirare (Mursia 2000), Tutto brucia (Garzanti 2003), Favola dei due che divennero uno (Baldini&Castoldi 2007), I nostri occhi sporchi di terra (Baldini&Castoldi 2009, candidato al Premio Strega), Se trovo il coraggio (Fandango 2013), Malapianta (Baldini&Castoldi 2016).
Autore di testi teatrali, sceneggiature e programmi tv, collabora da molti anni con Rai3.



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