Da Ginosa a Taranto - «Viaggio in Puglia» di Raffaele Nigro
1 set 2024 ·
29 min. 14 sec.
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Descrizione
Il libro del viaggiAutore Raffaele Nigro, uscì nel 1991, uno scrittore, il fascino di una terra antica, un appassionante affondo antropologico in una regione dai mille volti. Senza dimenticare la...
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Il libro del viaggiAutore Raffaele Nigro, uscì nel 1991, uno scrittore, il fascino di una terra antica, un appassionante affondo antropologico in una regione dai mille volti.
Senza dimenticare la grande Puglia dei miti, dei riti, del mare, della civiltà letteraria e quella del nuovo millennio, dove convivono valori e ritmi di vita tradizionali e ansie di ammodernamento, diffuse macchie di povertà e sfacciate sacche di ricchezza.
Oggi Samarcanda è Ginosa, da dove inizia il mio giro di conferenze.Saremo domani a Taranto, dopodomani ad Aradeo, poi saliremo a Lecce.
La strada si biforca, il ramo di sinistra scende verso Ginosa marina, quello di destra di incunea tra le case di periferia della Ginosa collinare.Il paese non è stato salvato dagli scempi edilizi, ma il centro storico ricorda in alcuni quartieri l’albore lattiginoso della valle d’Itria.
Nella gravina la gente ci ha abitato per secoli, dal Medioevo, forse da prima, stando ai ritrovamenti archeologici e alle notizie di Plinio sulla Genusium romana.
Il giorno si è levato pulito dalla gravina, pieno di sole.
Risaliamo all’autostrada e scendiamo verso Taranto.
La città che vedi estesa nella foschia della distanza, la città che ha rubato spazi di suolo coltivabile, alle ampie distese di pianura.
Credo che la storia di Taranto, almeno quella dei tempi moderni, sia da rapportare al prima e al dopo Italsider.
Prima e dopo la nascita e lunga agonia dello stabilimento siderurgico.
Taranto è la più spagnola delle città pugliesi, nel Mezzogiorno terza probabilmente soltanto a Palermo e Napoli.
Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Viaggio in Puglia» https://penisolabella.blogspot.com/2024/08/audiolibro-viaggio-in-puglia-di.html
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Senza dimenticare la grande Puglia dei miti, dei riti, del mare, della civiltà letteraria e quella del nuovo millennio, dove convivono valori e ritmi di vita tradizionali e ansie di ammodernamento, diffuse macchie di povertà e sfacciate sacche di ricchezza.
Oggi Samarcanda è Ginosa, da dove inizia il mio giro di conferenze.Saremo domani a Taranto, dopodomani ad Aradeo, poi saliremo a Lecce.
La strada si biforca, il ramo di sinistra scende verso Ginosa marina, quello di destra di incunea tra le case di periferia della Ginosa collinare.Il paese non è stato salvato dagli scempi edilizi, ma il centro storico ricorda in alcuni quartieri l’albore lattiginoso della valle d’Itria.
Nella gravina la gente ci ha abitato per secoli, dal Medioevo, forse da prima, stando ai ritrovamenti archeologici e alle notizie di Plinio sulla Genusium romana.
Il giorno si è levato pulito dalla gravina, pieno di sole.
Risaliamo all’autostrada e scendiamo verso Taranto.
La città che vedi estesa nella foschia della distanza, la città che ha rubato spazi di suolo coltivabile, alle ampie distese di pianura.
Credo che la storia di Taranto, almeno quella dei tempi moderni, sia da rapportare al prima e al dopo Italsider.
Prima e dopo la nascita e lunga agonia dello stabilimento siderurgico.
Taranto è la più spagnola delle città pugliesi, nel Mezzogiorno terza probabilmente soltanto a Palermo e Napoli.
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Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
Organizzazione | Giuseppe Cocco |
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